BIBLIOTECA CONDIVISA   

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autore

JOHAN VAN LENGEN

titolo

THE BAREFOOT ARCHITECT: a Handbook for Green Building

editore

SHELTER PUBLICATIONS

luogo

BOLINAS, CALIFORNIA, U.S.A.

anno

2008

 

 

lingua

INGLESE

 

 

Titolo originale: Manual del Arquitecto Descalzo, Mexico, 1982

L’edizione ha venduto più di 200.000 copie in America Latina, di cui 40.000 comprate dal governo messicano da destinare a tutte le biblioteche della regione. E’ stata in seguito pubblicata in Brasile una versione estesa in lingua portoghese: Manual do Arquiteto Descalço, 1997.

 

 

 

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Argomento e tematiche affrontate

Questo manuale è per coloro che sognano di costruirsi una casa semplice” Johan Van Lengen

Il manuale raccoglie una serie di esempi appartenenti ad una tradizione costruttiva vernacolare, descritti fino ai più piccoli dettagli. Elementi caratterizzanti del libro sono l’immediatezza e la semplicità con cui questi esempi sono comunicati, tramite disegni fatti a mano corredati di didascalie, spiegazioni, specificazioni, tabelle, proprio perché i destinatari di questo libro sono, oltre che singoli individui auto-costruttori, anche persone che lavorano nel campo dell’edilizia come carpentieri, muratori, idraulici, artigiani. Il linguaggio utilizzato è infatti semplice e diretto e il manuale è predisposto in maniera da organizzare la vera e propria preparazione per il lavoro, proprio come in un manuale di istruzioni. Tuttavia il libro, che potrebbe sembrare un semplice ausilio tecnico, non perde la sua vivacità, grazie alla studiata successione degli argomenti e degli esempi (legata ai problemi reali che si presentano nel passaggio tra spiegazione e messa in opera) ed alle indicazioni grafiche che danno valore ad ogni singolo passo di preparazione del progetto. L’autore è infatti perfettamente riuscito nella sua volontà di realizzare un compendio di tutte le sue esperienze in America Latina, dove ha raccolto nel tempo tali tecniche, ha avuto modo di sperimentarle e verificarle, riscontrando le problematiche più ricorrenti e i principali benefici; si può dire che questo libro consista di una trascrizione dei i suoi insegnamenti agli workshops all’ istituto TIBÁ nel Mata Atlantica, nella giungla della costa orientale del Brasile, dove lavora in prima persona a fianco degli apprendisti. Un’altra tematica che spesso si ritrova nel libro è quella della trasformabilità della casa nel tempo: lo stesso autore dichiara che la sua più grande ispirazione per questo manuale sono state le persone che vivono nei quartieri più poveri delle periferie delle città e che, nonostante le loro difficoltà, non perdono mai la voglia di migliorare le loro condizioni.

When you no longer improve your house, you are close to death” (proverbio arabo)

Nel libro non manca, inoltre, la continua attenzione alla relazione che la casa instaura con l’insediamento che la circonda, ai vantaggi che questi tipi di costruzioni portano all’intera comunità, spostando l’attenzione ad una scala urbanistica (boschi, viabilità, sistemi fognari, attività commerciale). Le tecniche costruttive descritte sono tutte improntate al raggiungimento della massima armonia ambientale con il minimo costo: ciò vuol dire sfruttare al meglio ciò che la natura ci offre, ricavandone energia (ventilazione naturale, riscaldamento solare, coibenza termica del terreno e della paglia, raccolta acque piovane, giardino d’inverno, fitodepurazione, ecc.)

Il nome del libro deriva dai costruttori dell’antichità (i costruttori dei giardini pensili di Babilonia) che mescolavano i componenti per i loro edifici con i “piedi scalzi”.

1)workshop all’ istituto TIBÁ  2)i giardini pensili di Babilonia

 

Giudizio Complessivo: 9 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Flavia Schenone

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 a.a.2012/2013

 

 

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Autore

Johan Van Lengen, nato in Olanda, studia architettura in Canada e negli Stati Uniti. Laureato all’Università dell’Oregon, inizia a lavorare a San Francisco e viene influenzato dalle prime iniziative in favore dell’ambiente e in particolare dalla pubblicazione di The Whole Earth Catalogue, una raccolta sistematica di prodotti per creare il proprio ambiente di vita che rivoluziona l’idea di informazione fornendo un’ampia gamma dei migliori attrezzi e libri di tutto il mondo, corredandoli  di analisi, usi, prezzi e fornitori. Nei primi anni ’70 decide di abbandonare la vita frenetica della città e di trasferirsi in Brasile per dedicarsi a migliorare le abitazioni per persone povere. Nel 1987 fonda insieme alla moglie l’istituto TIBÁ (Bio-Architecture and Intuitive Technology) dove tuttora si dedica all’insegnamento di tecniche per l’integrazione armoniosa dell’individuo nell’ambiente con corsi svolti con workshops con temi legati alla bioarchitettura, costruzioni di fango, agroforesteria, permacultura (vedi fine scheda).

