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titolo

CONSTRUCTION AND DESIGN MANUAL

DRAWING FOR LANDSCAPE ARCHITECTS

editore

DOM publisher

luogo

BERLINO

anno

2014

 

 

lingua

INGLESE

 

 

 

 

Argomento e tematiche affrontate

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Il libro è un manuale che ha lo scopo di creare un primo approccio verso la vasta branca dell’Architettura del Paesaggio per studenti e professionisti. Drawing for Landscape Architects descrive in modo assolutamente esauriente ogni fase della progettazione del paesaggio: dalla scelta del materiale con cui disegnare, ai simboli grafici da utilizzare, al layout delle tavole ed infine ai metodi grafici da usare a seconda delle varie fasi progettuali. Quest’ultimo è stato inoltre prodotto con la finalità di  sottolineare l’importanza del disegno a mano libera anche e soprattutto nell’era del disegno digitale.

Tutte le tematiche base del disegno quali le proiezioni ortogonali, le assonometrie e  le prospettive vengono spiegate, infatti, tramite un approccio manuale.

 

  

Giudizio Complessivo: 9 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Arianna Perelli

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 3 a.a.2014/2015

 

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Sabrina Wilk è nata e vissuta a Toronto, Canada.

Si è laureata in Landscape Architecture all’Università degli Studi di Toronto. Ha completato i suoi studi laureandosi in Architettura al Technical University of Karlsruhe.

Ha partecipato a progetti internazionali di landscape in Canada, Germania e Gran Bretagna. Ha inoltre fatto ricerche riguardanti urban design e landscape architectural graphycs.

Nel 1999 è diventata professoressa di architectural graphics, drawing and visualization all’University of Applied Sciences in Weihenstephan. Durante la sua docenza continua a tenere conferenze in tutte le più grandi Università.

 

Sabrina Wilk

 

Contenuto

Il libro inizia fornendo le illustrazioni e modi d’uso dei materiali base per il disegno architettonico, le tipologie dei tratti collegate ai significati che esprimono. Continua con la spiegazione delle proiezioni ortogonali, delle assonometrie e prospettive specificando i simboli paesaggistici da utilizzare e le loro diverse forme a seconda della fase progettuale. Tratta inoltre il tema del layout e della tipologia di scrittura. Infine riporta una descrizione peculiare dei più grandi studi di Architettura del paesaggio con alcuni disegni dei loro progetti.

 

CAPITOLI

Capitolo I – Drawing equipment, paper and lines

L’autore inizia il capitolo descrivendo il materiale necessario per progettare.

Matite: le H sono le più dure e utili per i disegni precisi, mentre le B con punta molto più morbida sono ideali per gli schizzi a mano libera.

Chine: sono disponibili molte tipologie con pennini di diverse grandezze, ognuno con il suo ideale impiego. Anche’esse utilizzabili per gli schizzi a mano libera.

Marchers (pantoni) : utili per dare il colore alle immagini. Esistono diversi pennini, ognuno dei quali da un effetto differente.

Per quanto riguarda lo spessero delle linee, quelle più marcate vengono utlizzate per gli elementi in primo piano andando poi a diminuire mano a mano che ci si dirige nel background. La qualità della linea dipende invece dalla fase di progetto : Freehand lines sono utili per i primi schizzi di progetto in cui le imperfezioni riescono ad enfatizzare l’idea, poi con la maturazione dell’idea le linee diventano sempre più precise fino alla perfezione dell’ultimo elaborato di progetto.

Capitolo II - Projections

Le proiezioni ortogonali sono un metodo di astrazione che ci permette di realizzare graficamente spazi e oggetti. Esse si dividono in : Plan, Elevation e Section.

Le proiezioni parellele sono: Isometrica che utilizza angoli uguali tra i tre maggiori assi, Assonometria o Plan oblique che traccia parallele partendo dal Plan ed Elevation Oblique che  traccia le parallele partendo dal frontal elevation.

Le perspective projection sono :  a un punto di fuga, a due punti di fuga e a tre punti di fuga.

Capitolo III - The plan view and the rendition of symbols

Il capitolo inizia con una descrizione della diversa restituzione grafica di una pianta a seconda della scala che si utilizza: da una pianta in scala 1 : 2000 in cui si notano solo i contorni esterni degli edifici fino a una piana in scala 1 : 50 in cui si riportano anche gli arredi interni.

