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autore |
PIERO OSTILIO ROSSI |
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titolo |
LA COSTRUZIONE DEL PROGETTO ARCHITETTONICO |
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editore |
LATERZA |
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luogo |
BARI |
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anno |
FEBBRAIO 1996 |
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lingua |
ITALIANO |
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Argomento e tematiche affrontate |
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Una serie di volumi per orientare su
principi generali, criteri, esperienze ed esempi della progettazione degli spazi
abitati, destinata ai giovani che studiano, ai professionisti che
vogliono continuare a studiare e ad aggiornarsi, agli amministratori, ai
committenti e a coloro che sono interessati ai moderni problemi dell'architettura. |
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Giudizio
Complessivo: 8 (scala 1-10) |
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Scheda compilata da: Mattia Bentivoglio |
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Corso di Architettura e Composizione Architettonica 3
a.a.2014/2015 |
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Autore: Pier Ostilio Rossi |
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Piero Ostilio Rossi (Taranto, 1948) è un architetto, saggista e docente universitario italiano. Laureato in Architettura all'Università di Roma - Sapienza nel 1973, è Professore Ordinario di Composizione e progettazione urbana nella Facoltà di Architettura della stessa Università, della quale è stato presidente del Corso di laurea in Architettura dal 2000 al 2003. Dal 2004 al 2010 è stato membro del Comitato tecnico-scientifico della Casa dell'Architettura di Roma[1]. È responsabile del Laboratorio di Sintesi in Composizione e Progettazione Urbana con indirizzo Paesaggio nel corso di laurea quinquennale in Architettura. Dal 1981 al 1996 ha lavorato con Marta Calzolaretti, Carlo Melograni, Ranieri Valli e Andrea Vidotto nello studio associato P+R/Progetti e ricerche di architettura. Nel 2000 ha fondato il "QART", Laboratorio per lo studio di Roma contemporanea, all’interno del Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza del quale, dal 2010, è il Direttore. È stato uno degli 11 membri della giuria, presieduta da Norman Foster, del Concorso per la realizzazione del Nuovo Centro congressi di Roma vinto da Massimiliano Fuksas.È autore di Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011, considerato un classico della storia dell'architettura |
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Pier Ostilio Rossi |
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Contenuto |
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Questo libro ha
come obiettivo di fornire un’indicazione di metodo per affrontare un problema
complesso come la costruzione di un progetto architettonico. Il libro è suddiviso
in capitoli dove possiamo trovare le varie fasi progettuali, passando dalla
fasi primarie di stesura delle idee, programmazione del disegno schematico,
composizione del modello, fino alle fasi finali di scelta dei materiali. |
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CAPITOLI |
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Capitolo I – I primi approcci al progetto |
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Questo primo capitolo parla
dei vari approcci al progetto architettonico, suddividendolo in 3 fasi:
Analisi (non è altro che una raccolta di informazioni ma una vera e propria
fase di osservazine) , Studio (è un’indagine che si svolge direttamente sul
campocon l’ausilio di materiale cartografico e ci fa capire le probabili
trasformazioni del luogo) Progetto (costruire un momento ermetico nei
confronti del sito). Usando le parole sito e luogo si distinguono due
significati ben diversi, la parola sito
ha connotazione che sono legate alla conformazione fisica del terreno, il luogo tende invece ad abbracciare una
estesione fisica mentale della storia, clima e comportamenti umani. Il rapporto tra le due porta a una complessività che deve dialogare,
l’architettura può essere usata anche per modificare il luogo ciò significa
utilizzare la specifica capacità dell’architettura di costruire immagini
solide capace di indetificarsi cioè suscitare emozioni e significati. La fase finale del progetto sarà particolare se noi riprendiamo le 3
fasi dette in precedenza e analiziamo il progetto di Le Corbusier possiamo
notare che l’analisi del sito è stata effettuata mediante schizzi che
raccolgono informazioni sull’area con disegni molto sintetici ma essenziali. |
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Capitolo II- L’idea sintetica |
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Nel capitolo precendete sono state
analizzate le metologie di prima sintesi progettuale, in questo capitolo invece
sono stati analizzati i procedimenti che rendono possibile la sintesi. Partiamo dall’osservazione che il
progetto è un processo che serve per costruire un’idea ma è anche una serie
concatenata di scelte attraverso il quale l’idea architettonica si definisce.