Johan Van Lengen

 

Contenuto

Il libro ci riporta alla vera essenza dell’architettura: la tecnologia sta trascinando il mondo verso un processo di regressione, portando le città e le comunità alla devastazione dell’ambiente circostante. Questo è, spesso, secondo Johan Van Lengen, dovuto alla complessità e ridondanza dei metodi costruttivi attuali. Partire dagli elementi basici dell’architettura è fondamentale: materiali, finestre, porte, clima, acqua, fornelli e dispense per cibo.

“The luxury and comfort of  a house has no relationship with its size or the type of construction materials. Real luxury means living in a house which perfectly suits your habits and way of life”.

Gli esempi riportati nascono dalla volontà di rispondere alla sfida della tecnica costruttiva contemporanea, combinando tecniche moderne e tradizionali e proponendo una nuova prospettiva per le tradizioni costruttive nel mondo. Lo scopo del libro è quello di sensibilizzare le persone al fatto che quando si costruisce una casa, si sta costruendo una dimora ed il loro insieme potrà determinare un insediamento produttivo e florido solo se è in armonia con la comunità circostante.

The house is not just a building ...”

“Always try to make the most out of the least!”

Making plans for one year, we plant rice.

Making plans for ten years, we plant trees.

Making plans for one hundred years, we prepare people.

(vecchio detto cinese)

Trattandosi di un grande “manuale di istruzioni”, si è scelto di riassumere il libro estrapolando da ogni capitolo i principi generali che vengono descritti, oppure riportando gli esempi più significativi, o ancora scegliendo in un elenco di tecniche costruttive quelle più particolari e meno usuali nel contesto europeo, che più suscitavano curiosità durante la lettura, trattando quindi ciascun capitolo in maniera diversa.

Il primo capitolo comprende tutti gli argomenti che poi vengono precisati negli altri capitoli, in maniera condensata (accade così nel reale progetto!); il secondo, il terzo e il quarto trattano in dettaglio il tema del clima; il quinto è dedicato ai materiali; il sesto è direttamente collegato al primo e spiega come procedere concretamente nella costruzione una volta ultimato il progetto; il settimo capitolo è uno dei più importanti in quanto esplicita concretamente i sistemi di risparmio dell’energia; l’ottavo e il nono sono più tecnici e ricchi di dettagli costruttivi impiantistici; l’ultimo capitolo comprende schemi con dati utili per calcoli ed un glossario.

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Schemi riassuntivi delle tecniche costruttive associate alle zone climatiche: triangoloàzona tropicale umida, cerchioàzona tropicale asciutta, quadratoàzona temperata

  

CAPITOLI

Capitolo 1 - PROGETTAZIONE

Il capitolo introduce il lettore alla progettazione della propria “casa dei sogni”, partendo con indicazioni più specifiche sull’edificio e - nella seconda parte - invitandolo a considerare anche i legami con ciò che lo circonda (prima il migliore assemblaggio degli spazi della casa, poi il migliore assemblaggi degli spazi di un insediamento).

Nella parte iniziale del libro sono indicati gli strumenti di base di rappresentazione dell’idea progettuale: il disegno e il modello. I tre principali strumenti sono le piante, le sezioni e i prospetti, ai quali però si aggiungono gli spaccati assonometrici (la maggior parte dei disegni di questo libro sono infatti di questo tipo) che sono molto utili per comprendere anche gli spazi interni dell’edificio, così come modelli con muri sezionati a metà della loro altezza.  A scala più ampia convenzioni grafiche distinguono sul territorio elementi più o meno antropizzati.

La casa deve essere progettata prevedendo una futura trasformazione della stessa, un’espansione o un’integrazione impiantistica, e per questo motivo si deve evitare una rigida distribuzione degli ambienti interni ed effettuare delle variazioni come ad esempio generare spazio per sedute, librerie o una veranda. In ordine, si incomincia posizionando bagni e cucina (preferibilmente a Sud*), poi si aggiunge il soggiorno (preferibilmente dal lato opposto e ad Ovest, riscaldati quando cala il sole) e in seguito le camere da letto (preferibilmente e Est dove mantengono una temperatura più confortevole nelle ore notturne).

