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Descrizione: Descrizione: Descrizione: libro

 

autore

Nausicaa Pezzoni

 

titolo

LA CITTÀ SRADICATA

Geografie dell’abitare contemporaneo

I migranti mappano milano

 

editore

ObarraO 

 

luogo

Milano

 

anno

2013

 

 

 

 

lingua

ITALIANO

 

 

 

 

 

 

Argomento e tematiche affrontate

Descrizione: Descrizione: Descrizione: libro

La città contemporanea è caratterizzata sempre più dalla presenza di popolazioni erranti. I migranti occupano gli spazi urbani senza necessariamente stabilirsi e riconoscersi in essi, perdendo i tradizionali requisiti di identificazione e appartenenza ad un determinato luogo. Questo mette in discussione l'esperienza abitativa fondata sulla stabilità, con cui da sempre si è confrontato il progetto urbanistico.
Attraverso 100 mappe di Milano disegnate da altrettanti migranti "al primo approdo" prende forma la geografia di una città quasi sconosciuta ai residenti. Questo tipo di indagine permette al migrante di appropriarsi della città: immaginare e rappresentare la geografia urbana corrisponde al tentativo di abitare mentalmente la città, e quindi di potersi pensare come abitante. Un'esplorazione che consente di leggere il mutamento della città in trasformazione, osservando quell'abitare senza abitudine che caratterizza il migrante al primo approdo, e che potrebbe in futuro diventare la condizione morale della contemporaneità.

 

  

Giudizio Complessivo: 9 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Myriam Marchesin

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 3 a.a.2015/2016

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: nausicaa

 

 

 

Autore Nausicaa Pezzoni

 

Architetto e urbanista, è dottore di ricerca in Governo e Progettazione del Territorio e pianificatore tecnico presso l'Area programmazione territoriale della Provincia di Milano. Collabora con il Centro Studi Assenza nella realizzazione di progetti artistico-architettonici studiandone le relazioni col territorio. Ha pubblicato contributi su diverse riviste tra cui «Urbanistica», «Territorio», «Planum-e Journal of Urbanism», «Dialoghi Internazionali» e partecipato a pubblicazioni collettive con i saggi City and immigration, e Un-rooted City, Un luogo fatto di nulla. La sua ricerca più recente riguarda il tema dell'estraneità nella città contemporanea e l'esplorazione delle domande di abitabilità che dalla “città insorgente” e dalle sue molteplici popolazioni possono scaturire. Ha presentato gli esiti dell'indagine sperimentale condotta su Milano in convegni nazionali e internazionali di urbanistica, geografia, antropologia e rappresentazione.

 

Nausicaa Pezzoni

 

CAPITOLI

Capitolo 1 - La migrazione come condizione della contemporaneità

Ad oggi la città contemporanea è abitata da popolazioni in movimento, è ovvero terra di migranti, che sono accomunati con i city users e con gli homeless.

La mobilità è il fulcro centrale della contemporaneità; il riuso degli spazi dismessi è necessario per ridefinire lo spazio pubblico.

La città contemporanea è definita come “welfare state”, ovvero condizione di benessere, attraverso il contrasto tra spazio caratterizzato dalla mobilità e spazio caratterizza da stanzialità.

Il ruolo dell’urbanistica è quello di pensare alla relazione tra abitanti e città, riducendo l’instabilità del migrante ad una ricerca di luoghi di abitudini, attraverso la ricerca di luoghi nuovi.

Appartenere a un territorio significa avere una relazione legata all'esperienza di quel luogo. 

I migranti sono paradigmi della condizione attuale: essere straniero in terra straniera è condizione tipica della vita contemporanea. Essi vivono in condizioni di instabilità e impermanenza: prendono possesso dei luoghi senza stabilirsi e riconoscersi in essi, esprimendo estraneità, che consiste nella perdita di identità nel percorso migratorio.

