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autore |
JOHAN VAN LENGEN |
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titolo |
THE BAREFOOT ARCHITECT: a Handbook for Green Building |
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editore |
SHELTER PUBLICATIONS |
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luogo |
BOLINAS, CALIFORNIA, U.S.A. |
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anno |
2008 |
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lingua |
INGLESE |
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Titolo originale: Manual del Arquitecto Descalzo, Mexico, 1982 L’edizione ha venduto più
di 200.000 copie in America Latina, di cui 40.000 comprate dal governo messicano
da destinare a tutte le biblioteche della regione. E’ stata in seguito
pubblicata in Brasile una versione estesa in lingua portoghese: Manual do Arquiteto Descalço, 1997. |
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Argomento e tematiche affrontate |
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“ Questo manuale è per coloro che
sognano di costruirsi una casa semplice” Johan Van Lengen Il manuale
raccoglie una serie di esempi appartenenti ad una tradizione costruttiva
vernacolare, descritti fino ai più piccoli dettagli. Elementi caratterizzanti
del libro sono l’immediatezza e la semplicità con cui questi esempi sono
comunicati, tramite disegni fatti a mano corredati di didascalie,
spiegazioni, specificazioni, tabelle, proprio perché i destinatari di questo
libro sono, oltre che singoli individui auto-costruttori, anche persone che
lavorano nel campo dell’edilizia come carpentieri, muratori, idraulici,
artigiani. Il linguaggio utilizzato è infatti semplice e diretto e il manuale
è predisposto in maniera da organizzare la vera e propria preparazione per il
lavoro, proprio come in un manuale di istruzioni. Tuttavia il libro, che
potrebbe sembrare un semplice ausilio tecnico, non perde la sua
vivacità, grazie alla studiata successione degli argomenti e degli esempi (legata
ai problemi reali che si presentano nel passaggio tra spiegazione e messa in
opera) ed alle indicazioni grafiche che danno valore ad ogni singolo passo di
preparazione del progetto. L’autore è infatti perfettamente riuscito nella
sua volontà di realizzare un compendio di tutte le sue esperienze in America
Latina, dove ha raccolto nel tempo tali tecniche, ha avuto modo di
sperimentarle e verificarle, riscontrando le problematiche più ricorrenti e i
principali benefici; si può dire che questo libro consista di una
trascrizione dei i suoi insegnamenti agli workshops all’ istituto TIBÁ nel Mata Atlantica, nella giungla della costa orientale del
Brasile, dove lavora in prima persona a fianco degli apprendisti. Un’altra
tematica che spesso si ritrova nel libro è quella della trasformabilità
della casa nel tempo: lo stesso autore dichiara che la sua più grande
ispirazione per questo manuale sono state le persone che vivono nei quartieri
più poveri delle periferie delle città e che, nonostante le loro difficoltà,
non perdono mai la voglia di migliorare le loro condizioni. “When you no longer improve your
house, you are close to death” (proverbio arabo) Nel libro non
manca, inoltre, la continua attenzione alla relazione che la casa instaura con
l’insediamento che la circonda, ai vantaggi che questi tipi di costruzioni
portano all’intera comunità, spostando l’attenzione ad una scala
urbanistica (boschi, viabilità, sistemi fognari, attività commerciale).