I fattori che maggiormente influenzano la progettazione sono:

·         La zona climatica (vedi capitoli successivi)

·         L’ambiente. La presenza di pendenze del terreno deve essere mantenuta ed è meglio costruire la casa su più piani (l’ambiente infatti tende, nel tempo, a riassumere la sua forma precedente, quindi è meglio non sottoporlo a “costrizioni”);  la vegetazione deve essere mantenuta perché, anche se al momento può non sembrare importante, negli anni potrebbe diventare una risorsa indispensabile (raffrescamento, assorbimento dell’acqua, riduzione dell’inquinamento dell’aria, aumento o diminuzione della velocità dell’aria e ventilazione in relazione alla distanza dall’edificio); eliminare la vegetazione significherebbe inoltre, interferire col sistema ecologico locale.

“a 25 meter-high tree purifies air for 10 people!”

·         L’orientamento. L’esposizione solare è legata al tempo di permanenza degli abitanti nella casa e può essere mitigata con aperture di dimensioni ridotte, con prati che circondano la casa e assorbono i raggi solari, con sporgenze del tetto, con colori scuri che riflettano meno la luce. In alcuni casi, invece l’apporto solare è fondamentale in quanto zone permanentemente in ombra possono diventare insalubri. Le principali direzioni dei venti sono un elemento fondamentale per il ricambio d’aria della casa e qualora non fosse possibile sfruttarne la direzione, adottare altri accorgimenti come cespugli o alberature, oppure torri di ventilazione).

·         Il numero dei componenti familiari. Inizialmente la casa è semplice e povera e comprende servizi essenziali commisurati al numero di persone, ma col tempo può essere espansa e rinnovata.

·         I materiali disponibili. (vedi capitolo 5) Devono essere reperibili il più possibile vicino al luogo di costruzione e devono adattarsi nel miglior modo alla tradizione costruttiva locale.

Nel creare un nuovo insediamento, innanzitutto bisogna considerare che le aree migliori debbano essere usate per luoghi di incontro pubblico come parchi, piazze, scuole, chiese, teatri, negozi e che da essi sia garantito un naturale drenaggio dell’acqua piovana tramite pendenze. In seguito le strade devono essere costruite in maniera che seguano l’andamento naturale del terreno e che vadano a creare lotti preferibilmente irregolari. E’ importante prevenire una concentrazione di funzioni che causerebbe ingorghi eccessivi di traffico, ma mischiare aree residenziali ad aree commerciali. Le attività industriali sono localizzate in aree non a diretto contatto con la vita cittadina, i sistemi di smaltimento dei rifiuti organici sono organizzati nei singoli giardini, mentre quelli inorganici possono essere utilizzati come materiali per riempimenti. Quando si costruiscono più case, i fattori di influenza della progettazione sono gli stessi che per una singola casa, con l’aggiunta degli influssi reciproci tra gli edifici (ombre, freni alla ventilazione, ecc.).

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2)Descrizione: image009 3)Descrizione: image0104)Descrizione: image011

1)ventilazione  2) illuminazione 3)il cammino del sole (riferito all’emisfero Australe) 4)ogni spazio pubblico è circondato da case e negozi

  

Capitolo 2ZONA TROPICALE UMIDA

La zona tropicale umida è caratterizzata da temperature molto calde, con una piccola variazione tra il giorno e la notte, forti precipitazioni e vegetazione molto ricca.

Fondamentale è che il tetto abbia una grande pendenza per smaltire l’acqua piovana e un grosso sporto per proteggere i muri perimetrali, così come è opportuno prevedere una veranda; per incrementare correnti d’aria si possono sfalsare le falde e lasciare delle aperture, poiché l’aria calda tende a salire e ad uscire. La copertura può essere realizzata con diversi materiali: foglie di palma intrecciate (mentre il tronco può essere utilizzato come trave o pilastro), paglia intrecciata, canne, ecc.

