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autore

KEVIN LYNCH

titolo

L’IMMAGINE DELLA CITTA’

editore

MARSILIO EDITORI

luogo

PADOVA

anno

1969

 

 

lingua

ITALIANO

 

 

Prima edizione:  Massachusetts, 1960

 

 

 

 

Argomento e tematiche affrontate

L’immagine della città è un saggio di argomento urbanistico riguardo il ruolo delle “immagini ambientali” nella percezione della città contemporanea.         “Che cosa effettivamente significa per i suoi abitanti la forma di una città?Che cosa può fare l’urbanista per rendere l’immagine dello spazio urbano più vivida e memorabile?” Kevin Lynch risponde a tale quesito introducendo il concetto di figurabilità e ne illustra la potenziale efficacia come parametro da utilizzare per il disegno della città. Questo studio introduce un metodo per l’analisi critica della forma metropolitana, suggerendo delle tecniche di lavoro capaci di ottenere dati e valutazioni utili per la progettazione di un disegno urbano.

Le tematiche affrontate con maggior interesse e maggiormente approfondite in tutto il testo sono:

-        Ruolo dell’immagine ambientale

-        Rapporto tra osservatore e  oggetto osservato

-        Percezione dello spazio urbano

-        Forma della città e dei suoi elementi

 

Giudizio Complessivo: 7 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Davide Gambini

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 a.a.2012/2013

  

Autore

Kevin Andrew Lynch (Chicago, 1918Martha's Vineyard, 1984) è stato un urbanista e architetto statunitense. Dopo gli studi alla Yale University ed i tirocini nello studio Taliesin di Frank Lloyd Wright e presso il Rensselaer Polytechnic Institute, si laureò in urbanistica presso il MIT nel 1947. L'anno dopo iniziò ad insegnare al MIT e divenne professore ordinario di disegno e pianificazione urbana nel 1963.

Concentrò la sua attività di ricerca nello studio della percezione del paesaggio urbano da parte delle persone. I suoi contributi scientifici, non si limitano ai soli studi urbanistici, ma spaziano in vari campi: dalla psicologia ambientale alla geografia della percezione.

Nel 1977 affianca alla sua attività accademica l'apertura di uno studio proprio a Boston, il Carr Lynch Associates. Tra i progetti di cui si è occupato, si trovano il Government Center di Boston e il progetto per il recupero del lungomare cittadino.

Kevin Lynch

 

Contenuto

 Partendo dalla crisi spaziale presente nelle città contemporanee, l’autore sviluppa una trattazione che si pone l’obbiettivo di definire con chiarezza i metodi e le tecniche per un valido disegno urbano. Vividezza e coerenza dell’immagine ambientale vengono individuate come condizioni indispensabili per il godimento e l’utilizzazione della città; tali caratteristiche vengono riscontrate in quei luoghi dotati di una spiccata leggibilità e figurabilità oltre che essere caratterizzati da struttura e identità. L’immagine viene definita come il risultato di un processo vicendevole tra l’osservatore e cosa osservata, in cui la forma fisica esterna gioca un ruolo di primaria importanza. Cinque elementi vengono distinti nell’immagine urbana, e le loro qualità ed interrelazioni approfondite in relazione al concetto di percezione. Gran parte dei dati usati dall’autore sono derivati da un’analisi sulla forma  e sull’immagine pubblica di tre città americane: Boston, Jersey City e Los Angeles. Nel corso di questa analisi vengono sviluppati metodi  per l’indagine diretta e per le interviste campione sulla figurabilità. Dalla lettura del testo si possono estrarre le seguenti domande( a volta esplicite e a volte implicite) che sono alla base di  tutta l’argomentazione del libro:

· In che misura le immagini ambientali influiscono sulla vita delle persone?

· Le diverse forme delle diverse città sono tutte ugualmente leggibili e memorizzabili da parte dei loro abitanti?

· C’è un legame tra pianta urbana e processi percettivi?