Le tecniche costruttive descritte sono tutte improntate al raggiungimento
della massima armonia ambientale con il minimo costo: ciò vuol dire sfruttare
al meglio ciò che la natura ci offre, ricavandone energia (ventilazione
naturale, riscaldamento solare, coibenza termica del terreno e della paglia,
raccolta acque piovane, giardino d’inverno, fitodepurazione, ecc.) Il nome del
libro deriva dai costruttori dell’antichità (i costruttori dei giardini
pensili di Babilonia) che mescolavano i componenti per i loro edifici con i
“piedi scalzi”. |
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1)workshop all’ istituto TIBÁ
2)i giardini pensili di Babilonia |
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Giudizio Complessivo: 9 (scala 1-10) |
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Scheda compilata da: Flavia Schenone |
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Corso di Architettura e Composizione
Architettonica 2 a.a.2012/2013 |
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Autore |
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Johan Van Lengen,
nato in Olanda, studia architettura in Canada e negli Stati Uniti. Laureato
all’Università dell’Oregon, inizia a lavorare a San Francisco e viene influenzato
dalle prime iniziative in favore dell’ambiente e in particolare dalla
pubblicazione di The Whole Earth Catalogue,
una raccolta sistematica di prodotti per creare il proprio ambiente di vita
che rivoluziona l’idea di informazione fornendo un’ampia gamma dei migliori
attrezzi e libri di tutto il mondo, corredandoli di analisi, usi,
prezzi e fornitori. Nei primi anni ’70 decide di abbandonare la vita
frenetica della città e di trasferirsi in Brasile per dedicarsi a migliorare
le abitazioni per persone povere. Nel 1987 fonda insieme alla moglie l’istituto
TIBÁ (Bio-Architecture and Intuitive
Technology) dove tuttora si dedica all’insegnamento di tecniche per
l’integrazione armoniosa dell’individuo nell’ambiente con corsi svolti con
workshops con temi legati alla bioarchitettura, costruzioni di fango, agroforesteria, permacultura
(vedi fine scheda). |
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Johan Van Lengen |
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Contenuto |
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Il libro ci riporta alla vera essenza dell’architettura:
la tecnologia sta trascinando il mondo verso un processo di regressione,
portando le città e le comunità alla devastazione dell’ambiente circostante.
Questo è, spesso, secondo Johan Van Lengen, dovuto
alla complessità e ridondanza dei metodi costruttivi attuali. Partire dagli elementi
basici dell’architettura è fondamentale: materiali, finestre, porte,
clima, acqua, fornelli e dispense per cibo. “The luxury and comfort of a house
has no relationship with its size or the type of construction materials. Real
luxury means living in a house which perfectly suits your habits and way of
life”. Gli esempi riportati nascono dalla volontà
di rispondere alla sfida della tecnica costruttiva contemporanea, combinando
tecniche moderne e tradizionali e proponendo una nuova prospettiva per le
tradizioni costruttive nel mondo. Lo scopo del libro è quello di
sensibilizzare le persone al fatto che quando si costruisce una casa, si sta
costruendo una dimora ed il loro insieme potrà determinare un insediamento
produttivo e florido solo se è in armonia con la comunità circostante. “The house is not just a building
...” “Always try to make the most out of the
least!” Making plans for
one year, we plant rice. Making plans for
ten years, we plant trees. Making plans for
one hundred years, we prepare people. (vecchio detto cinese) Trattandosi di un grande “manuale di
istruzioni”, si è scelto di riassumere il libro estrapolando da ogni capitolo
i principi generali che vengono descritti, oppure riportando gli esempi più
significativi, o ancora scegliendo in un elenco di tecniche costruttive
quelle più particolari e meno usuali nel contesto europeo, che più
suscitavano curiosità durante la lettura, trattando quindi ciascun capitolo
in maniera diversa. Il primo capitolo comprende tutti gli
argomenti che poi vengono precisati negli altri capitoli, in maniera
condensata (accade così nel reale progetto!); il secondo, il terzo e il
quarto trattano in dettaglio il tema del clima; il quinto è dedicato ai
materiali; il sesto è direttamente collegato al primo e spiega come procedere
concretamente nella costruzione una volta ultimato il progetto; il settimo
capitolo è uno dei più importanti in quanto esplicita concretamente i
sistemi di risparmio dell’energia; l’ottavo e il nono sono più tecnici e
ricchi di dettagli costruttivi impiantistici; l’ultimo capitolo comprende
schemi con dati utili per calcoli ed un glossario. |