Per quanto riguarda la vegetazione da restituire in pianta, viene spiegata la metodologia per poter diversificare le varie specie di alberi, arbusti e fiori e la loro rappresentazione differenziata a seconda che siano utilizzati in schizzi od elaborati finali. Viene inoltre descritta la teoria delle ombre da applicare alla vegetazione singola o in gruppi.

Viene trattata la rappresentazione grafica di altri elementi presenti nel landscape design quali i pergolati, ringhiere, pavimentazioni esterne. Infine l’autore parla della restituzione grafica dell’acqua, delle curve di livello e delle persone.

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Capitolo IV – Elevation and section

Elevations sono delle proiezioni ortogonali, dei disegni astratti utilizzati comunemente in architettura per comunicare informazioni sulle facciate degli edifici e sugli elementi verticali. L’Elevantion corrisponde alla scena che l’osservatore, posizionatosi in un punto del Plan, si ritrova davanti a se. Quindi tracciando delle linee parallele dalla pianta è possibile costruirsi più facilemente un elevation.

La vegetazione in alzato deve rappresentare la peculiarità di ogni specie in modo ancora più incisivo che in pianta. Nel capitolo vengono spiegati i diversi modi di rappresentazione per uno schizzo veloce e per un disegno di un elaborato finale e la metodologia di colorare o conferire le ombre.

Vengono inoltre descritte le diverse tipologie di muri e di elementi quali pergolati, bongalow presenti nei parchi e delle persone.

Section è un taglio verticale in un edificio o in un paesaggio. Il dettaglio delle sezioni cambia a seconda della scala. Per migliorare la leggibilità si usa campire la parte tagliata di un colore grigio. Le sezioni sono molto utili nel landscape design per poter capire la relazione tra le diverse parti del paesaggio oppure tra l’edificato e ilpaesaggio. Descrizione: 8127B+znxkL

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Capitolo V – Parallel projections

Parallel projections sono delle rappresentazioni tridimensionali molto utilizzate in architettura.

Le isometric projections riescono a rendere visibili tre facce di un oggetto. Sono costruite tracciando da entrambe le parti un angolo di 30° dalla baseline. Sono molto ultilizzate per la loro grande leggibilità.

Elevations oblique( assonometria cavaliera) si costruiscono usando come starting point il frontal elevation. Le linee parallele vengono poi progettate a destra o a sinistra dell’evation.

Axonometric projection o plan oblique viene costruita partendo dalla rotazione della pianta rispetto al baseline di angoli a piacere ( i più comuni sono 30°-60° o 60°-30° oppure 45°-45°). Le linee sono parallele ai lati della figura in pianta.

Successivamente vengono descritte le assonometrie della vegetazione, in particolare degli alberi ad alto fusto e degli arbusti. Con alcuni esempi viene inoltre descritta la migliore rotazione della pianta per iniziare una parallel projection.

   

Capitolo VI – Perspective

Le prospettive ci aiutano a capire il modo con cui vediamo gli spazi. Quest’ultime sono assolutamente essenziali specialmente per i landscape architects. Due sono le tipologie di prospettiva principalmente ultilizzate : a un punto di fuga e a due punti di fuga.

In quella a un punto di fuga tutte le figure sono parallele al picture plane, quindi mantengono le loro proporzioni, mentre le linee laterali convergono tutte nel punto di fuga.

Si possono avere tre diverse prospettive a un punto di fuga : quella più comune in cui la linea dell’orizzonte coincide con la linea degli occhi dell’osservatore, quella in cui l’osservatore è seduto e quindi abbiamo una prospettva dal basso, essendo l’orizzonte notevolmente più basso, ed infine quella in cui l’osservatore si trova su un podio più in altro della linea di terra, avendo così una percezione dall’alto.

La prospettiva a due punti di fuga è notevolmente più utilizzata. Differentemente da quella a un punto di fuga le figure non sono mai parallele al picture plane. Solamente le linee vericali sono ancora parallele. Anche per la prospettiva a due punti di fuga esistono tre tipologie le quali dipendono dall’altezza dell’orizzonte: la prospettiva in cui l’osservatore si trova allo stesso livello dell’oggetto, la prospettiva worm’s eye view in cui l’osservatore è sotto il ground level ed infine la prospettiva bird’s eye view in cui l’osservatore è sopra l’oggetto.