·Esistono “forme della città” che si leggono bene e restano impresse, e altre meno leggibili e più confuse, che si memorizzano con difficoltà?

·Esiste una immagine collettiva o pubblica della città, cioè comune a tutti i suoi abitanti?

· Quale forma è la migliore per il disegno della città?

 

Alcune domande trovano risposta, altre vengono risolte parzialmente ed altre ancora rimangono degli interrogativi, come spunti per ulteriori ricerche. Ciò che rende maggiormente significativo lo studio di Lynch (e che lo rende sempre valido al di là di limitazioni temporali) è il costante riferimento alla  figura umana: l’autore ha sempre ben presente che ogni studio architettonico o urbanistico ha come obbiettivo principale il bene dell’uomo. Per questo motivo concentra le analisi sulla percezione dei singoli individui, attuando un richiamo all’interezza e alla genuinità delle sensazioni visive , utilizzabili come reale strumento per il disegno urbano.

 

Per la comprensione dello studio effettuato da Lynch ne “L’immagine della città” è molto importante tenere sempre presenti alcuni concetti che potrebbero essere sottovalutati o ritenuti banali, ma che risultano invece fondamentali per la lettura del testo.

· Lynch era americano e la cultura degli Stati Uniti è molto improntata verso la concretezza e al pragmatismo.

· Il libro è stato scritto nel 1960, perciò quello che viene definito “contemporaneo” si riferisce agli anni ’50 e ’60 e molti temi e problematiche espresse da Lynch appaiono oggi profondamente cambiate. Ad esempio il problema della mancanza di orientamento e della paura di non saper dove andare tipico della città contemporanea(perciò 1960) viene affrontata dall’autore mediante una progettazione attenta e capace di dare direzionalità e punti di riferimento.  La storia di questi anni ci dice però che la tecnologia ha introdotto navigatori satellitari e gps, dunque il tema dell’orientamento in una città oggi risulta molto cambiato.

 

 

Capitolo 1 – L’immagine ambientale

Nel XX secolo una serie di fattori legati all’aumentata complessità spaziale delle città hanno  fatto emergere notevoli problematiche riguardanti la percezione dello spazio dei tessuti urbani, portando alla compromissione di funzioni da sempre vitali per l’uomo, come l’identificazione dei luoghi e l’orientamento. Le difficoltà di individuazione degli spazi e di movimento controllato all’interno di essi sono ,per l’autore, il  più consistente problema del vivere la città contemporanea. Secondo Lynch infatti, la qualità di uno spazio urbano si basa sulla chiarezza delle immagini ambientali  che i singoli individui(o gruppi di individui) hanno dei diversi luoghi. Egli sostiene che  le persone nei contesti urbani si orientino per mezzo di mappe mentali: i tracciati e le riproduzioni del mondo fisico esterno possedute mentalmente da ogni  individuo corrispondono alle immagini ambientali. Tali immagini sono il prodotto sia di una sensazione immediata che il ricordo delle esperienze passate(“ogni cittadino ha avuto lunghe associazioni con qualche parte della sua città e la sua immagine è imbevuta di memorie e di significati”), e sono utilizzate per tradurre le informazioni e per orientare il movimento. Quali caratteristiche deve avere il disegno della città per essere in grado di ottenere degli spazi urbani capaci di suscitare delle immagini ambientali  chiare e ordinate? Lynch  paragona il disegno della città con quello a scala di dettaglio: “come un architettura, una citta è una costruzione nello spazio, ma di scala enorme”. Questa definizione chiarisce come l’autore non sia interessato a teorie idealistiche, ma piuttosto ad affrontare il problema con un approccio molto pragmatico. Un buon disegno urbano deve essere in grado di ottenere degli spazi con le seguenti caratteristiche:

-  leggibilità, è la “chiarezza apparente”, ossia “la facilità con cui le parti del  paesaggio urbano possono venir riconosciute e possono venir organizzate in un sistema coerente”,