La struttura è generalmente realizzata con telai in legno locale (preferibile negli edifici pubblici dove le luci richieste sono maggiori) o bambù, con nodi realizzati con intagli nel legno o lacci resistenti. Il telaio deve inoltre essere rinforzato con elementi di triangolazione per aumentarne la stabilità, soprattutto in zone esposte a terremoti. Le partizioni interne vengono realizzate in intrecci di legno o bambù (il tronco viene aperto a metà e appiattito). Un accorgimento per allontanare il pericolo di parassiti è quello di costruire il muro perimetrale in cemento o mattoni al di sopra di una fila di bottiglie di vetro.

Le fondazioni devono essere ben impermeabilizzate (se di legno con catrame o cemento) e il più possibile sopraelevate su una base di legno o pietra rivestiti di catrame.

Per quanto riguarda le finestre, esse devono avere grandi dimensioni per incrementare la ventilazione naturale, che deve essere favorita anche dalla quota più elevata possibile della casa.

Negli insediamenti è necessario distaccare gli edifici tra di loro per creare delle correnti tra questi. Le strade devono avere un portico per garantire un riparo dalla pioggia oppure filari di alberi e, per i luoghi pubblici ampie coperture permettono alle persone di proteggersi. In queste zone sono spesso indispensabili i ponti che possono essere realizzati con tronchi di banana, legno, o strati intrecciati di  bambù sovrapposti.

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1)casa in zona tropicale umida  2)insediamento in zona tropicale umida  3) chiusura perimetrale in legno, bambù e fango  4)ponte auto-propellente

  

Capitolo 3 – ZONA TROPICALE ASCIUTTA

La zona tropicale asciutta è caratterizzata da temperature alte ma con un grande sbalzo termico tra giorno e la notte, precipitazioni scarse e vegetazione rada.

Per raggiungere temperature confortevoli è essenziale una ventilazione che è garantita da una o più corti interne dalla quale entra aria fresca che esce dalle finestre esterne, poste in posizione rialzata. Il solaio controterra, inoltre, deve essere in diretto contatto col terreno per sfruttare il suo effetto diretto e indiretto di raffrescamento (abbassamento della temperatura dell’aria in entrata tramite tubi interrati).Importante è la scelta dei materiali costruttivi dei muri che mitighino il calore di giorno e il freddo di notte ( pietre, mattoni di terra cruda, mattoni e blocchi di cemento). Uno dei dispositivi più diffusi ed efficace è quello delle torri di ventilazione che vengono costruite in genere in corrispondenza delle corti (circa due metri al di sopra di esse), la cui posizione dipende però strettamente dalla direzione principale dei venti e dalla loro tipologia: esistono infatti torri con una “ventilazione cruciforme” che catturano il vento proveniente da tutte le direzioni, altre invece altri con aperture solo da due lati, più adatte in zone dove l’aria è più satura di polveri.  Le torri possono essere costruite, a seconda dei materiali disponibili, in legno o in materiali più durevoli, oppure possono essere sovrastate da una tanica d’acqua o da giare per rendere l’aria più fresca. Per ciascuna casa, può essere costruita anche più di una torre, per ventilare le diverse camere. Il tetto, in genere piano o leggermente inclinato,  è realizzato in legno, terra, cemento, argilla, deve essere pitturato superiormente di bianco o con colori chiari (o anche ricoperto con sabbia in alcune zone) per favorire la riflessione dei raggi solari. Un tipo di copertura molto efficace è quella realizzata con volte a botte, che aumentano la velocità dell’aria che le lambisce trasversalmente: la sua realizzazione è anche più veloce in quanto i pezzi vengono assemblati e poi ricoperti con uno strato di cemento (mischiato con materiale isolante come segatura). Le finestre, infine, devono avere dimensioni ridotte per prevenire l’ingresso di polvere e raggi solari; alcuni tipi presentano aperture superiori per l’uscita dell’aria calda e aperture mobili inferiori che permettono ingresso di aria fresca di notte.

Negli insediamenti le case sono unite tra loro perché si facciano ombra reciprocamente; anche le piazze sono piccole e sono affiancate da edifici alti che la ombreggiano. Le strade principali devono avere un orientamento Nord-Sud per garantire sempre l’ombra almeno da un lato.

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1)casa in zona tropicale asciutta  2)insediamento in zona tropicale asciutta 

3)torre di ventilazione  4)volte a botte

  

Capitolo 4 – ZONA TEMPERATA

La zona temperata è caratterizzata da una stagione fredda e da uno sbalzo di temperatura tra notte e giorno. 

