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autore

PETER EISENMAN

titolo

GIUSEPPE TERRAGNI:TRASFORMAZIONI, SCOMPOSIZIONI, CRITICHE

editore

QUODLIBET

luogo

MACERATA

anno

2004

 

 

lingua

ITALIANO

 

 

Prima edizione: italiana,2004

 

 

Argomento e tematiche affrontate

‘’E’ un’indagine documentata e approfondita di due capolavori dell’architetto razionalista italiano Giuseppe Terragni, la Casa del Fascio (1933-36) e la Casa Giuliani Frigerio (1939-40), entrambe a Como. Questa ricerca ad ampio raggio si avvale di quella che Eisenman chiama una lettura critica e testuale dei due edifici. Egli cerca di ampliare la definizione di “formale” andando oltre il punto di vista strettamente estetico e compositivo, per includervi prima il concettuale e poi il testuale, e aprendo così la possibilità di leggere un’architettura come un “testo critico”.’’

  

Giudizio Complessivo: 9 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Rolla Federico

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 a.a.2012/2013

 

Autore

Peter Eisenman (Newark, 11 agosto 1932) è un architetto statunitense. La carriera accademica di Eisenman comprende l'insegnamento alle università di Cambridge, Princeton, Yale e l'Ohio State. Ad Harvard è stato l'Arthur Rotch Professor of Architecture dal 1982 al 1985 e l'Eliot Noyes Visiting Design Critic nel 1993. Ha inoltre insegnato all'ETH di Zurigo e allo IUAV di Venezia. Ha conseguito un bachelor in Architettura alla Cornell University, un master in Architettura alla Columbia University, un Master of Arts e un Ph.D. all'Università di Cambridge.

Eisenman dapprima divenne noto come membro dei New York Five, cinque architetti (Eisenman, Charles Gwathmey, John Hejduk, Richard Meier, e Michael Graves) i cui lavori apparirono a un'esposizione del MoMA nel 1967. Eisenman ricevette un certo numero di borse di studio dalla Graham Foundation per il lavoro svolto in quel periodo. Le opere dei cinque, al tempo, furono considerate una reinterpretazione delle idee di Le Corbusier. In seguito le strade si divisero, ed Eisenman iniziò ad avvicinarsi al movimento decostruttivista. Le sue teorie sull'architettura inseguono l'emancipazione e l'autonomia della disciplina, e il suo lavoro rappresenta il tentativo costante di liberare la forma da tutti i significati. Ha sempre avuto una forte relazione culturale con gli intellettuali europei, come l'inglese Colin Rowe e lo storico italiano Manfredo Tafuri. Gli studi del filosofo Jacques Derrida sono un'influenza basilare nella sua architettura.

Opere:

·  Wexner Center for the Arts, Ohio State University, Columbus, Ohio, 1989

·  Il giardino dei passi perduti, Museo di Castelvecchio, Verona, 2004

·  Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa, Berlino, 2005

·  University of Phoenix Stadium, Glendale, Arizona, 2006

Peter Eisenman

 

Contenuto

 E’ un’analisi delle due opere di Giuseppe Terragni (La Casa del Fascio e la Casa Giuliani Frigerio, Como) che mira a definire una nuova metodologia per analizzare e conoscere l’architettura discostandosi completamente dagli approcci tradizionali – sociale, storico, estetico, funzionale.

 

CAPITOLI

Tipologie analitiche

L’analisi architettonica tradizionale cerca di spiegare gli edifici in relazione alla loro apparenza fisica, essa si fonda sugli aspetti visivi di un edificio(proporzioni,scala e materiali) in quanto tratti distintivi del suo testo. Essa parte dall’ipotesi che ogni edificio abbia attributi finiti che sono in attesa di essere percepiti. Questa interpretazione deve costruire continuamente delle categorie descrittive fondate su motivi visivi riconoscibili per creare una base di discorso. Per esempio con il termine Razionalista si possono identificare Villa Savoye e la Casa del Fascio per via del loro aspetto lineare e geometrico, sotto Espressionista ricade invece la Casa Giuliani Frigerio perchè caratterizzata da una concezione meno rigorosa o più intuitiva.

Un ulteriore forma di analisi si concentra sul significato di un immagine estrapolandone la rilevanza metaforica e simbolica.

Entrambi gli approcci vedono piante, sezioni e facciate come dispositivi descrittivi che se analizzati forniscono una narrazione che rivela al soggetto il significato dell’oggetto. Queste categorie interpretative istituiscono continuamente stili che verranno verificati dagli edifici e viceversa.

L’analisi proposta (Testo Critico) si concentra su caratteristiche dell’oggetto meno dominanti o categoriche. Esso definisce quelle caratteristiche utilizzando una terminologia basata su rapporti testuali che possono essere definiti come “critici”. Testo Critico fa quindi riferimento a qualcosa che appartiene specificamente all’oggetto architettonico. Critica quindi quegli attributi finiti, utilizzati nelle precedenti analisi, perciò si può solo comprendere attraverso un linguaggio interpretativo che si concentra su notazioni quali sovrapposizione residuale, traccia, alternanza, oscillazione e slittamento.

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Casa del Fascio e Casa Giuliani Frigerio , Como

 

Trasformazioni

Il termine trasformazione viene applicato in generale a qualunque cosa subisca un processo di cambiamento. Normalmente con questo termine ci si riferisce all’iter progettuale che si effettua per arrivare all’aspetto finito dell’oggetto architettonico e spesso serve a spiegare il metodo progettuale determinato da criteri funzionali ed estetici. Nel caso della Casa del Fascio questo processo è generativo e perciò le sue tracce sono attive ed evidenti nella forma finale costruita. Per questo motivo il termine trasformazione sarà visto come termine testuale piuttosto che formale. Testuale si riferisce quindi ad una notazione tra soggetto e oggetto (tra processo del fare e oggetto finale) mentre formale pertiene solo all’oggetto. Le tracce appaiono nel processo  ideativo dell’oggetto e gli conferiscono una dimensione temporale (testuale).