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Schemi riassuntivi delle tecniche
costruttive associate alle zone climatiche: triangoloàzona tropicale umida, cerchioàzona
tropicale asciutta, quadratoàzona temperata |
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CAPITOLI |
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Capitolo 1 - PROGETTAZIONE |
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Il capitolo introduce il lettore alla
progettazione della propria “casa dei sogni”, partendo con indicazioni più specifiche
sull’edificio e - nella seconda parte - invitandolo a considerare anche i
legami con ciò che lo circonda (prima il migliore assemblaggio degli spazi
della casa, poi il migliore assemblaggi degli spazi di un insediamento). Nella parte iniziale del libro sono
indicati gli strumenti di base di rappresentazione dell’idea progettuale: il
disegno e il modello. I tre principali strumenti sono le piante, le sezioni e
i prospetti, ai quali però si aggiungono gli spaccati assonometrici (la
maggior parte dei disegni di questo libro sono infatti di questo tipo) che
sono molto utili per comprendere anche gli spazi interni dell’edificio, così
come modelli con muri sezionati a metà della loro altezza. A scala più
ampia convenzioni grafiche distinguono sul territorio elementi più o meno
antropizzati. La casa deve essere progettata prevedendo
una futura trasformazione della stessa, un’espansione o un’integrazione
impiantistica, e per questo motivo si deve evitare una rigida distribuzione
degli ambienti interni ed effettuare delle variazioni come ad esempio
generare spazio per sedute, librerie o una veranda. In ordine, si incomincia
posizionando bagni e cucina (preferibilmente a Sud*), poi si aggiunge il
soggiorno (preferibilmente dal lato opposto e ad Ovest, riscaldati quando
cala il sole) e in seguito le camere da letto (preferibilmente e Est dove
mantengono una temperatura più confortevole nelle ore notturne). I fattori che maggiormente influenzano la
progettazione sono: ·
La zona climatica (vedi capitoli successivi) ·
L’ambiente. La presenza di pendenze del terreno deve essere mantenuta ed è
meglio costruire la casa su più piani (l’ambiente infatti tende, nel tempo, a
riassumere la sua forma precedente, quindi è meglio non sottoporlo a “costrizioni”);
la vegetazione deve essere mantenuta perché, anche se al momento può non
sembrare importante, negli anni potrebbe diventare una risorsa indispensabile
(raffrescamento, assorbimento dell’acqua, riduzione dell’inquinamento
dell’aria, aumento o diminuzione della velocità dell’aria e ventilazione in
relazione alla distanza dall’edificio); eliminare la vegetazione
significherebbe inoltre, interferire col sistema ecologico locale. “a 25 meter-high tree purifies air for 10 people!” ·
L’orientamento. L’esposizione solare è legata al tempo di permanenza degli
abitanti nella casa e può essere mitigata con aperture di dimensioni ridotte,
con prati che circondano la casa e assorbono i raggi solari, con sporgenze
del tetto, con colori scuri che riflettano meno la luce. In alcuni casi,
invece l’apporto solare è fondamentale in quanto zone permanentemente in
ombra possono diventare insalubri. Le principali direzioni dei venti sono un
elemento fondamentale per il ricambio d’aria della casa e qualora non fosse
possibile sfruttarne la direzione, adottare altri accorgimenti come cespugli
o alberature, oppure torri di ventilazione). ·
Il numero dei componenti familiari. Inizialmente la casa è semplice e povera e comprende servizi
essenziali commisurati al numero di persone, ma col tempo può essere espansa
e rinnovata. ·
I materiali disponibili. (vedi capitolo 5) Devono essere reperibili il più possibile
vicino al luogo di costruzione e devono adattarsi nel miglior modo alla
tradizione costruttiva locale. Nel creare un nuovo insediamento,
innanzitutto bisogna considerare che le aree migliori debbano essere usate
per luoghi di incontro pubblico come parchi, piazze, scuole, chiese, teatri,
negozi e che da essi sia garantito un naturale drenaggio dell’acqua piovana
tramite pendenze. In seguito le strade devono essere costruite in maniera che
seguano l’andamento naturale del terreno e che vadano a creare lotti
preferibilmente irregolari. E’ importante prevenire una concentrazione di
funzioni che causerebbe ingorghi eccessivi di traffico, ma mischiare aree
residenziali ad aree commerciali. Le attività industriali sono localizzate in
aree non a diretto contatto con la vita cittadina, i sistemi di smaltimento
dei rifiuti organici sono organizzati nei singoli giardini, mentre quelli
inorganici possono essere utilizzati come materiali per riempimenti. Quando
si costruiscono più case, i fattori di influenza della progettazione sono gli