In queste zone la cosa più importante è garantire un apporto solare alla casa per garantirne il riscaldamento nei periodi freddi, e proteggerla dai venti con vegetazione o terrapieni. Le aperture devono essere grandi dove c’è costante esposizione del sole, piccole dove non c’è mai il sole; le stanze devono essere posizionate in relazione all’esposizione che ricevono; in particolare il calore verrà meglio sfruttato se le camere da letto si trovano al piano superiore e se i soffitti sono più bassi. Per quanto riguarda i muri, essi devono essere spessi per non lasciar passare il calore; I materiali da utilizzare sono il legno, i mattoni di terra cruda, mattoni e blocchi di cemento. Anche il solaio controterra deve essere ben isolato per impedire al calore di disperdersi a contatto col suolo freddo e impermeabilizzato per impedire infiltrazioni di umidità. Oltre a prevenire in ogni modo la dispersione del calore, vengono illustrati alcuni semplici modi per produrlo: il primo è un sistema che utilizza il calore sviluppato durante il compostaggio di materie organiche, il secondo è quello che raccoglie il calore solare. Le camere di raccolta del calore solare sono posizionate in genere vicino al soggiorno nella zona che riceve più sole: esse raccolgono il calore durante il giorno e lo restituiscono di notte agli ambienti interni. Esse sono delimitate esternamente da un vetro, all’interno sono invece separate dalle altre zone della casa da una parete mobile o girevole, che è colorata con colori scuri che assorbono il calore, così come il pavimento.

 “Don’t forget that emotions change your body temperature. In cold regions, give rooms a warm glow by painting them orange, yellow or ocre”.

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3)Descrizione: image022 4) Descrizione: image023

1)casa in zona temperata  2)insediamento in zona temperata 

3)riscaldamento con rifiuti organici  4)camera di raccolta del calore solare

 

Capitolo 5 – MATERIALI

La scelta dei materiali dipende da pochi ma importantissimi fattori: la disponibilità locale dei materiali e la capacità che la gente locale ha nella loro lavorazione, la manutenibilità e i costi ad essa legati, la durabilità in relazione ai fattori climatici (esposizione solare, igroscopicità), la loro combinazione reciproca in un ottica del risparmio degli stessi.

Si è scelto di riportare in una tabella i materiali principali che ritornano in ogni parte del libro, tralasciando i materiali tradizionali e che hanno un metodo di preparazione più conosciuto.

MATERIALE

CARATTERISTICHE

IMMAGINE

Terra

La sua qualità, che cambia da zona a zona, è determinata dal rapporto argilla- sabbia.

Il suo utilizzo avviene in maniera diretta o con la realizzazione di mattoni di terra cruda, mischiati con paglia o foglie o con cemento e calce per aumentarne la resistenza meccanica. La resistenza termica si può invece migliorare inglobando materiali di scarto come lattine, bottiglie, cartone, resti di pannocchie. E’ consigliato realizzare mattoni con bordi arrotondati da collocare agli angoli delle costruzioni, più suscettibili a rotture. Utilizzando anche il cemento si possono realizzare mattoni forati.

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Ferrocemento

E’ inteso qui come elementi realizzati con una rete metallica (quella che si usa in genere per le recinzioni) al posto di una vera e propria armatura: più fitta è la maglia, maggiore è la resistenza meccanica dell’elemento. Il rapporto tra la sabbia e il cemento è di 2:1. Viene illustrato il metodo di fabbricazione della cassaforma che serve per realizzare elementi semicircolari utilizzati nelle coperture e nei solai.

Con questo stesso metodo si realizzano inoltre gli architravi per finestre e porte, dove la rete metallica viene avvolta attorno ad un perno centrale.

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Sabbia

Utilizzata per tutte le miscele, si distingue in grezza (1-3 mm) e fine (< 1/2 mm). La sua preparazione avviene con acqua, per rimuovere sporco o frammenti di diverso tipo e con un setaccio per ricavare quella più fine.

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Cactus

Il succo estratto dalla pianta, mischiato ad altri materiali, ne aumenta la resistenza al passaggio di pioggia ed umidità, rendendoli più impermeabili. Il tipo di cactus ideale è quello con pale piatte, larghe e ovali. Per la preparazione dell’estratto è sufficiente lasciare pezzi di pianta in acqua per una settimana.

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Bambù

Il bambù può essere preparato per l’utilizzo o lasciandolo all’aria, in un posto protetto dal sole, ad asciugare lentamente dalle 4 alle 8 settimane, oppure immergendolo in acqua in movimento per circa 4 settimane. In seguito, prima dell’utilizzo, esso deve asciugare in un luogo riparato per almeno 2 mesi.

