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autori |
ROBERT VENTURI – DENISE SCOTT BROWN – STEVEN IZENOUR |
titolo |
IMPARARE DA LAS VEGAS |
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editore |
QUODLIBET, versione di Maurizio Sabini, a
cura di Manuel Orazi |
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luogo |
ITALIA |
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anno |
1972 |
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lingua |
ITALIANO |
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Seconda edizione |
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ARGOMENTO E TEMATICHE AFFRONTATE |
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“Non
è Las Vegas il soggetto del nostro libro, ma piuttosto il simbolismo
della forma architettonica”. Non un elogio di Las Vegas, lo scopo del libro
è quello di dare il giusto valore al “simbolismo
dell’architettura” che si manifesta nella città in tutto
il suo valore, anche attraverso il confronto e comparazione con città
come Roma. E’ un manifesto dell’architettura post-moderna, un
modo originale di concepire gli spazi urbani, le forme ed il linguaggio
simbolico. Partendo dall’eclettismo della città, dalla sua
bizzarria e monumentalità date dal sovrapporsi degli stili e dalle
insegne luminose, definisce il concetto di “comunicazione architettonica”.
L’accurata analisi della città serve inoltre ad arrivare alla
comprensione di un nuovo tipo di forma urbana emergente in America e in
Europa: lo “sprawl urbano”, ovvero una
crescita spontanea e dispersiva dell’agglomerato. |
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Giudizio Complessivo:
9 |
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Scheda compilata da: Enrica Belloni |
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Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2
a.a.2012/2013 |
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AUTORI |
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Nato il 25
Giugno 1925 a Philadelphia è un architetto critico e americano
post-moderno. Si laurea all’università di Princeton nel 1947 e
dopo aver vinto una borsa di studio continua la sua formazione a Roma.
Collabora con E. Saarinen e Louis Kahn prima di
aprire il suo studio “VSBA” a Philadelphia associato alla moglie
Denise Scott Brown. Professore in numerose
università (come Yale, Harvard, Princeton) è ricordato per le sue
opere teoriche e progettuali. Venturi ha ricercato un nuovo modo di concepire
l’architettura ponendo l’accento sul ruolo del colore e della
decorazione piuttosto che
sull’evidenza delle strutture, sul simbolismo e sulla lettura
disinvolta dell’architettura del passato. Nel 1991 viene insignito del
prestigioso premio Pritzker. Tra le
opere più significative dello studio si trovano: Guild
House, Philadelphia 1960-63, Sainsbury wing della Nathional Gallery di
Londra 1986-90, The Anlyan Centre for medical research and education della School of medicine della Yale University 2003. |
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Robert Venturi |
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Nata il 3
Ottobre 1931 è un architetto e urbanista sudafricano. Si forma a Johannesburg
e poi a Londra negli anni ’50, durante la gestazione della prima
cultura Pop. Qui frequenta artisti e architetti dell’Indipendent Group come Reyner Banham,
Peter e Alison Smithson. Frequenta dei master in
architettura e pianificazione alla Univerity of
Pennsylvania in cui è docente anche Louis Kahn. Anch’essa
docente a Yale conosce e sposa Venturi, col quale collabora nello studio VSBA
(Venturi, Scott Brown e Associates)
di Philadelphia. Fra le
loro pubblicazioni in Italiano ricordiamo: “Maniera del moderno”. |
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Denise
Scott Brown |
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Nato nel
1940 è un architetto, urbanista e teorico Americano. La sua formazione
avviene presso l’università di Pennsylvania e successivamente a
Yale. Lavora a lungo come associato nello studio di Venturi. E’ autore
di alcuni studi sull’architettura vernacolare americana come il libro
fotografico “White Towers”. |
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Steven Izenour |
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CONTENUTI |
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Imparare da Las Vegas è frutto di un viaggio studio dei due professori di Yale, Rober Venturi e la moglie Denise Scott Brown, che insieme a una decina di studenti, compiono nel 1968. Partendo dalle mille luci di una città costruita velocemente come un miraggio nel bel mezzo del deserto del Nevada, i due coniugi vogliono dare una lezione agli urbanisti: studiare una città come Las Vegas è tanto importante quanto studiare i centri dell’Europa medievale o la Roma antica. Studiare Las Vegas, come viene spiegato, significa studiare una città che sembra fare a meno non solo degli architetti, ma anche dell’architettura: “le insegne sono diventate l’architettura di Las Vegas”. Sta a questo centro l’archetipo della Strip: una lunga strada rettilinea tempestata di cartelloni pubblicitari, insegne luminose, facciate il più possibile vistose di hotel e casinò ben visibili da chi, da grande distanza, a tutta velocità, le raggiungeva viaggiando in auto sulla highway. I Venturi constatavano a Las Vegas una frattura nella storia dell’architettura: il significato dell’architettura era separato dalla sua sostanza, tanto che erano necessarie delle insegne, dei messaggi esterni ad essa. L’analisi condotta dal gruppo è “avalutativa e priva di pregiudizi”, la lezione che vogliono dare si può esprimere in tre atti: 1-i simboli della comunicazione della Strip automobilistica