stessi che per una singola casa, con l’aggiunta degli influssi reciproci tra
gli edifici (ombre, freni alla ventilazione, ecc.). |
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1) 2)
3)4) |
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1)ventilazione 2)
illuminazione 3)il cammino del sole (riferito all’emisfero Australe) 4)ogni spazio
pubblico è circondato da case e negozi |
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Capitolo 2 – ZONA
TROPICALE UMIDA |
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La zona
tropicale umida è caratterizzata da temperature molto calde, con una piccola
variazione tra il giorno e la notte, forti precipitazioni e vegetazione molto
ricca. Fondamentale
è che il tetto abbia una grande pendenza per smaltire l’acqua piovana e un
grosso sporto per proteggere i muri perimetrali, così come è opportuno
prevedere una veranda; per incrementare correnti d’aria si possono sfalsare
le falde e lasciare delle aperture, poiché l’aria calda tende a salire e ad
uscire. La copertura può essere realizzata con diversi materiali: foglie di
palma intrecciate (mentre il tronco può essere utilizzato come trave o
pilastro), paglia intrecciata, canne, ecc. La struttura
è generalmente realizzata con telai in legno locale (preferibile negli
edifici pubblici dove le luci richieste sono maggiori) o bambù, con nodi
realizzati con intagli nel legno o lacci resistenti. Il telaio deve inoltre
essere rinforzato con elementi di triangolazione per aumentarne la stabilità,
soprattutto in zone esposte a terremoti. Le partizioni interne vengono
realizzate in intrecci di legno o bambù (il tronco viene aperto a metà e
appiattito). Un accorgimento per allontanare il pericolo di parassiti è
quello di costruire il muro perimetrale in cemento o mattoni al di sopra di
una fila di bottiglie di vetro. Le fondazioni
devono essere ben impermeabilizzate (se di legno con catrame o cemento) e il più
possibile sopraelevate su una base di legno o pietra rivestiti di catrame. Per quanto
riguarda le finestre, esse devono avere grandi dimensioni per incrementare la
ventilazione naturale, che deve essere favorita anche dalla quota più elevata
possibile della casa. Negli insediamenti è necessario distaccare gli edifici tra di
loro per creare delle correnti tra questi. Le strade devono avere un portico
per garantire un riparo dalla pioggia oppure filari di alberi e, per i luoghi
pubblici ampie coperture permettono alle persone di proteggersi. In queste
zone sono spesso indispensabili i ponti che possono essere realizzati con
tronchi di banana, legno, o strati intrecciati di bambù sovrapposti. |
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1)2) 3)4) |
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1)casa in zona tropicale
umida 2)insediamento in zona tropicale umida 3) chiusura
perimetrale in legno, bambù e fango 4)ponte auto-propellente |
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Capitolo 3 – ZONA TROPICALE ASCIUTTA |
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La zona tropicale
asciutta è caratterizzata da temperature alte ma con un grande sbalzo termico
tra giorno e la notte, precipitazioni scarse e vegetazione rada. Per
raggiungere temperature confortevoli è essenziale una ventilazione che è
garantita da una o più corti interne dalla quale entra aria fresca che esce
dalle finestre esterne, poste in posizione rialzata. Il solaio controterra, inoltre, deve essere in diretto contatto col
terreno per sfruttare il suo effetto diretto e indiretto di raffrescamento
(abbassamento della temperatura dell’aria in entrata tramite tubi
interrati).Importante è la scelta dei materiali costruttivi dei muri che
mitighino il calore di giorno e il freddo di notte ( pietre, mattoni di terra
cruda, mattoni e blocchi di cemento). Uno dei dispositivi più diffusi ed
efficace è quello delle torri di ventilazione che vengono costruite in
genere in corrispondenza delle corti (circa due metri al di sopra di esse),
la cui posizione dipende però strettamente dalla direzione principale dei
venti e dalla loro tipologia: esistono infatti torri con una “ventilazione
cruciforme” che catturano il vento proveniente da tutte le direzioni, altre
invece altri con aperture solo da due lati, più adatte in zone dove l’aria è
più satura di polveri. Le torri possono essere costruite, a seconda dei
materiali disponibili, in legno o in materiali più durevoli, oppure possono
essere sovrastate da una tanica d’acqua o da giare per rendere l’aria più
fresca. Per ciascuna casa, può essere costruita anche più di una torre, per
ventilare le diverse camere. Il tetto, in genere piano o leggermente
inclinato, è realizzato in legno, terra, cemento, argilla, deve essere
pitturato superiormente di bianco o con colori chiari (o anche ricoperto con