Il migrante apporta un nuovo punto di osservazione per l'interpretazione della città: un punto di vista decentrato, che si propone al punto di vista solo zenitale del pensiero urbanistico. 

L'urbanistica, dunque, sta sollecitando se stessa a produrre un ampliamento del suo oggetto di studio e un avvicinamento ad esso.

Tre sono i tipi di ricerca effettuati sul tema città e immigrazione: 

·     politiche urbane 

·     sociologia delle migrazioni

·     urbanistica.

In Italia le associazioni, che si occupano della figura dello straniero sul piano culturale economico ideologico e giuridico e dell'interazione tra questi, sono la Caritas e la Cariplo ismu. 

Il migrante al primo approdo non è collocato né in un tessuto urbano né in un gruppo sociale definito: egli offre il punto di vista migliore: vede la città con uno sguardo decentrato, oscillante sui margini del sistema città.

  

Capitolo 2 - L’estraneità nella rappresentazione dello spazio urbano

Lo studio della città viene sviluppato dal punto di vista dei migranti, che rappresentano una posizione decentrata.

Il metodo scelto per indagare la città è attraverso rappresentazioni grafiche della geografia urbana: l'obiettivo è quello di capire cosa sia per loro la città, non la città per loro.

Il metodo è l'osservazione della città che emerge agli occhi dei migranti: propongono una rappresentazione che fa emergere l'idea di città di ciascuno, ovvero che sveli la visione di realtà urbana che ciascuno esprime all'atto della rappresentazione.

Kevin Lynch, nel suo libro “L'immagine della città”, utilizza il metodo delle mappe mentali: la rappresentazione dello spazio che ognuno realizza nella propria mente, attraverso l'orientamento.

Lynch introduce un codice a cinque voci: paths, nodes, edges, districts e landmarks:

·       paths = percorsi : canali lungo i quali l'osservatore si muove abitualmente 

·       nodes = nodi: punti strategici della città nei quali l'osservatore può entrare

·       edges = margini: elementi lineari non considerati come percorsi, ma come barriere 

·       districts = quartieri: zone della città dotate di estensione bidimensionale 

·       landmarks = riferimenti: elementi puntuali in cui l'osservatore non può entrare.

Questi sono i cinque elementi che i migranti devono utilizzare nelle loro mappe mentali.

  

Capitolo 3 - Indagare lo sguardo degli altri: una sperimentazione a Milano

I cinque elementi dell'immagine riletti secondo il punto di vista del migrante sono:

·       riferimenti (landmarks lynchiani): elementi puntuali dello spazio urbano dove l'osservatore non entra 

·       luoghi dell'abitare (districts lynchiani): parte della città con estensione riconoscibile: casa e posto dove dormire

·       percorsi (paths lynchiani): canali lungo i quali ci si muove: spostamenti 

·       nodi (nodes lynchiani): per i migranti i nodi sono gli spazi della vita collettiva e di incontro nello spazio pubblico urbano

·       confini (edges lynchiani): interruzioni lineari di continuità: luoghi che il migrante non riesce a conoscere.

I campioni vengono scelti sia per caratteristiche geografiche, inserendo soggetti provenienti dai continenti d'emigrazione, sia evitando di inserire più persone di un nucleo familiare.

Le interviste vengono effettuate nei luoghi più frequentati da migranti: stazioni ferroviarie, piazze, giardini e case abbandonate.

 

Sono emersi tre tipi di sguardi del migrante:

·       sguardo spaesato: abitanti al primo stadio del loro abitare, venuti per cercare lavoro, per ricongiungersi coi familiari o per sfuggire al pericolo dei loro paesi

·       sguardo critico: migranti arrivati da più di un anno; è uno sguardo più consapevole

·       sguardo tecnicamente esperto: studenti stranieri di architettura e urbanistica arrivati da meno di tre mesi e che sanno rappresentare la città.

Gli strumenti utilizzati sono: un foglio bianco in formato A4, penne, colori, registratore e videocamere.