- identità, un oggetto edilizio o una parte della città deve essere riconosciuto dalle persone come distinto dalle altre realtà circostanti e individuato come “identità separabile”,

-struttura, deve essere presente una relazione spaziale chiara tra l’oggetto e l’osservatore,

-significato, l’oggetto deve avere un significato preciso per l’osservatore, sia esso pratico o emotivo,

- figurabilità, ossia “la qualità che conferisce ad un oggetto fisico una elevata probabilità di evocare in ogni osservatore un immagine vigorosa”,

Da queste caratteristiche si può facilmente comprendere come i   problemi maggiori colpiscono quegli spazi   metropolitani il cui disegno manca di: singolarità, semplicità di forma, continuità tra gli elementi, gerarchie ordinate di alcune parti su altre; chiarezza di connessione e differenziazione direzionale.

Perciò Lynch propone un metodo di costruzione dell’immagine ambientale, finalizzato al disegno urbano, che permette di comprendere i processi cognitivi degli abitanti, i loro usi della città e le loro abitudini con l’intento di rendere la città maggiormente leggibile.

 

Capitolo 2Tre città

 Per comprendere il ruolo delle immagini ambientali nelle vite dei cittadini, l’autore ha sviluppato una ricerca su precise aree urbane e ha studiato i comportamenti dei suoi abitanti. Lynch era interessato a dare maggiore chiarezza al concetto di figurabilità, con l’obbiettivo di riuscire a definire quali tipi di forme conducono ad immagini ambientali vividamente marcate. La ricerca fu sviluppata attraverso degli studi sulle aree centrali di tre città americane: Boston nel Massachusetts, Jersey City in New Jersey e Los Angeles in California. In ciascuna di queste città il lavoro di analisi fu portato a termine con due metodologie fondamentali:

-        sopraluogo  sistematico

-        Interviste ad un campione di cittadini

Grazie alla rielaborazione dei risultati ottenuti, Lynch riuscì a catalogare e spiegare tutti i fattori che contribuiscono ad attribuire forza o debolezza ad un immagine. Nella descrizione delle tre città vengono inoltre analizzate le varie relazioni presenti tra gli elementi del tessuto urbano e viene esplicitato come questi rapporti siano in grado di influenzare le immagini mentali.  Altrettanto importante  è lo studio sulle immagini ambientali già possedute dai cittadini e radicate nella loro memoria: grazie a questi dati Lynch riesce a definire la percezione reale che i singoli individui hanno della città e a  valutare le relazioni  tra immagini ambientali e realtà fisica.

Trattandosi di città molto differenti i risultati raccolti da Lynch appaiono molto vari a seconda della città, e anche il concetto di figurabilità assume sfumature notevolmente differenti. In generale l’autore riscontra che le persone si adattano alle circostanze e sono in grado di estrarre elementi di riconoscibilità e di identità da ciò che hanno a disposizione(anche quando si è in luoghi contraddistinti da una scarsa figurabilità). E’ stato quindi possibile riscontrare degli aspetti in comune tra le percezioni dei cittadini:

-        Efficacia delle ampie viste: “In molti casi fu accennato al godimento visivo derivante da una visuale ampia”, infatti in tutte e tre le città i cittadini danno molta importanza al significato dello spazio e alle ampiezze di veduta.

-        Lo spazio vuoto “crudo o privo di forma”(anche se non necessariamente piacevole),sembra attrarre l’attenzione e il ricordo degli osservatori

-        Le caratteristiche naturali delle città (vegetazione,fiumi…)vengono citati come elementi capaci di qualificare positivamente lo spazio urbano

-        I percorsi vengono percepiti dagli osservatori come l’elemento che più di ogni altro influenza la struttura e la chiarezza di una città

-        Costanti riferimenti alle distinzioni di ceto socio-economico come strumento di suddivisione dello spazio e di individuazione dei diversi quartieri

 

