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Descrizione: libro

autore

REYNER BANHAM

 

titolo

ARCHITETTURA DELLA PRIMA ETA DELLA MACCHINA

 

editore

CHRISTIAN MARINOTTI

 

luogo

AZZATE (VA)

 

anno

2005

 

 

 

 

lingua

ITALIANO

 

 

 

 

Titolo originale: Theory and Design in the First Machine Age

 

 

 

Argomento e tematiche affrontate

 

Descrizione: libro

Il libro rappresenta una pietra miliare della storiografia architettonica del secondo dopoguerra. Il tema principale è la “First Machine Age”, qualcosa di sostanzialmente diverso della rivoluzione industriale poiché non fu solo un mutamento nei modi di produzione ma un mutamento altrettanto fondamentale del modo di rapportarsi dell’uomo con il mondo. Banham analizza questo cambiamento affrontando le tematiche principali dei protagonisti dell’epoca passando per il Futurismo, l’Espressionismo, il Bauhaus fino ad arrivare a Le Corbusier, e valutando quali più di altre hanno contribuito a dar vita all’architettura moderna.

 

 

  

Giudizio Complessivo: 7 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Carolina Garlaschelli

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 a.a.2014/2015

 

 

 

 

Descrizione: raynerbanham

Autore Peter Reyner Banham

 

Peter Reyner Banham (2 marzo 1922 - 19 marzo 1988) è stato uno degli storici e critici dell’architettura che maggiormente hanno influenzato il dibattito del XX secolo. Fu allievo  di Nikolaus Pevsner, il quale lo stimolò a studiare la storia dell’architettura moderna. Nel 1962 scrisse una guida all’architettura moderna intitolata Age of Masters,a Personal View of Modern Architecture ma la sua opera più nota è “Architettura della prima età della macchina’’.Durante la sua attività critica ebbe legami con l’Independent Group, partecipando all’allestimento del This is Tomorrow Show, considerato l’atto di nascita della pop art inglese. In “Deserti americani” e in “A Concrete Atlantis” affronta il tema dello spazio aperto. Insegnò all’Università di Londra, alla State University di New York e all’Università della California.

Reyner Banham

 

Contenuto

Il tema principale del libro è il Movimento Moderno. L’autore racconta e analizza tale movimento attraverso le opere e le nuove ideologie apportate dai protagonisti di quel periodo come Le Corbusier, Mies van der Rohe ,i furisti ,la scuola del Bauhaus, per citarne alcuni.

Egli spiega inizialmente quali sono state le basi sulle quali si è sviluppato, esplicitando cosa è stato ripreso dal passato e cosa invece si è voluto drasticamente eliminare. Successivamente vengono esposte le innovazioni teoriche portate dai protagonisti attraverso le loro opere più famose o i loro scritti più significativi, suddividendole non per tematiche ma per posizione geografica. Risulta così chiaramente che fu un periodo in cui nacquero in Europa innumerevoli movimenti artistici, con idee talvolta diverse, ma che insieme cambiarono in modo significativo e irreversibile il modo di concepire non solo l’architettura.

 

CAPITOLI

Capitolo 1-FATTORI PREDISPONENTI:TEORICI ACCADEMICI E RAZIONALISTI

La prima parte è suddivisa in 7 capitoli e analizza i fattori che hanno portato alla nascita e allo sviluppo del movimento moderno.Se una serie di atti rivoluzionari intorno al 1910,strettamente legati al movimento Futurista e Cubista furono il principale punto di avvio ,vi furono anche un insieme di specifici fattori che contribuirono a guidare il percorso di sviluppo nella direzione che prese poi nel corso degli anni Venti e possono essere riassunte in tre concetti:la responsabilità dell’architetto nei confronti dell’architettura;la tradizione dell’istruzione accademica e il Razionalismo (o approccio strutturale). Nell’ambito dell’architettura avviene un cambiamento fondamentale,la visione dell’edificio come insieme di parti,strutturali e funzionali.Fondamentale in questo ambito è la concezione di Choisy secondo cui la forma è conseguenza della tecnica,egli elogia lo stile gotico perché culmine del metodo logico sulla struttura. Un’ulteriore spinta verso  il Movimento Moderno viene data da Garnier,il primo a considerare il tema della città industriale come degno soggetto del tavolo da disegno dell’architetto. Per l’architetto inglese Scott,l’architettura è un’arte che trasmette il suo valore attraverso massa,spazio,linea e coerenza. Anche in Germania il tema dell’industria assume un ruolo importante con la nascita del Werkbund che portò a un’unione tra artigianato e industria. Sorge il problema dell’ornamento,affrontato da Loos,il quale sostiene che l’evoluzione della civiltà è sinonimo di eliminazione dell’ornamento.