Il passo più difficile per i migranti è riconoscere gli oggetti significativi e soprattutto, scegliere come rappresentarli.

Ognuno era libero di usare gli strumenti che riteneva più idonei.

É stato realizzato inoltre un video racconto di 16 minuti comprendenti alcune mappe e alcune interviste, visibile nel sito: https://www.youtube.com/watch?v=TuazADh-Ji0&feature=youtu.be.

 

Dieci sono i luoghi del primo approdo, aventi determinati requisiti: 

·       orientarsi: Centro di aiuto del comune di Milano

·       dormire: dormitori in via Saponaro, Casa della Carità, scalo ferroviario di Porta Romana

·       mangiare: mensa Opera San Francesco 

·       trovare assistenza legale: Naga (associazione di volontariato)

·       aggregarsi: Centro Naga Har: dove si svolgono corsi di Italiano

·       curarsi: Fondazione Fratelli di San Francesco 

·       comunicare: scuole di italiano in via Romagna, Casa della Carità, Naga Har.

 

I luoghi delle interviste:

·       Centro di aiuto del comune di Milano, 27 interviste: sportello orientativo, che indirizza le persone verso il servizio a loro più idoneo, operazioni di ascolto, filtro e invio

·       Centro diurno Naga Har, 15 interviste: centro di aggregazione con corsi di italiano, musica, fotografia, laboratori d'arte, squadra di calcio 

·       Casa della Carità, 18 interviste: dormitorio, mensa, biblioteca, scuola di italiano e accademia della carità

·       Dormitorio via Saponaro, 40: africani della Costa d'Avorio e del Mali con sacchi neri in cui ci sono tutti i loro bagagli

·       Scalo di Porta Romana: caseggiato adibito a dormitorio, occupato abusivamente 

·       Porta Nuova di notte: unità mobile della Fondazione Fratelli di San Francesco 

·       Spazio aperto davanti al teatro CIAK: alla fine del Ramadan questo diventa un luogo di preghiera e festa 

·       Parcheggio dietro alla stazione della metro Cascina Gobba: snodo di interscambio e porta di accesso alla città; nel fine settimana c'è il mercato etnico 

·       Ambulatorio Fratelli di San Francesco: accoglienza migranti minorenni e bambini 

·       Piazzale davanti alla Stazione Centrale: luogo di incontro per immigrati di ogni provenienza in un sistema auto-organizzato.

  

Capitolo 4 - I migranti mappano Milano

L’indagine viene condotta dal settembre 2010 al settembre 2011, con 107 migranti intervistati e 100 mappe prodotte.

L’età è compresa tra i 18 e i 54 anni; si tratta di 76 uomini e 24 donne, dei quali:

·       32 si trovano a Milano da meno di un anno

·       49 da più di un anno

·       19 sono studenti di Architettura e Urbanistica.

 

Seguono dei grafici che indicano nel dettaglio:

·       aree di provenienza geografica

·       tempo di permanenza a Milano

·       luoghi in cui vengono svolte le interviste

·       abitazione al momento dell’intervista.

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: GRAFICI

È evidente come il foglio bianco, fornito al migrante, spaventi, perché non ci sono punti di riferimento: egli deve rivedersi nella città attraverso il tempo trascorso nel nuovo territorio, dal momento dell'approdo in Stazione Centrale, fino alla sperimentazione di diverse soluzioni abitative.

Emerge un'estrema frammentarietà dell'esperienza abitativa: spesso si abita in appartamento e poi si ritorna al dormitorio o alla strada, con un percorso regressivo.

Qualche volta nelle mappe si include l'intero percorso migratorio, dal paese d'origine a Lampedusa, poi a Roma per ottenere i documenti e poi sparsi per l'Italia.

Ogni mappa è una narrazione della città attraverso i cinque elementi, trasposti dalle categorie di Lynch.

Seguono le 100 mappe disegnate dai migranti, che saranno analizzate nel capitolo successivo.