Capitolo 3 – L’immagine della città ed i suoi elementi

 Dai dati raccolti dalle interviste descritte nel precedente capitolo l’autore comprende come le caratteristiche di percezione comune dei cittadini siano il segno dell’esistenza di un immagine pubblica della città, formata dalla sovrapposizione di molte immagini individuali. Quali elementi stanno alla base della creazione di queste immagini? L’autore dichiara di tralasciare nell’argomentazione tutti quei fattori che non sono direttamente legati all’immediata percezione di un area urbana(ossia aspetti legati al significato sociale di un area o alla sua storia), per limitarsi agli aspetti fisici percettibili. Per rispondere alla domanda decide di studiare il ruolo della forma del disegno urbano, e per fare ciò classifica i contenuti riferibili alle forme fisiche delle immagini urbane(quelle studiate nell’analisi delle tre città) in cinque tipi di elementi:

-        percorsi: “Sono i canali lungo i quali l’osservatore si muove abitualmente, occasionalmente o potenzialmente”, essi rappresentano per la maggioranza degli intervistati “l’elemento urbano predominante”, in quanto identificano il luogo del movimento dell’osservatore; perciò nella maggior parte dei casi essi costituiscono il basamento dell’immagine mentale di ogni cittadino. L’importanza dei percorsi è ovviamente legata all’orientamento e al movimento nella città e il loro disegno condiziona in modo particolare la chiarezza e l’efficienza di un disegno urbano.

-        margini: “Sono gli elementi lineari non considerati percorsi”, essi funzionano come riferimenti laterali e acquisiscono forza e identità se continui e con una forte direzionalità. I margini non devono essere necessariamente considerati come barrire, bensì possono essere percepiti come “suture unificanti”.

-        quartieri: “Sono aree urbane relativamente ampie, nelle quali l’osservatore può mentalmente penetrare, e che posseggono qualche caratteristica generale”

-        nodi : “Sono i fuochi strategici nei quali l’osservatore può entrare, sono tipiche congiunzioni di percorsi o concentrazioni di alcune caratteristiche”

-        riferimenti: “sono elementi puntuali considerati esterni all’osservatore, sono semplici  elementi fisici che possono largamente variare in scala”

 Questi elementi sono semplicemente le materie prime dell’ immagine ambientale a scala di città, essi possono essere composti insieme per fornire una forma che risulti soddisfacente. L’interrelazione degli elementi è dunque una fase molto importante del disegno urbano : Lynch evidenzia come un ambiente non possa esser percepito con una singola immagine mentale, bensì con un insieme di immagini disposte secondo differenti livelli di organizzazione che condizionano particolarmente la loro efficacia. L’autore chiude il capitolo specificando come il lavoro unito dei vari elementi urbani sopracitati genera delle immagini con differenti gradi di organizzazione e validità: “ le immagini di più alto valore sono quelle che più strettamente si avvicinano ad un forte campo totale: dense, rigide e vivide; e che fanno uso di tutti i tipi di elementi e di tutte le caratteristiche di forma”.

                                                                                                                                                                                             

Capitolo 4 – La forma della città

Per quanto detto dall’autore fino a questo punto, la leggibilità è direttamente connessa al concetto figurabilità: “Elevare la figurabilità dell’ambiente urbano significa facilitare la sua identificazione visiva e la sua strutturazione”. Da queste parole è dunque chiaro come Lynch sia intenzionato a ricercare nella forma della città un rimedio alla confusione spaziale dei tessuti urbani contemporanei.

 “Ciò richiederà un atteggiamento nuovo da parte del cittadino ed una configurazione del suo ambiente in forme che attraggano lo sguardo, che si organizzino da livello a livello nel tempo e nello spazio, che si costituiscano come simboli per la vita umana”.