sabbia in alcune zone) per favorire la riflessione dei raggi solari. Un tipo
di copertura molto efficace è quella realizzata con volte a botte, che
aumentano la velocità dell’aria che le lambisce trasversalmente: la sua
realizzazione è anche più veloce in quanto i pezzi vengono assemblati e poi
ricoperti con uno strato di cemento (mischiato con materiale isolante come
segatura). Le finestre, infine, devono avere dimensioni ridotte per prevenire
l’ingresso di polvere e raggi solari; alcuni tipi presentano aperture
superiori per l’uscita dell’aria calda e aperture mobili inferiori che
permettono ingresso di aria fresca di notte. Negli insediamenti le case sono unite tra loro perché si
facciano ombra reciprocamente; anche le piazze sono piccole e sono affiancate
da edifici alti che la ombreggiano. Le strade principali devono avere un
orientamento Nord-Sud per garantire sempre l’ombra almeno da un lato. |
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1)2) 3)4) |
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1)casa in zona tropicale
asciutta 2)insediamento in zona tropicale asciutta 3)torre di ventilazione 4)volte
a botte |
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Capitolo 4 – ZONA TEMPERATA |
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La zona
temperata è caratterizzata da una stagione fredda e da uno sbalzo di
temperatura tra notte e giorno. In queste
zone la cosa più importante è garantire un apporto solare alla casa per garantirne
il riscaldamento nei periodi freddi, e proteggerla dai venti con vegetazione
o terrapieni. Le aperture devono essere grandi dove c’è costante esposizione
del sole, piccole dove non c’è mai il sole; le stanze devono essere
posizionate in relazione all’esposizione che ricevono; in particolare il
calore verrà meglio sfruttato se le camere da letto si trovano al piano
superiore e se i soffitti sono più bassi. Per quanto riguarda i muri, essi
devono essere spessi per non lasciar passare il calore; I materiali da
utilizzare sono il legno, i mattoni di terra cruda, mattoni e blocchi di
cemento. Anche il solaio controterra deve essere
ben isolato per impedire al calore di disperdersi a contatto col suolo freddo
e impermeabilizzato per impedire infiltrazioni di umidità. Oltre a prevenire
in ogni modo la dispersione del calore, vengono illustrati alcuni semplici
modi per produrlo: il primo è un sistema che utilizza il calore sviluppato
durante il compostaggio di materie organiche, il secondo è quello che raccoglie
il calore solare. Le camere di raccolta del calore solare sono posizionate in
genere vicino al soggiorno nella zona che riceve più sole: esse raccolgono il
calore durante il giorno e lo restituiscono di notte agli ambienti interni.
Esse sono delimitate esternamente da un vetro, all’interno sono invece
separate dalle altre zone della casa da una parete mobile o girevole, che è
colorata con colori scuri che assorbono il calore, così come il pavimento. “Don’t forget that
emotions change your body temperature. In cold regions, give rooms a warm
glow by painting them orange, yellow or ocre”. |
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1)2) 3) 4) |
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1)casa in zona temperata
2)insediamento in zona temperata 3)riscaldamento con rifiuti
organici 4)camera di raccolta del calore solare |
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Capitolo 5 – MATERIALI |
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La scelta dei
materiali dipende da pochi ma importantissimi fattori: la disponibilità
locale dei materiali e la capacità che la gente locale ha nella loro
lavorazione, la manutenibilità e i costi ad essa legati, la durabilità in
relazione ai fattori climatici (esposizione solare, igroscopicità), la loro
combinazione reciproca in un ottica del risparmio degli stessi. Si è scelto
di riportare in una tabella i materiali principali che ritornano in ogni
parte del libro, tralasciando i materiali tradizionali e che hanno un metodo
di preparazione più conosciuto.
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Capitolo 6 - COSTRUZIONE |
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Il capitolo
entra nel vivo del processo costruttivo e, dopo una digressione sugli elementi
di base che influenzano le scelte progettuali (il clima e i materiali),
prosegue nella descrizione della fase che segue il progetto. L’autore
procede con ordine, descrivendo tutte le fasi del processo: inizialmente la
preparazione dei materiali e del sito, le fondazioni, le chiusure verticali,
le chiusure orizzontali (superiori ed inferiori), le partizioni interne e gli
impianti; le descrizioni sono molto dettagliate e passano dalle indicazioni
strutturali di base, ai migliori metodi di finitura degli elementi.