americana; 2- gli edifici in secondo luogo, dietro alle insegne, e la
loro espressione in base alle differenti scale; 3- il simbolismo tradizionale dell’architettura
pensata per i pedoni dove l’ornamento e la decorazione avevano il ruolo
principale. Il libro può essere inoltre considerato come un
manifesto post-moderno che voleva invitare gli architetti tardo-modernisti ad
una presa di coscienza sulla società, che stava facendo a meno di
loro, a Las Vegas in modo più evidente che altrove. Il testo è diviso in due parti: PARTE PRIMA - descrizione dello studio
sull’architettura della “Strip” commerciale PARTE SECONDA – generalizzazione teorica sul
“simbolismo” in architettura e
“sull’iconografia” dello Sprawl
urbano, che si avvale dei risultati esposti nella prima parte |
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PARTE PRIMA |
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La prima
parte del libro è la descrizione di uno studio compiuto dagli autori e
un gruppo di studenti di Yale sull’architettura della
“Strip” commerciale ( strada rettilinea attrezzata di
unità commerciali). Con
ciò il lettore-architetto
viene sfidato a prendere posizione senza preconcetti: “la sospensione
del giudizio può essere usata come strumento per successivi giudizi
più approfonditi”. Lo studio della città è quello
di un metodo, non di un contenuto: Las Vegas è analizzata in questa
prima parte come fenomeno di una comunicazione architettonica. Analisi
della città suddivisa per temi specifici: -SIMBOLO:
viene spiegata l’ostilità dei critici nei confronti di
un’architettura simbolica dell’eclettismo presente sulla Strip in
favore ad una comunicazione allusiva di forme già conosciute. I
simboli si dice, sono percepibili e riconoscibili direttamente
dall’automobile in viaggio. -COMUNICAZIONE:
le insegne, le sagome ed i diversi stili stabiliscono connessioni tra
più elementi e li rendono facilmente percepiti, diventa
un’architettura di comunicazione non più spaziale. Sono stat classificati per la Strip tre sistemi di
comunicazione: araldico, fisiognomico e localizzatore. -COMMERCIO
e PERSUASIONE: parole, simboli e insegne sono usati a fini commerciali.
L’architettura diventa il segno grafico, non più
l’edificio che invece è posto in secondo piano lontano dal
rapporto con la strada. Las Vegas cerca di rallentare la velocità
consentendo ai viaggiatori di osservare, inducendoli a comprare. -INSEGNE:
“Se si togliessero le insegne non ci sarebbe più luogo”.
La regola della Route 66 è :” grande
insegna e piccolo edificio”. Talvolta l’edificio è
l’insegna stessa.
-ROMA-LAS
VEGAS: “Il rapporto tra spazio pubblico, spazio pubblico-privato e
spazio privato è intraicato e affascinante
come quello di Roma”. Vengono fatti paragoni tra le due città:
Las Vegas sta alla Strip come Roma sta alla Piazza ;Las Vegas sta al deserto
come Roma sta alla campagna ;Las Vegas sta ai casinò come Roma sta
alle chiese. -STRIP: la
Strip di Las Vegas schiva i concetti di forma e spazio urbani, antichi e
moderni. Vengono riportate nel paragrafo immagini e mappe relative agli studi
sul rapporto tra spazi pubblici e privati. Nonostante l’accuratezza dei
lavori, non si riesce a comprendere in pieno il rapporto tra le funzioni.
L’atmosfera della città, come viene spiegato, si può
capire solamente tramite l’animazione e l’iconologia. -RITMO:
nella città regna il caos per l’irregolarità delle
insegne contrastata dal ritmo costante dei troppi lampioni.
Un’alternanza tra pubblico e privato dà ordine alle funzioni di
uscita ed entrata dalla Higthway. -FACCIATA:
tutto è rivolto sulla Strip: il restro
è senza stile, le comodità, le insegne ed i parcheggi sono
davanti e facilmente riconoscibili. -LUCE:
“lo spazio è infinito, la luce non è usata per definire
lo spazio.” Gli edifici pubblici sono bassi per un risparmio economico
sugli impianti di riscaldamento, le luci artificiali confondono i limiti
dello spazio. Las Vegas è più nota per la vita notturna che per
quella diurna. -ORDINE: è complesso, opposto
alla teoria architettonica; include varietà di stili, forme e funzioni
senza un controllo. -ILLUSIONE E ALLUSIONE: la
città per la sua conformazione, la luminosità, il simbolismo,
per il fatto di essere un’oasi e un’architettura di inclusione,
è una città vitale, che dà piacere ai visitatori. Con
tutti i suoi difetti va comunque contro all’immobilità che
deriva da un’eccessiva preoccupazione per il buon gusto, è
questo che si deve imparare da Las Vegas. |
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PARTE
SECONDA |
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Alcune
definizioni con il metodo comparativo |
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Nella
seconda parte ci sono confronti fatti per mostrare quello che viene
apprezzato e rifiutato da loro autori e giustificare inoltre le loro opere architettoniche.