Gardella proponeva la conquista dell’idea progettuale di base attraverso il
meccanismo di varianti cioè si fissa un’idea generica e attraverso
l’immaginazione e con l’ausilio di metodi grafici si definisce un’idea
stabile. Renzo Piano dice che il progetto è
l’idea di avere un dispositivo di avviamento , un’obiettivo da prefissarsi
che durante il tuo percorso dimentichi. Alvaro Aalto cita cosi “mi trovo di
fronte, quasi senza eccezione a un ostacolo difficile da scavalcare”
assimiliamo le problematiche, cerca di dimenticare per un momento la quantità
di problemi e comincia a disegnare, in questo modo si riesce ad armonizare
tra loro innumerevoli problemi e contraddizioni. Rogers sottolinea il principio
insiediativo cioè l’insieme di modi
con cui l’edificio prende possesso del sito. L’architettura stessa si rifà a norma e forma, il primo è il processo che va dal generale al
particolare, il secondo va dal particolare al generale, una architettura
plastica e unitaria altra architettura volumentrica e aggregazionale. |
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Capitolo III – Per una grammatica della fantasia |
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Trattiamo riferimenti tra
architettura e grammatica, utilazzando un parallelismo tra retorica e architettura
a cui spesso si fa ricorso ed estendendolo a quest’ultima una parte delle
articolazioni della prima, troviamo uno dei momenti di crisi del progetto
infatti è il passaggio della fase di analisi a quella che definiamo
immaginazione. Non esiste un percorso oggettivo se
provassimo a seguire un percorso logico, il primo problema che avremo di
fronte sarà di capire come funziona la fantasia. Il criterio è semplice, in
architettura a creatività si sviluppa dall’osservazione continua e
sistematica, dunque questo percorso una tappa fondamentale è la memoria. L’architettura è una sorta di
combinazione di altre architetture , rielaborare un tema significa trovare
una soluzione formale , una relazione tra le parti. Esistono vari processi per fare
architettura uno di questi è lo straniamento, un processo che attraverso il
linguaggio è possibile rilevare aspetti insoliti o valori di qualcosa di
noto. Altro metodo è la metonimia, si
tratta di uno scambio di nome, si puo usare come meccanisco d’invenzione che
opera sullo stesso registro. Il problema fondamentale di tutto
questo processo è che l’architettura non può dimenticare l’esibizione di un
simbolo immediato e di facile compresione. |
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Capitolo IV- Lo sviluppo del progetto |
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Il lavoro che
abbiamo descritto fino adesso porta alla fase di analisi che condunce a una
prima sintesi, quindi fissa di base uno schema bidimensionale che chiamiamo
morfologico. Questo
processo serve per arrivare a un punto di arrivo e a un stato embrionale che
ritroviamo nello schema morfologico, molto spesso il repertorio specializzati
corrispondono a schemi di riferimento(scuole,ufficci,case). Sono schemi
che contengono relazioni oppurtunamente dimensionate. Passare alla
fase successiva cioè dallo schema morfologico allo schema volumentrico
spaziale avviene tramite schizzi a
mano libera ed attraverso di essi possiamo costruire un modello ideologico. Quando
questa fase ha termine risulta che otteniamo un modello che rappresenta la
combinazione delle diverse dimensioni,volumi e spazi. L’utilitas
è l’insieme delle funzioni, venustas interviene a conferire senso, la
prossima che tratteremo è la firmitas insieme di tecniche utilizzate per la
costruzione del manofatto. |
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Capitolo V– Questioni di “venustas” |
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Quaroni
scrive che il progetto possa essere considerato riuscito quando tende a una
coerenza formale si aggiunge la definizione di architettura invisibile che la
lega alle varie parti. Osservando la
chiesa di santa maria novella di Firenze notiamo la qualità del disegno
complessivo comprendendo molto intuitivamente che esista un ordine alla base
del disegno. Wittkower
ha analizzato con grande attenzione questo fatto e offre una sua chiave di
lettera, l’euritmica della facciata armoniosa disposizione che compone le
parti cioè a una buona soluzione architettonica alla base troviamo una
strutturazione geometrica. Il termine
geometrico viene usato nel più ampio termine della parola . Ritornando
alla struttura invisibile cioè una serie di linee di costruzioni, la
geometria è uno degli strumenti principali ,la venustas viene usata per il