Nell’ultima parte, invece, si focalizza l’attenzione su oggetti
particolari come pannelli, contenitori per alimenti, saldatori,
carriole, scale a pioli, livelle, ecc. .Si riportano di seguito le tecniche
costruttive più significative: I pannelli
di paglia e argilla sono dei pannelli utilizzati per partizioni interne
orizzontali (solai) realizzati con due travetti forati in legno alle quali si
attaccano, a distanza regolare tra loro, dei rami completamente ricoperti di
paglia e fango. Il pannello è rifinito superiormente da uno strato lisciato
di sabbia e argilla. Le lastre “Cascaje” sono lastre leggere prefabbricate
utilizzate per solai e coperture. Offrono diversi vantaggi rispetto ai solai
tradizionali (sono state brevettate all’istituto TIBÁ) in quanto sono più
economiche perché risparmiano sulle armature metalliche, hanno un aspetto
gradevole all’intradosso e offrono un potenziale spazio per fili e impianti.
I pannelli utilizzati (vedi MATERIALI/ferrocemento) sono superiormente
riempiti con cemento fino ad ottenere una estradosso piatto, i bordi della
copertura sono rinforzati con delle asticelle e completati superiormente con
un parapetto. In ultimo si riempiono i vuoti laterali creati dalla forme
curva dei pannelli. Il tetto
verde descritto ha una base di travi in legno su cui appoggia una base di
canne di bambù; sopra di essa si posiziona uno strato di plastica che esce
dal perimetro per evitare infiltrazioni d’acqua e dirigerle al di fuori della
gronda. Al di sopra dello strato di plastica c’è uno strato di ghiaia in cui
passa un canale di smaltimento dell’acqua, ed infine uno strato d’erba. Il
tetto può ospitare anche piccoli cespugli, piantine, fiori ed erbe medicinali
che possono rendere l’aria più salubre. Il tetto, poiché lo strato di terra è
pressocché inesistente, necessita di una frequente
irrigazione. La soglia
rialzata è una soluzione ottimale per impedire agli scorpioni di entrare
in casa. Per realizzarlo basta scavare un buco davanti alla porta,
posizionare bottiglie girate sottosopra e riempire di cemento (fig.5). Le
finiture vengono realizzare sopra alle bottiglie in piastrelle e malta. Il silos descritto è realizzato con una rete in plastica
e cemento. Esso assume esteriormente l’aspetto di una palla da calcio, ed è composto
da sei pannelli esagonali e cinque pannelli pentagonali, collegati tra loro.
I pannelli sono realizzati con una piccola casseratura
e la maglia in plastica è ricoperta dai cemento. Essi sono collegati tra lor
tramite dei fili di plastica (la sporgenza della maglia dei pannelli) e con
cemento, che serve poi anche per la finitura interna. L’ultimo esagono deve
rimanere vuoto per riempire il silos ed è protetto con un piccolo tetto. |
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1)2)3) 4)5)6) |
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1)pannelli di paglia e
argilla 2)“Cascaje” 3)Tetto verde 4)Casa realizzata con tutte e tre
le tecniche precedenti 5)soglia rialzata 6)silos per vari usi |
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Capitolo 7 - ENERGIA |
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“When the house has a pleasant atmosphere,
comfortable temperature, is well ventilated, receives sunlight, is not humid
and has good acoustic, you can say that it is designed and built using ecotechniques”. Le ecotecniche riguardano la capacità di soddisfare le
esigenze delle persone salvaguardando i valori tradizionali delle comunità,
utilizzando i materiali locali e non interferendo sugli ecosistemi . L’
elemento conciliante tutto questo è l’ottimale sfruttamento dell’energia, sia
sotto forma di calore che sotto forma di movimento. I mulini a vento, i
collettori di acqua calda solare, il forno o essiccatore solare, i fornelli
solari, i dispositivi che producono gas dalla decomposizione di rifiuti
organici, sono tutti esempi di come sfruttare al massimo le potenzialità
offerte dalla natura. Il pannello
solare descritto è realizzato con serbatoi dalla forma molto schiacciata
all’interno del quale scorre un tubo forato collegato ad una riserva di acqua
fredda ed un uscita dove l’acqua calda risale fino ad un collettore isolato
che può essere collocato all’interno della casa. E’ importante che nel
sistema il pannello sia almeno 30 cm al di sotto del collettore di acqua
calda e che il tubo di ingresso dell’acqua fredda sia almeno 30 cm al di