 

  

Capitolo 5 - Interpretare le mappe

I migranti disegnando la città avviano un percorso di identificazione e rappresentazione; il ricercatore acquisisce informazioni sulla città e sulla relazione instaurata con lo spazio urbano: condizione urbana contemporanea.

L’analisi geografica evidenzia due tipi di analisi: quantitativa e qualitativa.

Il disegno viene riletto sulla base dei cinque elementi, che evidenziano la correlazione tra oggetti urbani e tempo di permanenza nella città.

 

GEOGRAFIA

·       costruzione semplice composta da due elementi ed un eventuale percorso 

·       disegni con sequenza di luoghi omogenei 

·       luoghi della giornata tipo del migrante 

·       tentativo di rappresentare il territorio nella sua interezza.

 

RAPPRESENTAZIONE

·       mappe di luoghi: luoghi familiari 

·       attraversamento della città: percorso dinamico attraverso la città ricerca di orientamento: collocazione nella giusta posizione i riferimenti principali della città 

·       rappresentazione critica: processo di astrazione col tentativo di annotare caratteristiche e valutazioni 

·       riproduzione in pianta.

 

OGGETTI URBANI PREVALENTI


RIFERIMENTI 

·       Duomo nel 74% delle mappe

·       Stazione Centrale nel 35%

·       Castello nel 16%.

 

LUOGHI DELL’ABITARE 

Emerge il contrasto tra l’omogeneità dei luoghi degli studenti e eterogeneità dei luoghi dei migranti.

Nella morfologia dell'abitare transitorio si alternano strutture di accoglienza, sistemazioni precarie e appartamenti condivisi.

 

PERCORSI

Tragitti effettuati con mezzi di trasporto pubblici (metro e filovia) tra i luoghi frequentati della città; raramente in bici o a piedi.

Emergono 4 tipi di connessioni:

·       connessioni territoriali 

·       connessioni non contestualizzate rispetto alla città 

·       connessioni logico - esperienzali 

·       connessioni implicite. 

 

NODI

Luoghi delle attività collettive e dei fulcri relazionali nella città di Milano. 

 

CONFINI

I confini sono gli indicatori della accessibilità di una città. A Milano ci sono luoghi considerati off limits: luoghi non funzionali all’abitare della città, ma che rappresentano l'inabitabilità. 

4 sono i tipi di interpretazioni:

·       tipo esperienzale: esperienze negative in quel luogo 

·       luoghi inaccessibili a causa di una reputazione negativa degli stessi

·       luoghi temuti, per paura 

·       inaccessibilità: eccessiva lontananza dai luoghi di partenza o al di fuori della propria portata.

 

   

Capitolo 6 - La mappa mentale come dispositivo di conoscenza della città

Attraverso la rappresentazione della mappa il migrante compie un gesto di auto organizzazione della città: un territorio estraneo che viene scoperto e organizzato su un foglio bianco.

La città che emerge è fatta di:

·       riferimenti: Duomo, Stazione Centrale, Castello, Grattacielo Pirelli, parco Sempione ed i giardini pubblici 

·       luoghi dell'abitare che includono magrebini, Corno d’Africa, est Europa, sud America, estremo oriente e centro Africa. I dormitori sono posti nelle aree più esterne della città, invece i servizi sono nel centro urbano

·       percorsi: tracciati attraverso i mezzi di trasporto pubblici; è evidente che tanti, per questioni economiche, non ne usufruiscano 

·       nodi: servizi legati alla sopravvivenza come mensa, centro aiuto, ambulatorio, comune, questura, agenzia lavoro e gli internet point 

·       confini: luoghi irraggiungibili, pericolosi marginali e temuti.

 

I soggetti migranti aprono la strada ad una partecipazione al disegno del territorio.

La mappa mentale e il nuovo oggetto di studio per esplicitare la conoscenza è la rappresentazione dell'ambiente urbano.