Per aumentare il grado di figurabilità della città occorre dunque partire dai suoi elementi base(percorsi, margini, nodi, quartieri, riferimenti) e definirne una forma idonea alla percezione dei cittadini. In questo capitolo l’autore passa dunque in rassegna tutti gli elementi descritti in precedenza e per ognuno di essi cerca il modo migliore per utilizzarli all’interno di un piano urbanistico, proponendo soluzioni e idee per mettere in relazione tutti i vari elementi in una forma chiara e coerente.

 

 

Capitolo 5Una nuova scala

Nell’ultimo brevissimo capitolo Lynch fornisce una sorta di soluzione al problema degli ambienti figurabili di scala ampia(ossia quelli del disegno urbano). Egli suggerisce che la forma della città dovrà “avere uno schema complesso, continuo e unitario, deve essere plasmabile alle consuetudini percettive di migliaia di cittadini, aperta a mutamenti di funzione e di significato, ricettiva per la formazione di un nuovo patrimonio di immagini”.

 

Appendice AQualche accenno all’orientamento

In questo approfondimento l’autore elenca una serie di citazioni del concetto di immagine ambientale nella storia e nella letteratura. Vengono discusse le conseguenze della perdita di orientamento a livello psicologico e viene  apportata una descrizione di come, in varie parti del mondo e in varie epoche storiche, l’orientamento sia stato utilizzato per organizzare e strutturare le città e gli edifici. Lynch  inoltre riporta delle riflessioni sulla percezione dello spazio che le varie popolazioni sono in grado di avere e su come esse si siano adattate alle varie condizioni ambientali e storiche. Viene nuovamente ribadita l’importanza dei legami tra l’uomo e la natura in cui vive, tanto da essere oggetto di significati simbolici in relazione alle particolari forme del suo paesaggio. Si riprende perciò l’importanza del concetto di figurabilità nel corso della storia umana, quando per secoli i profili dei monti e le anse dei fiumi hanno assunto, per la loro particolare forma, un ruolo fondamentale per l’identificazione dei luoghi; importanza che oggi sta velocemente venendo a mancare.

 

Appendice BL’uso del metodo

In questo capitolo vengono descritti nel dettaglio i metodi utilizzati dall’autore per l’analisi delle tre città americane trattata nel secondo capitolo. Lynch chiarisce l’importanza di una discussione più approfondita del metodo, in quanto uno degli obbiettivi da lui esplicitamente dichiarati era lo sviluppo di tecniche adeguate per l’analisi della percezione del tessuto urbano.

 Si ricorda che l’analisi della figurabilità delle città americane era stata eseguita con due metodi principali: intervista ad un limitato campione di cittadini sull’immagine che essi possedevano dell’ambiente e, attraverso sopraluoghi , esame dell’immagini che esso evocava in osservatori addestrati. L’approfondimento riguarda in particolare due aspetti: l’attendibilità e l’utilità del metodo.

Per quanto concerne le interviste, l’autore riporta fedelmente tutte le domande poste ai cittadini e spiega nel dettaglio come tali risposte siano state utilizzate per una rielaborazione il più possibile oggettiva dei dati raccolti.

Il capitolo viene chiuso da una discussione sulle “criticità” inerenti alle tecniche impiegate e ai possibili rimedi a tali carenze.

 

Appendice CDue esempi di analisi

L’autore riporta due esempi molto dettagliati dell’analisi visiva degli elementi urbani che può essere condotta sul luogo e di come i dati raccolti da questo sopraluogo possano essere messi in relazione con i risultati delle interviste. Per fare ciò vengono descritte due località di Boston: Becon Hill e Scolly Square.

 

Glossario

-        Immagine ambientale: i tracciati e le riproduzioni del mondo fisico esterno possedute mentalmente da ogni  individuo.

-         Leggibilità: è la “chiarezza apparente”, ossia “la facilità con cui le parti del  paesaggio urbano possono venir riconosciute e possono venir organizzate in un sistema coerente”.

-        Figurabilità: ossia “la qualità che conferisce ad un oggetto fisico una elevata probabilità di evocare in ogni osservatore un immagine vigorosa”.