sotto del tubo di uscita dell’acqua calda per permettere una circolazione
naturale dell’acqua senza una pompa. Il pannello è assemblato inserendo il
serbatoio - dipinto superiormente di nero - all’interno di un telaio in
legno con una base di compensato e circondato da uno strato isolante. Al di
sopra di questo si posiziona un vetro a chiudere il pannello ed un coperchio
rivestito con un foglio di alluminio o pitturato di bianco per riflettere la
luce di giorno e conservare il calore durante la notte. Il mulino
a botti incrociate è realizzato con quattro semibotti fissare con dei
perni attorno a due elementi cruciformi, collegati tra di loro e liberi
di ruotare su un telaio di legno ben fissato a terra con fili. L’energia
rotazionale può essere convertita in elettricità che alimenta una pompa
d’acqua. Il fornello
di argilla è un particolare tipo di fornello che conserva maggiormente il
calore e permette di risparmiare sulla quantità di legna da utilizzare e di
aumentare la superficie di riscaldamento delle pentole. Esso è realizzato con
una base di mattoni e malta e, nella parte superiore, con una miscela di
argilla e sabbia in proporzione 2:1; è importante testarne prima la
resistenza al fuoco. Al suo interno, un condotto unisce i buchi dove verranno
inserite le pentole; sportelli in legno movibili separano la zona dove
avviene la combustione e quella del camino. |
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1) 2)3) |
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1)Pannelli solari 2)mulino a
botti incrociate 3)fornelli di argilla |
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Capitolo 8 - ACQUA |
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L’approvvigionamento
idrico della nostra casa deve essere ridotto nell’ottica di risparmio
energetico dei due capitoli precedenti. Ciascuna casa deve essere dotata di
dispositivi di riscaldamento e distillazione autonomi ed effettuare la
raccolta dell’acqua piovana in cisterne, soprattutto nelle zone più aride,
dove acqua è anche sinonimo di fresco. I metodi più diffusi per risparmiare
acqua sono usare fosse biologiche, filtrare l’acqua grigia e riutilizzarla
per irrigazione, usare acqua calda per lavare, più efficace, e lavarsi con
vaporizzatori che usano meno acqua. Le sorgenti
possono essere fiumi, ruscelli, fonti d’acqua ed è meglio che, per migliorare
l’accessibilità agli utenti e risparmiare sulle infrastrutture, gli
insediamenti siano localizzati in prossimità di questi ; i tubi sono
realizzati con canne di bambù ai quali siano stati rimossi i nodi o con
condotti di terra e cemento, ricavati con un tubo in plastica che dopo il
getto viene rimosso. I sistemi di prelevamento dell’acqua, quando vi è la
possibilità, devono essere realizzati in modo che l’acqua arrivi al serbatoio
sfruttando un gradiente di pressione; in caso contrario, si utilizza una
pompa o ancora, un mulino, quando il ruscello è in prossimità
dell’abitazione. Le cisterne devono essere posizionate lontane da zone poco
salubri (bagno, stalla) e, nelle zone più asciutte, sono unite ad altre due
unità, una per la sedimentazione dell’acqua ed una per il filtraggio. Un esempio di
cisterna è quella veneziana, di solito posizionata nelle corti
interne delle case; contiene al centro un pozzo con una base forata per
lasciar passare l’acqua ed una pompa per prelevare l’acqua. La cisterna è
riempita alla base con ghiaia e con sabbia sempre più fine man mano che ci si
avvicina alla superficie, dove la pavimentazione è realizzata con blocchi
distanziati tra loro e con una leggera inclinazione per convogliare l’acqua
piovana al di sotto. I sistemi di
purificazione dell’acqua sono realizzati tenendo conto che l’acqua salata o
sporca, una volta evaporata e ricondensata, diventa potabile. Un distillatore
solare infatti è costituito da una scatola realizzata in legno, isolata,
con una base colorata di nero e chiusa superiormente da un vetro inclinato,
dove l’acqua viene poi raccolta da un canale di scolo collegata ad una giara
dove viene raccolta. E’ importante che lo strato di acqua non sia troppo alto
per velocizzare l’evaporazione, che questo sia posizionato in un luogo
costantemente esposto al sole e che il vetro sia mantenuto pulito. Il sistema di
irrigazione migliore è quello con vasi che permette di
risparmiare molta più acqua risetto ad un sistema di irrigazione superficiale
perché è dosato (le giare vengono riempite ogni 3 o 5 giorni) e le piante
