Nella bassa pianura lombarda, la denitrificazione viene identificata nella falda acquifera superficiale, riducendo potenzialmente l’input di azoto fino all’80% (Sacchi et al., 2013). In base ai diversi tipi di terreno e colture, la denitrificazione si verifica generalmente quando la falda freatica è poco profonda, a meno di 5 m dalla superficie. Questo può accadere naturalmente in terreni a bassa permeabilità, come nel caso della bassa pianura o come conseguenza dell’irrigazione per inondazione adottata nella coltivazione del riso.
La denitrificazione, nonostante l’impatto positivo sulle risorse idriche sotterranee, può avere effetti collaterali negativi come l’emissione di gas a effetto serra (N2O) in un sistema aperto all’atmosfera, se le reazioni coinvolte non sono completamente completate. Questo pacchetto di lavoro si concentra sulla limitazione delle condizioni e dei percorsi per la denitrificazione, al fine di sfruttarne appieno il potenziale di tale processo e riducendo al contempo gli impatti negativi sull’ambiente. Inoltre, questo WP studierà le condizioni ambientali e i processi che influenzano la mobilizzazione del P, il trasferimento nelle acque sotterranee e il riciclo nelle acque superficiali con implicazioni sul loro stato trofico. I risultati consentiranno di determinare la quantità di nitrati ridotta mediante denitrificazione a scala del bacino e valutare i fattori dominanti che controllano le dinamiche N e P nelle acque sotterranee.
I risultati di questo pacchetto di lavoro permetteranno di quantificare il ruolo ecosistemico delle acque sotterranee per l’abbattimento delle concentrazioni di nitrati. L’identificazione delle principali reazioni di denitrificazione e la valutazione dei fattori dominanti che promuovono questo processo consentiranno di sfruttare appieno tale ruolo, riducendo al contempo i possibili impatti negativi sull’ambiente in termini di emissioni di gas ad effetto serra. Si potrebbero quindi suggerire nuove pratiche di gestione che implichino un uso sostenibile del letame nelle fattorie. Inoltre, i risultati del progetto forniranno informazioni fondamentali che potrebbero essere utilizzate per elaborare future strategie di ingegneria per il biorisanamento di acque sotterranee inquinate da nitrati.
L’indagine sull’accumulo e le dinamiche del P nelle acque sotterranee è altamente innovativa sia a livello italiano che a livello internazionale, data ldi studi su tale argomento in letteratura.
I risultati permetteranno di indicare se i fosfati potranno rappresentare un problema a larga scala per la contaminazione delle acque sotterranee, valutando il loro possibile impatto sulle acque superficiali e suggerendo eventuali misure di mitigazione.
WP LEADER: Dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente – Università degli studi di Pavia (EES-UNIPV)
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