Descrizione: aussenansicht_halle_1927_458 Peter Behrens, Fabbrica di turbine AEG, 1908

 

 

 

  

Capitolo 2- ITALIA:MANIFESTI E PROGETTI FUTURISTI

La seconda parte è suddivisa in 3 capitoli e affronta il tema del movimento Futurista.

I caratteri che rendono il futurismo un punto di svolta nello sviluppo delle moderne teorie del progetto,furono innanzitutto di tipo ideologico e riguardarono atteggiamenti mentali piuttosto che metodi formali o tecnici.La data più importante è senza dubbio quella della pubblicazione del Manifesto di Fondazione (1909) ad opera di Filippo Tommaso Marinetti.Lo scopo era quello di rivoluzionare la cultura,disprezzando tutto ciò che era vecchio,e favorendo l’azione,il movimento,il pericolo,l’energia.Le figure principali furono Marinetti,Balla,Boccioni,Carrà e Russolo. E’un movimento orientato verso il mondo della macchina e della tecnologia e ha molte analogie con il Cubismo;nel 1914 venne il momento di fondere l’aspirazione meccanica del futurismo con l’arte di Parigi,il risultato fu l’architettura futurista che ha come massimo esponente Sant’Elia.

Descrizione: 393px-Centrale_elettrica_Sant'Elia  Antonio Sant’Elia, Progetto di una centrale elettrica

  

Capitolo 3- OLANDA:L’EREDITA DI BERLAGE:DE STIJL

La terza parte è suddivisa in 4 capitoli.

Durante la prima guerra mondiale solamente l’Olanda ,tra tutte le nazioni che avevano contribuito allo sviiluppo della nuova architettura,godette dei vantaggi della neutralità.La rottura con il passato avvenne nel 1917 con la fondazione del gruppo De Stijl,ma le idee di questo gruppo furono il frutto di discussioni derivanti dagli anni precedenti.I membri avevano un approccio razionalista,industriale e astratto.

Si può riassumere la teoria di Hendrikus Peter Berlage in tre concetti:

-il primato dello spazio

-muri come creatori di forma

-necessità di una proporzione sistemica

Vede Wright come architetto ideale.

Oltre al movimento De Stijl,derivato in parte dalle idee di Berlage,venne fondata anche una rivista con il medesimo nome.Il movimento non era mai stato un’unità di combattimento serrata come nel Futurismo,molti dei suoi membri non si incontarono mai. La loro forma d’arte può essere descritta in tre parole:astratta,essenziale,geometrica.

La casa e l’architettura non sono considerate come una macchina:“Apprezzo un piroscafo ma non sarà mai bello quanto il Partenone”.

All’interno del movimento è impossibile in termini teorici tracciare una linea netta tra la fase Olandese e quella internazionale ma il cambiamento nella composizione del gruppo tra il 1920 e il 1922 è tuttavia marcato.Le figure più influenti della seconda fase furono Rietveld e van Doesburg.

Descrizione: gerrit_rietveld-300x300 Sedia disegnata da Gerrit Rietveld nel 1917

 

  

Capitolo 4-PARIGI:IL MONDO DELL’ARTE E LE CORBUSIER

La presenza del cemento armato era così potente a Parigi che in molti avevano accettato l’idea che la nuova architettura fosse causata da questo unico materiale piuttosto che agevolata.In realtà è evidente che la scelta del linguaggio architettonico deve essere stata influenzata da fattori esterni;uno di questi è l’edilizia (le sue condizioni finanziare e i committenti) ,l’altra è la tradizione cubista. L’influenza cubista non deriva direttamente dalle opere dei maestri fondatori come Picasso e Braque ma già nel 1912,nell’opera di Gris,si verificò l’uso di griglie strutturali e sistemi proporzionali. Parigi negli anni Venti era la meta principale per tutti coloro che volessero realizzare edifici modernisti,la più grande fonte di influenza sui giovani architetti fu senza dubbio l’Exposition des Arts Decoratifs del 1925.L’architettura parigina stimola Le Corbusier a concepire il progetto della Maison Citrohan,una semplice abitazione,quasi un puro studio-type.Nel progetto,il concetto di estetica è ridotto all’osso a favore di un modello da produrre in serie. Nel 1915 approfondisce ulteriormente il tema con il sistema Dom-ino (solette e montanti in cemento) che consente la ripetizione e l’accostamento di più moduli ripetibili da completare a piacimento con l’inserimento di tamponature. Nell’ultima parte del capitolo viene affrontato il tema dell’urbanistica rivisto a partire dalle nuove concezioni introdotte da Le Corbusier nel suo scritto “Urbanisme”.