ricevono acqua direttamente dalle radici. |
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1)2) 3) |
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1)cisterna veneziana
2)distillatore solare 3)irrigazione con vasi |
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Capitolo 9 – IGIENE |
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Esistono due
principali dispositivi igienici: quelli che trasformano i rifiuti e reflui da
attività umane in compost e quelli che utilizzano l’acqua per smaltirli. -smaltimento
con acqua: è meno adatto in zone dove l’acqua è scarsa e o dove c’è il rischio
che l’acqua di falda venga contaminata con l’acqua di scarto (è consigliato
comunque mantenere una certa distanza dal pozzo dell’acqua potabile); -fossa
biologica: nel caso in cui il terreno sia troppo duro o cedevole per
realizzare una buca profonda, oppure in cui il terreno circostante sia povero
di concime. I fattori che
influenzano la scelta tra le due tipologie sono la disponibilità di acqua e
il tipo di terreno. Viene in seguito descritto il metodo di smaltimento
migliore, chiamato “bason”, nel quale i
rifiuti umani sono mischiati a quelli organici provenienti dalla cucina e
trasformati in fertilizzante organico per il giardino. Per evitare perdite è
importante che i pezzi componenti delle cisterne siano ben saldati e per
prevenire l’ingresso di insetti è necessario chiudere le bocchette di
ventilazione con zanzariere. Tale sistema può essere anche prefabbricato e
integrato nel muro perimetrale. E’ consigliato, inoltre, realizzare un unico
muro di impianti a forma di H tra la cucina e il bagno (coban)
per risparmiare sulle tubazioni e per supportare direttamente il serbatoio
d’acqua tra il soffitto e il tetto. Per lo smaltimento delle acque grigie,
invece vengono descritti due serbatoi, uno per la cattura della schiuma e
dello sporco ed un secondo per la filtrazione tramite sabbia: in seguito
l’acqua può essere utilizzata per l’irrigazione del giardino. In unione con
la raccolta delle acque meteoriche, descritta nel precedente capitolo, il
riciclo delle acque grigie e l’utilizzo della fossa biologica garantiscono
l’indipendenza dal sistema fognario della comunità (nelle zone molto
asciutte, l’acqua può essere riciclata ulteriormente, con dei distillatori). |
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1)2) |
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1)bason
2)circolazione d’acqua dalle nuvole al giardino |
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Capitolo 10 - APPENDICE |
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In
quest’ultimo capitolo vengono elencate le tabelle che riportano i rapporti quantitativi
dei materiali nella fabbricazione dei diversi elementi, le tabelle sulle
resistenze termiche dei materiali, gli schemi ed i riferimenti utili per
calcoli matematici di base e anche indicazioni sommarie per il
dimensionamento degli elementi strutturali (nella prefazione lo stesso autore
dichiarava di non essere responsabile per pratiche di base sulla sicurezza
non in accordo con quelle riconosciute dalle autorità). |
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TEMATICHE DI RIFERIMENTO |
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Permacultura: metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo
che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre
ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di
ecosistemi naturali. |
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Bioarchitettura: pratica architettonica rispettosa dei principi della
sostenibilità, ha l'obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra
l'ambiente ed il costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni
senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quello
delle generazioni future. |
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Agroforesteria: sistema di
produzione che integra gli alberi, il bestiame e pascolo o foraggio di
produzione in una singola unità. Tale sistema mira a migliorare la
produttività del terreno e tra i principali vantaggi si possono elencare la
protezione del suolo fisico, gli effetti sul microclima, il ciclo dei
nutrienti e la diversificazione della produzione. |
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DIZIONARIO PAROLE RICORRENTI |
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