La contaminazione diffusa delle acque superficiali e sotterranee rappresenta ad oggi una delle principali minacce per la conservazione delle risorse idriche a scala mondiale. I bilanci di massa, calcolati per un ampio numero di bacini idrologici, mostrano che un’elevata quantità di nutrienti può essere persa o trattenuta all’interno dei bacini stessi. La capacità di accumulo e rilascio da parte del sistema risulta strettamente legata alle caratteristiche idrogeologiche locali.
Previsioni a lungo termine dell’evoluzione delle concentrazioni di fosforo e azoto nelle acque superficiali non potranno quindi essere correttamente elaborate fino a che le dinamiche che caratterizzano le acque sotterranee ed il ruolo da esse svolto non verranno adeguatamente compresi ed integrati.
Nel settore lombardo della pianura padana la distribuzione dei nitrati nelle acque sotterranee risulta irregolare e spesso non corrispondente alle fonti di contaminazione individuate sul territorio, siano esse civili, industriali od agricole. Tale quadro suggerisce che vi sia, anche in questo caso, un’influenza delle caratteristiche e delle dinamiche locali nei processi di rimozione e di accumulo dei nutrienti.
In base alle evidenze ottenute nel bacino dell’Oglio, è possibile ipotizzare la presenza di processi di lisciviazione nel settore di alta pianura, con conseguente sottrazione dei nutrienti dall’ambiente superficiale. Ciononostante tale rimozione sembra essere solo temporanea: la fuoriuscita delle acque sotterranee in corrispondenza della cosiddetta “fascia dei fontanili” comporterebbe difatti il ritorno dei nutrienti al comparto superficiale, come testimoniato dal forte incremento osservato, in questa fascia di territorio, nelle acque del fiume Oglio. Diversamente nel settore di bassa pianura le acque sotterranee, grazie ai forti fenomeni di denitrificazione, verrebbero private dei nitrati in esse presenti e la loro eventuale ricongiunzione con il comparto idrico superficiale potrebbe determinare, per diluizione, l’abbattimento della contaminazione.
Attraverso il Progetto INTEGRON, l’Università di Pavia, l’Università di Parma ed il CNR, si propongono di integrare e quantificare nei bilanci di massa il ruolo svolto dalle acque sotterranee nei processi di accumulo, trasferimento e rilascio dei nutrienti.
A tal fine è stato sviluppato un approccio integrato, che esaminando insieme acque superficiali e sotterranee, ed analizzando simultaneamente le dinamiche di N e P, esplicita le interazioni tra bacino scolante, fiume ed acque sotterranee nel continuum dei processi di trasferimento e trasformazione dei due nutrienti. Tale approccio prevede:
- la stima delle quantità di nutrienti trattenute all’interno del bacino;
- la comprensione dei tempi di residenza dei nutrienti all’interno del sistema;
- l’identificazione dei processi che hanno luogo all’interfaccia tra le acque superficiali e quelle sotterranee e la stima delle quantità di nutrienti interessate;
- la comprensione dei fattori che promuovono la ritenzione e la rimozione dei nutrienti;
- l’identificazione degli attori sociali che rivestono un ruolo chiave nella riduzione della contaminazione e nell’implementazione di nuove pratiche gestionali.
Lo studio interesserà i bacini idrografici sub-lacuali dei fiumi Adda e Ticino.
Come nel caso dell’Oglio questi bacini sono caratterizzati dalla risalita delle acque sotterranee in corrispondenza della fascia dei fontanili e da una forte alterazione idrologica dei corsi d’acqua causata dai molteplici usi cui è soggetta la risorsa idrica. Di contro i tre bacini differiscono fortemente dal punto di vista agronomico e zootecnico, per colture prevalenti e per utilizzo di fertilizzanti.
Il recupero e la tutela della qualità dell’acqua rappresenta oggi una delle sfide più importanti per garantire il sostentamento delle generazioni future, ancor più alla luce della crescente richiesta per l’utilizzo multiplo di tale risorsa oltre che dei cambiamenti climatici in atto e del loro effetto sulla disponibilità di acqua.
Grazie al progetto INTEGRON sarà possibile ottenere delle linee guida necessarie per una gestione sostenibile della risorsa idrica oltre che le informazioni necessarie ad una corretta valutazione delle funzioni ecosistemiche svolte dal comparto sotterraneo.