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Fibra dell’agave

La pianta, conosciuta anche con il nome di Aloe americana, è originaria del Messico. Da essa si estraggono fibre molto resistenti ed adatte a legare elementi strutturali di legno tra loro.

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Roccia marina

E’ una sorta di corallo, ricavato per la fabbricazione di oggetti come tubi, lavandini, barche, ecc. Dopo aver realizzato il telaio metallico della forma desiderata, lo si immerge in acqua, si pone al suo interno un pezzo di carbonella e si collegano il telaio e la carbonella ai poli di una batteria. Dopo diverse settimane il telaio sarà coperto di strati di minerali marini.

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Capitolo 6 - COSTRUZIONE

Il capitolo entra nel vivo del processo costruttivo e, dopo una digressione sugli elementi di base che influenzano le scelte progettuali (il clima e i materiali), prosegue nella descrizione della fase che segue il progetto.

L’autore procede con ordine, descrivendo tutte le fasi del processo: inizialmente la preparazione dei materiali e del sito, le fondazioni, le chiusure verticali, le chiusure orizzontali (superiori ed inferiori), le partizioni interne e gli impianti; le descrizioni sono molto dettagliate e passano dalle indicazioni strutturali di base, ai migliori metodi di finitura degli elementi. Nell’ultima parte, invece, si focalizza l’attenzione su oggetti particolari  come pannelli, contenitori per alimenti, saldatori, carriole, scale a pioli, livelle, ecc. .Si riportano di seguito le tecniche costruttive più significative:

I pannelli di paglia e argilla sono dei pannelli utilizzati per partizioni interne orizzontali (solai) realizzati con due travetti forati in legno alle quali si attaccano, a distanza regolare tra loro, dei rami completamente ricoperti di paglia e fango. Il pannello è rifinito superiormente da uno strato lisciato di sabbia e argilla.

Le lastre “Cascaje” sono lastre leggere prefabbricate utilizzate per solai e coperture. Offrono diversi vantaggi rispetto ai solai tradizionali (sono state brevettate all’istituto TIBÁ) in quanto sono più economiche perché risparmiano sulle armature metalliche, hanno un aspetto gradevole all’intradosso e offrono un potenziale spazio per fili e impianti. I pannelli utilizzati (vedi MATERIALI/ferrocemento) sono superiormente riempiti con cemento fino ad ottenere una estradosso piatto, i bordi della copertura sono rinforzati con delle asticelle e completati superiormente con un parapetto. In ultimo si riempiono i vuoti laterali creati dalla forme curva dei pannelli.

Il tetto verde descritto ha una base di travi in legno su cui appoggia una base di canne di bambù; sopra di essa si posiziona uno strato di plastica che esce dal perimetro per evitare infiltrazioni d’acqua e dirigerle al di fuori della gronda. Al di sopra dello strato di plastica c’è uno strato di ghiaia in cui passa un canale di smaltimento dell’acqua, ed infine uno strato d’erba. Il tetto può ospitare anche piccoli cespugli, piantine, fiori ed erbe medicinali che possono rendere l’aria più salubre. Il tetto, poiché lo strato di terra è pressocché inesistente, necessita di una frequente irrigazione.

La soglia rialzata è una soluzione ottimale per impedire agli scorpioni di entrare in casa. Per realizzarlo basta scavare un buco davanti alla porta, posizionare bottiglie girate sottosopra e riempire di cemento (fig.5). Le finiture vengono realizzare sopra alle bottiglie in piastrelle e malta.

Il silos descritto è realizzato con una rete in plastica e cemento. Esso assume esteriormente l’aspetto di una palla da calcio, ed è composto da sei pannelli esagonali e cinque pannelli pentagonali, collegati tra loro. I pannelli sono realizzati con una piccola casseratura e la maglia in plastica è ricoperta dai cemento. Essi sono collegati tra lor tramite dei fili di plastica (la sporgenza della maglia dei pannelli) e con cemento, che serve poi anche per la finitura interna. L’ultimo esagono deve rimanere vuoto per riempire il silos ed è protetto con un piccolo tetto.

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1)pannelli di paglia e argilla  2)“Cascaje” 3)Tetto verde 

4)Casa realizzata con tutte e tre le tecniche precedenti 5)soglia rialzata  6)silos per vari usi

  

Capitolo 7 - ENERGIA

“When the house has a pleasant atmosphere, comfortable temperature, is well ventilated, receives sunlight, is not humid and has good acoustic, you can say that it is designed and built using ecotechniques”.