Descrizione: citr Progetto per la Maison Citrohan,1920

 

  

Capitolo 5-BERLINO,IL BAUHAUS,LA VITTORIA DEL NUOVO STILE

L’energia e la forza del contributo tedesco allo sviluppo dell’architettura moderna vennero principalmente da Berlino. Bruno Taut,Mies Van der Rohe e Walter Gropius furono i protagonisti dell’architettura berlinese tanto nel 1919 quanto nel 1926, tutti si adoperarono per rendere il grattacielo una forma tipica dell’Espressionismo. Bruno Taut in uno dei suoi molti scritti “Die Stadtkrone” critica la pianificazione urbanistica di quel periodo,con la sua enfasi sulla progettazione a uso residenziale,sulla zonizzazione e gli ideali della città giardino.Questi non creano una città completa ma un processo privo di fulcro centrale. La sua proposta prevede una città a pianta radiale, organizzata intorno a edifici pubblici e con densità di poco superiore alla città-giardino.Il tema della pianificazione urbana viene ulteriormente affrontato  attraverso il Weissenhof,un gruppo di edifici ad uso residenziale nei pressi di Stoccarda dove questo argomento fu trattato in maniera molto elastica,creando una relazione ordinata in un gruppo di edifici.Mies van der Rohe organizzò i suoi volumi lungo il crinale della collina nella forma di ciò che ora si chiamerebbe “terrain-sculpture”una sequenza di blocchi rettangolari e terrazze collegate. Questa concezione originale fu un ulteriore passo in avanti nella pianificazione urbanistica dopo le innovazioni portate da Sant’Elia. Protagonista della seconda parte del capitolo è il Bauhaus,nacque nel 1919 dalla fusione di due istituzioni già esistenti,allo scopo di formare artisti in tutti i settori dal design all’architettura.Nel 1923  dimostrò un certo interesse verso la produzione industrializzata e verso il problema della progettazione. In quel momento i suoi metodi erano inseparabili dall’artigianato; la grande innovazione fu appunto l’introduzione dei metodi di lavoro manuale all’interno dell’istruzione delle Belle Arti e l’eliminazione dalla mente di ogni studente di ogni preconcetto.

Descrizione: 220px-Bauhaus Gropius e Mayer, edifici del Bauhaus, Dessau, 1926

   

ARTISTI TRATTATI

PARTE PRIMA:

-August Choisy

-Julien Guadet

-August Perret

-Tony Garnier

-W.R. Lethaby

-Geoffrey Scott

PARTE SECONDA:

-Filippo Tommaso Marinetti

-Umberto Boccioni

-Giacomo Balla

-Antonio Sant’Elia

PARTE TERZA:

-Hendrikus Peter Berlage

-Adolf Loos

-Frank Lloyd Wright

-Gerrit Rietveld

-Piet Mondrian

-Theo Van Doesburg

PARTE QUARTA:

-Le Corbusier

PARTE QUINTA:

-Bruno Taut

-Mies van der Rohe

-Walter Gropius

-Peter Behrens

-Richard Meier

 

   

CITAZIONI

-“Qualsiasi edificio completo non è che il risultato di un assemblaggio e di mettere insieme (composizione) un numero più o meno grande di parti”. (J.N.L.Durand)

-“Essa è (LA FORMA),soprattutto architettonica,la sua creazione è un segreto dello spirito umano,come la poesia e la religione.La forma che è per noi un’unica e brillante conquista dell’arte umana”. (Muthesius)

-“ Come la Chiesa è una parodia della Cristianità,così il Bauhaus di Gropius a Weimar è una parodia della nuova creatività”.

 (Van Doesburg)

-“…come gli antichi trassero l’ ispirazione dell’arte dagli elementi della natura,noi dobbiamo trovare quell’ispirazione negli elementi del nuovissimo mondo meccanico”.  (Filippo Tommaso Marinetti)

-“ Il tempo modifica le mode…ma quella che è fondata sulla geometria e sulla vera scienza,rimarrà inalterata”. (Berlage)

-“…l’edificio è onestamente realizzato in legno,non con il principio nazionalista del capanno in legno ma con una moderna tecnica di carpenteria.E’trasparente,i colori sono puri.Nessuna falsa monumentalità,ma una nuova sensibilità.” (Lissitzky)

“L’architettura va oltre le necessità utilitaristiche.Si impiega pietra,legno e cemento;se ne fanno case e palazzi:questo è costruire.L’ingegnosità lavora.Ma di colpo il mio cuore è commosso,sono felice,dico:questo è bello!.Ecco l’architettura.L’arte è qui” (Le Corbusier)

 

 

 

 

 

  

 

 

   

 

  

 

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