Il contrasto tra due architetture viene usato per mettere in evidenza
determinati aspetti. Viene concentrata l’attenzione
sull’immagine, per affermare che l’architettura si basa sulla
percezione, sulla creazione, sulle esperienze passate ed emotive. Gli
scrittori evidenziano inoltre le architetture in due principali
manifestazioni: -PAPERA: i
sistemi architettonici di spazio, struttura e programma sono sommersi e
distorti da una forma simbolica.(“drive-in il paperino di Long Island).
-SHED
DECORATO: i sistemi di spazio e la struttura sono direttamente al servizio
del programma e la decorazione è applicata indipendentemente da
questi.
Essi
affermano la validità di entrambi i generi dove “La
papera” è un particolare edificio che è simbolo; lo
“shed decorato” è una struttura
convenzionale che applica simboli. Per meglio
rendere comprensibile questi concetti viene fatto un paragone tra due edifici
simili per destinazione d’uso, per dimensioni e per data di
realizzazione: la Guild House ed il Crawford Manor. In
questa spiegazione è messo in evidenza principalmente il contrasto
delle immagini dei due edifici in rapporto ai rispettivi metodi di
costruzione.
È
fornita una tabella riassuntiva del confronto: |
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Procedimenti storici e non: verso
un’architettura antica |
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In questo
paragrafo viene fatto un excursus storico sulle differenti correnti
architettoniche: -La
CATTEDRALE è vista come una combinazione tra shed
decorato e papera; è una costruzione debole perché non omogenea
tra facciata principale e fronte laterale, perché è insito uno
schema propagandistico che si volge verso la piazza. -L’ARCHITETTURA
COMMERCIALE DI LAS VEGAS viene descritta come diretta discendente, seppur
molto più veloce in termini di tempi di costruzione, meno eterna e con
insegne luminose al posto delle torri. -L’iconografia
dell’architettura RINASCIMENTALE è meno propagandistica di
quelle precedenti, anche se non è totalmente strutturale: vi è
una ricchezza del simbolismo sia religioso che dinastico nei bassorilievi. -L’ECLETTISMO
del diciannnovesimo secolo è un simbolismo
funzionale dove a stili coerenti corrispondono differenti tipologie di
edifici. -IL
MOVIMENTO MODERNO ha un contenuto
costantemente spaziale e tecnologico, dà alle generazioni successive
l’ispirazione per un simbolismo creato dalla tecnica e dall’uso
della luce riflessa. -A Las
Vegas la STRIP è invece una serie di immagini simboliche in uno spazio
buio date dalle insegne luminose. -La Strip,
come il Foro Romano è un caos, ricco di miscele di simboli: i
cartelloni come gli archi, le pubblicità come i bassorilievi. -“Lo Sprawl urbano non è delimitato e orientato come
nelle città tradizionali, ma aperto e indeterminato.” Viene in
seguito esposta una tavola riassuntiva sulle differenze tra sprawl urbano e megastrutture: |
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teoria del brutto e
dell’ordinario e teorie analoghe e contrarie |
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In questo
paragrafo viene definita l’architettura “brutta e
ordinaria” o convenzionale. Gli autori spiegano come questa può
essere concepita in due modi: per come è costruita o per come è
percepita; ovvero nel suo processo o nel suo simbolismo. L’architettura
BeO (banale e ordinaria), è stata da sempre
utilizzata poiché dal punto di vista artistico l’uso degli
elementi convenzionali evoca associazioni di immagini del passato. A questa
si contrappone l’architettura EeO (eroica e
originale) che sprigiona significati astratti ed espressioni riconoscibili
nel carattere fisiognomico degli elementi architettonici. I tre architetti
sostengono inoltre il simbolismo dell’ordinario espresso per mezzo
dello shed decorato, contro il simbolismo
dell’eroico che si esprime per mezzo della papera scultorea. Si passa
successivamente alla spiegazione dell’architettura moderna, osservata
ovviamente dal loro punto di vista: questa utilizza come modelli i prototipi
industriali, mentre quelli storico-architettonici si riducono a riferimenti
scelti solamente per alcune loro caratteristiche. Quello che essi criticano
è il contenuto simbolico dell’attuale architettura moderna, ed
il rifiuto da parte dell’architetto di riconoscere questo simbolismo:
“abbiamo continuato a costruire papere morte”. Gli
architetti moderni, dicono, hanno sostituito un insieme di simboli a un altro
ma senza rendersene conto. I Venturi propongono una soluzione più
semplice e generica, un edificio semplificato come gli originali contenitori
industriali, che lascia alle decorazioni applicate all’esterno lo
spazio per la creatività e la comunicazione, gli shed
decorati: ”IO SONO UN MONUMENTO”. |
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APPENDICE |
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La BBC invita
i professori a rivisitare Las Vegas nel 1994, 26anni dopo i loro studi. Viene
descritto il cambiamento della città verificato con i loro occhi. La
Strip è cambiata. La città ha subito un nuovo processo di
urbanizzazione. È riportato uno schema riassuntivo dei cambiamenti
notati tra il 1968 ed il 1994. |