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Capitolo VII – Architectural presentations, layout and lettering

Il layout di una presentazione deve essere leggibile e di grande effetto. E’ importante avere una gerarchia in modo da risaltare subito le key ideas. Il layout ha come scopo quello di comunicare, quindi combina nel suo interno tutti gli elementi grafici e di testo che aiutano alla descrizione del progetto. La simmetria della composizione riveste una grande importanza nelll’organizzazione di un layout, come del resto la grandezza del testo, secondo la quale viene impostata una gerarchia di importanza.

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Capitolo VIII – Landscape Architects

Questo penultimo capitolo è dedicato alla descrizione dei principali Landscape Architects di cui si denotano le peculiarità non solo del pensiero e del metodo di progettazione, ma anche e soprattutto delle loro tecniche di restituzione grafica in ogni fase della progettazione.

Aubòck + Kàràsz: due architetti che lavorano a Vienna. Lo schizzo è un elemento fondamentale del loro processo progettuale. Utilizzano molto le tecniche ibride di rappresentazione.

Die Grille: un piccolo gruppo di architetti che lavorano tra Penzberg e Laufen. Sono un gruppo molto flessibile che si serve della sperimentazione tramite il disegno per arrivare alla soluzione finale.

Garret Eckbo: fu una figura centrale in America per l’architettura del paesaggio. L’influenza del modernismo è molto evidente nella grafica utilizzata che predilige ad esempio l’assonometria.

Thomas Grubert: sottolinea l’importanza del disegno.  Per lui è un mezzo tramite cui capire quello che ci circonda, il mezzo perfetto di cui servirsi per progettare ed è inoltre il modo migliore per comunicare.

Gustafson Porter: presenta un approccio progettuale molto differente dagli altri. Egli infatti utilizza modellini 3d e scolpisce il piano con i movimenti della terra.

Dieter Kienast: è un architetto svizzero dell’architettura del paesaggio. Prima di andare all’Università di Kassel fece un apprendistato come giardiniere. Progettò notevoli giardini. I suoi elaborati grafici sono caratterizzati da un groviglio di linee monocolore.

Landscape Projects: è un gruppo fondato nel 1991 che lavora tra Manchester e Londra. Il loro principale obiettivo è di rendere tramite i loro progetti le città dei posti migliori da vivere e in cui rilassarsi.

LDA Design: è un gruppo fondato da 30 anni in cui partecipano più di 100 persone. Hanno lavorato per grandi progetti a Londra come ad esempio il progetto di London 2012 Olympic Parklands.

Kamel Louafi: di origine algerina. Ha studiato in Algeria e poi in Francia. Il suo studio ha un team misto composto da architetti, scultori, artisti e design.

PWL Partnership: è uno studio fondato nel 1976. Lavorano in Canada, Stati Uniti e Cina. La loro progettazione si basa sui temi dell’ecologia, della storia e della cultura di un sito.

Rummey design: è uno studio multi disciplinario che ha sede in Gran Bretagna, ma che lavora anche nel nord Africa, alle Mauritius, in Italia e in Irlanda. Credono fortemente nell’importanza comunicativa immediata del disegno con il quale si riesce ad esprimere in modo istantaneo un’idea.

Chip Sullivan: è un architetto che impronta tutto il suo metodo progettuale sul disegno e la sperimentazione delle possibilità progettuali producendo infinite varianti.

WES Landschafts Architektur: è uno studio che si occupa da più di 40 anni di architettura interna ed esterna. Progettano dal semplice giardino allo spazio di larga scala urbana. Sottolineano l’importanza del disegno a mano libera, il quale rispecchia il modo di essere di colui che lo ha disegnato, diventando così unico.

West 8: il loro metodo progettuale si basa sull’integrazione tra diverse discipline e il mischiare la grande e piccola scala in un unico progetto.

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Capitolo IX – Appendix

In queste ultime pagine viene sottolineata la grande importanza del disegno a mano libera come parte fondamentale del processo progettuale, soprattutto iniziale, in cui le idee vengono maggiormente enfatizzate da un disegno a mano. Viene inoltre trattato il problema del conflitto con il disegno a mano libera delle nuove generazioni, ormai schiave del disegno digitale.Infatti nonostante gli elaborati siano ormai tutti digitali, l’abilità del disegno rimane ancora indispensabile.