Le ecotecniche riguardano la capacità di soddisfare le esigenze delle persone salvaguardando i valori tradizionali delle comunità, utilizzando i materiali locali e non interferendo sugli  ecosistemi . L’ elemento conciliante tutto questo è l’ottimale sfruttamento dell’energia, sia sotto forma di calore che sotto forma di movimento. I mulini a vento, i collettori di acqua calda solare, il forno o essiccatore solare, i fornelli solari, i dispositivi che producono gas dalla decomposizione di rifiuti organici, sono tutti esempi di come sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla natura.

Il pannello solare descritto è realizzato con serbatoi dalla forma molto schiacciata all’interno del quale scorre un tubo forato collegato ad una riserva di acqua fredda ed un uscita dove l’acqua calda risale fino ad un collettore isolato che può essere collocato all’interno della casa. E’ importante che nel sistema il pannello sia almeno 30 cm al di sotto del collettore di acqua calda e che il tubo di ingresso dell’acqua fredda sia almeno 30 cm al di sotto del tubo di uscita dell’acqua calda per permettere una circolazione naturale dell’acqua senza una pompa. Il pannello è assemblato inserendo il serbatoio - dipinto superiormente di nero -  all’interno di un telaio in legno con una base di compensato e circondato da uno strato isolante. Al di sopra di questo si posiziona un vetro a chiudere il pannello ed un coperchio rivestito con un foglio di alluminio o pitturato di bianco per riflettere la luce di giorno e conservare il calore durante la notte.

Il mulino a botti incrociate è realizzato con quattro semibotti fissare con dei perni attorno a due  elementi cruciformi, collegati tra di loro e liberi di ruotare su un telaio di legno ben fissato a terra con fili. L’energia rotazionale può essere convertita in elettricità che alimenta una pompa d’acqua.

Il fornello di argilla è un particolare tipo di fornello che conserva maggiormente il calore e permette di risparmiare sulla quantità di legna da utilizzare e di aumentare la superficie di riscaldamento delle pentole. Esso è realizzato con una base di mattoni e malta e, nella parte superiore, con una miscela di argilla e sabbia in proporzione 2:1; è importante testarne prima la resistenza al fuoco. Al suo interno, un condotto unisce i buchi dove verranno inserite le pentole; sportelli in legno movibili separano la zona dove avviene la combustione e quella del camino.

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1)Pannelli solari  2)mulino a botti incrociate 3)fornelli di argilla

 

Capitolo 8 - ACQUA

L’approvvigionamento idrico della nostra casa deve essere ridotto nell’ottica di risparmio energetico dei due capitoli precedenti. Ciascuna casa deve essere dotata di dispositivi di riscaldamento e distillazione autonomi ed effettuare la raccolta dell’acqua piovana in cisterne, soprattutto nelle zone più aride, dove acqua è anche sinonimo di fresco. I metodi più diffusi per risparmiare acqua sono usare fosse biologiche, filtrare l’acqua grigia e riutilizzarla per irrigazione, usare acqua calda per lavare, più efficace, e lavarsi con vaporizzatori che usano meno acqua.

Le sorgenti possono essere fiumi, ruscelli, fonti d’acqua ed è meglio che, per migliorare l’accessibilità agli utenti e risparmiare sulle infrastrutture, gli insediamenti siano localizzati in prossimità di questi ; i tubi sono realizzati con canne di bambù ai quali siano stati rimossi i nodi o con condotti di terra e cemento, ricavati con un tubo in plastica che dopo il getto viene rimosso. I sistemi di prelevamento dell’acqua, quando vi è la possibilità, devono essere realizzati in modo che l’acqua arrivi al serbatoio sfruttando un gradiente di pressione; in caso contrario, si utilizza una pompa o ancora, un mulino, quando il ruscello è in prossimità dell’abitazione. Le cisterne devono essere posizionate lontane da zone poco salubri (bagno, stalla) e, nelle zone più asciutte, sono unite ad altre due unità, una per la sedimentazione dell’acqua ed una per il filtraggio.

Un esempio di cisterna è quella veneziana, di solito posizionata nelle corti interne delle case; contiene al centro un pozzo con una base forata per lasciar passare l’acqua ed una pompa per prelevare l’acqua. La cisterna è riempita alla base con ghiaia e con sabbia sempre più fine man mano che ci si avvicina alla superficie, dove la pavimentazione è realizzata con blocchi distanziati tra loro e con una leggera inclinazione per convogliare l’acqua piovana al di sotto.