concetto di bellezza cioè il concetto di armonizzare le varie parti. Il progetto
tende a ordinare,ordinare materiali che la costituiscono, attraverso l’uso
ordinato di organizzazione compositiva vengono immediatamente riconosciute
forme semplici e regolari, il tracciato è un altro sistema che si basa su
elementi principali, un terzo metodo è la simmetria usata spesso sia simmetria
che bilaterale. Altro tema
importante è il ritmo, nell’architettura contemporanea sono molto frequenti
gli edifici di natura seriale,la ripetizione è una tecnica base della
composizione costituite da diversi tipi di ritmi. La sequenza
più semplice è data dalla battuta cioè l’alternanza tra pieni e vuoti ad
esempio il gallaratese di Aldo Rossi. I greci
chiamavano Kairos la capacità di svegliere il momento oppurtuno della
ripetizione della scansione. |
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Capitolo VI – Strutture e materiali |
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L’insieme delle idee e progetti conducono al processo
progettuale, nel quale utilitas,firmitas e venustas trovano equilibrio e una
reciproca composizione con il sito in cui è collocato l’edificio, affinchè il
progetto stia in piedi è necessaria una maglia strutturale che garantisca
solidità. La soluzione strutturale è quindi un’operazione
specificamente compositiva ed è chiaro che la struttura sia legata alla
concezione che possa diventare un’importante strumento di espressione. Firmitas e venustas sono la faccia della stessa medaglia,
la scelta di una implica la scelta dell’altra, l’impiego del calcestruzzo
armato e dell’acciaio ha cambioto il modo di pensare. Il modo in cui il pilastro si inserisce nella trave avviene
senza mediazione questo permette di inserire il pilastro in una serie di
superfici, la presenza di un capitello ad esempio contribuisce a sottolineare
come l’ordine svolga a articolare e differenziare capitello e colonna, chiaro
esempio lo abbiamo nel palazzo di giustizzia di chardighan di Le Corbusier
oppure negli uffici di wright dove il capitello del pilastro diventa quasi
copertura oppure nell’università di stoccolma dove il pilastro assomiglia a
un albero con il capitello che rassomiglia alle ramificazioni. Ulteriore gamma di espressioni sono la determinare la
posizione della trama strutturale che può cambiare la figurazione dei
prospetti. Totalmente diverso il discorso della architettura high tech
dove i massimi esponenti tra cui Piano,Rogers;Foster trovano raffinate
soluzioni per la proiezioni esterna degli impianti. Quindi dare materia alla forma è un problema di norma che
viene spesso affrontato in una fase avanzata nel progetto . L’intonaco è la tecnica di finitura più usata, ha una
doppia faccia cioè di protezione e decorazione. Una muratura di mattoni costrituisce una superficie di
esaltazione della massa, infatti il linguaggio viene data dalla stessa
composizione del mattone che possono diventare modulo. Altra differente texture è il materiale ceramico che
possono essere applicati ovunque su qualsiasi parete. Il fascino del muro in pietra può interagire direttamente
con il sito che può evidenziare la continiutà materica con il sito, le lastre
di pietra si attaccano alla struttura verticale con delle zanche in ferro. Anche il cemento armato può diventare rivestimento
decorativo in base alla scelta di casseratura e alla composizione stessa del
cemento. Ma i materiali che hanno segnato il movimento moderno sono
l’acciaio e il vetro usato ad esempio nel padiglione di bruno taut. Ultimo ma non meno importante è la trasformazione del muro
in una trasformazione in doppia pelle come fanno Herzog de meuron e Jean
Novel con l’istituto del mondo arabo e la fondazione cartier. Menzioniamo anche architettura high tech dove l’impianti
diventano l’involucro stesso dell’edificio come ad esempio i loyd’s di londra
di Rogers |
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GLOSSARIO |
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Luogo– parte di verità che appartiene all’architettura: esso
è la manifestazione concreta dell’abitare dell’uomo, la cui
identità dipende dall’appartenenza ai luoghi stessi |
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Sito- luogo scelto per la costruzione di un manofatto |
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Norma- il processo che va dal generale al particolare, plastico
e unitario . |
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Forma- il processo
che va dal particolare al
generale,volumetrica e aggregazionale |