I sistemi di purificazione dell’acqua sono realizzati tenendo conto che l’acqua salata o sporca, una volta evaporata e ricondensata, diventa potabile. Un distillatore solare infatti è costituito da una scatola realizzata in legno, isolata, con una base colorata di nero e chiusa superiormente da un vetro inclinato, dove l’acqua viene poi raccolta da un canale di scolo collegata ad una giara dove viene raccolta. E’ importante che lo strato di acqua non sia troppo alto per velocizzare l’evaporazione, che questo sia posizionato in un luogo costantemente esposto al sole e che il vetro sia mantenuto pulito.

Il sistema di irrigazione migliore è quello con vasi che permette di risparmiare molta più acqua risetto ad un sistema di irrigazione superficiale perché è dosato (le giare vengono riempite ogni 3 o 5 giorni) e le piante ricevono acqua direttamente dalle radici.

1)Descrizione: image0412) Descrizione: image0423)Descrizione: image043

1)cisterna veneziana  2)distillatore solare  3)irrigazione con vasi 

  

Capitolo 9 – IGIENE

Esistono due principali dispositivi igienici: quelli che trasformano i rifiuti e reflui da attività umane in compost e quelli che utilizzano l’acqua per smaltirli.

-smaltimento con acqua: è meno adatto in zone dove l’acqua è scarsa e o dove c’è il rischio che l’acqua di falda venga contaminata con l’acqua di scarto (è consigliato comunque mantenere una certa distanza dal pozzo dell’acqua potabile);

-fossa biologica: nel caso in cui il terreno sia troppo duro o cedevole per realizzare una buca profonda, oppure in cui il terreno circostante sia povero di concime.

I fattori che influenzano la scelta tra le due tipologie sono la disponibilità di acqua e il tipo di terreno. Viene in seguito descritto il metodo di smaltimento migliore, chiamato “bason”, nel quale i rifiuti umani sono mischiati a quelli organici provenienti dalla cucina e trasformati in fertilizzante organico per il giardino. Per evitare perdite è importante che i pezzi componenti delle cisterne siano ben saldati e per prevenire l’ingresso di insetti è necessario chiudere le bocchette di ventilazione con zanzariere. Tale sistema può essere anche prefabbricato e integrato nel muro perimetrale. E’ consigliato, inoltre, realizzare un unico muro di impianti a forma di H tra la cucina e il bagno (coban) per risparmiare sulle tubazioni e per supportare direttamente il serbatoio d’acqua tra il soffitto e il tetto. Per lo smaltimento delle acque grigie, invece vengono descritti due serbatoi, uno per la cattura della schiuma e dello sporco ed un secondo per la filtrazione tramite sabbia: in seguito l’acqua può essere utilizzata per l’irrigazione del giardino.

In unione con la raccolta delle acque meteoriche, descritta nel precedente capitolo, il riciclo delle acque grigie e l’utilizzo della fossa biologica garantiscono l’indipendenza dal sistema fognario della comunità (nelle zone molto asciutte, l’acqua può essere riciclata ulteriormente, con dei distillatori).

1)Descrizione: image0442)Descrizione: image045

1)bason 2)circolazione d’acqua dalle nuvole al giardino

 

Capitolo 10 - APPENDICE

In quest’ultimo capitolo vengono elencate le tabelle che riportano i rapporti quantitativi dei materiali nella fabbricazione dei diversi elementi, le tabelle sulle resistenze termiche dei materiali, gli schemi ed i riferimenti utili per calcoli matematici di base e anche indicazioni sommarie per il dimensionamento degli elementi strutturali (nella prefazione lo stesso autore dichiarava di non essere responsabile per pratiche di base sulla sicurezza non in accordo con quelle riconosciute dalle autorità).

 

TEMATICHE DI RIFERIMENTO

Permacultura: metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.

Bioarchitettura: pratica architettonica rispettosa dei principi della sostenibilità, ha l'obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra l'ambiente ed il costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quello delle generazioni future.

Agroforesteria: sistema di produzione che integra gli alberi, il bestiame e pascolo o foraggio di produzione in una singola unità. Tale sistema mira a migliorare la produttività del terreno e tra i principali vantaggi si possono elencare la protezione del suolo fisico, gli effetti sul microclima, il ciclo dei nutrienti e la diversificazione della produzione.

 

DIZIONARIO PAROLE RICORRENTI

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