Il formale si riferisce a idee e concetti che non possono essere visti, ma essi sono il risultato di relazioni fisiche che sono esterne all’ambito estetico(taglio, compressione, trazione).

L’estetico si riferisce a condizioni fisiche, e non a relazioni tra gli oggetti, che possono essere viste (materiale, calore, la trama). Per esempio la proporzione è sia estetica che formale.

L’analisi del processo trasformazionale nella Casa del Fascio parte dalla premessa tradizionale secondo la quale l’architettura possa essere compresa attraverso il suo rapporto associativo con figure geometriche semplici e a seconda delle loro caratteristiche spaziali, come simmetria e asimmetria, rotazione e stasi, pieno e vuoto, linea e piano, addizione e sottrazione. La forma costruita quindi viene vista come il prodotto del processo di trasformazione di figure più semplici. L’analisi descritta utilizzerà questa concezione in senso opposto per poter capire le varie forme articolate della Casa del Fascio. Una volta scomposte le informazioni più complesse, quelle ridotte verranno ulteriormente analizzate creando un ulteriore processo che mira ad individuare l’interrelazione delle forme, frutto degli stadi precedenti, e che a loro volta suggeriscono altre interrelazioni. La significatività della Casa del Fascio non nasce tanto dalla natura formale dei suoi elementi ma piuttosto dal loro rapporto con un processo trasformazionale in cui ogni stadio registra un residuo di elementi da uno stadio precedente. Questa sovrapposizione residuale è ciò che differenzia una trasformazione formale dal processo trasformazionale della Casa del Fascio. Questi residui sono un aspetto del testo critico in quanto non permettono una narrativa tradizionale unica e lineare ma lasciano spazio ad altre interpretazioni a volte contraddittorie.

E’ la massa costruita o il volume dell’edificio che generalmente rivela più chiaramente la concettualizzazione originale di un edificio. Nell’esempio della Casa del Fascio il volume rivela molti dei suoi temi principali. Nella condizione iniziale di un cubo(possa essere visto come pieno o vuoto) le condizioni di addizione e

 

 Descrizione: images.jpg                  Descrizione: Manual-Part-XIV-cubes_3b.png

 

sottrazione suggeriscono una condizione di base alternante, dove con il termine alternante ci si riferisce al fatto che qualche volta l’edificio è leggibile in un modo – come frammento di un tutto pieno – e qualche volta in un altro – come una matrice vuota che è stata costruita. La condizione additiva, o vuota, per esempio contiene un riferimento al palazzo rinascimentale, dove in questa lettura, quattro torri angolari quadrate sono viste come condizione iniziale a partire dalla quale il resto di una struttura vuota viene riempita con una gabbia reticolata. Al tempo stesso, in un’altra lettura tipologica, l’edificio può essere visto come se contenesse un riferimento ad un tradizionale schema a corte. Entrambe le letture rispondono all’esigenza di organizzare piccoli spazi per uffici intorno ad un’area di riunione centrale. Queste trasformazioni sono parte di un testo critico e in nessun caso vengono dettate dalle necessità funzionali di un programma.

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Trasformazioni: Le facciate

Questo capitolo, a differenza del precedente, non ha il fine di definire e spiegare il significato delle trasformazioni in relazione al testo critico, bensì, quello di far capire come queste ultime si possano palesare nelle facciate dei due edifici presi in esame. Per aiutarci a comprendere questa lettura lo storico e teorico Colin Rowe definisce la differenza tra facciata e prospetto, definendo quest’ultimo come “la manifestazione letterale o tecnica di organizzazioni interne proiettate sulla superficie esterna di un edificio”. Per Rowe una facciata si distingue da u prospetto in quanto essa definisce il carattere, i significati simbolici e iconici che non sono contenuti nell’idea di prospetto. Partendo da questa distinzione, la natura critica delle facciate della Casa del Fascio le sovrapposizioni residuali e le letture alternanti di un processo generativo risulta da tre temi, ciascuno dai quali rovescia o contraddice gli altri due.

”…Il primo tema è la concezione del palazzo a quattro torri, che genera un sistema tripartito A-B-A con la parte centrale di ogni facciata vuota e le due porzioni angolari piene; questo si riscontra in tutte le facciate salvo che in quella sud-ovest. La simmetria di tale sistema A-B-A crea una condizione di stasi perché l’enfasi posta sui quattro angoli e la loro articolazione tende a bloccare ogni senso di movimento. Allo stesso tempo l’asimmetria, presente su ogni facciata, suggerisce un tema di rotazione. Ciò è evidente nel trattamento dei segmenti di sinistra delle facciate sud-ovest e sud-est, che sono arretrati rispetto al piano più esterno delle facciate. La ripetizione degli arretramenti su entrambe le facciate suggerisce un movimento di rotazione a girandola. Un ulteriore suggerimento di rotazione viene dalla ripetizione di motivi formale; ogni facciata sembra riprendere un motivo formale della precedente e quindi introdurne uno nuovo come elemento secondario, che a sua volta viene ripreso nella facciata successiva. Contro questo tema della rotazione, e paradossalmente in esso implicito, c’è ancora un altro tema, quello del gioco tra la gabbia e il pieno. La caratteristica di griglia aperta di tre delle facciate e quella di pieno riempito o chiuso della quarta suggeriscono una gabbia con tre lati a griglia e un quarto, pieno, che implica stasi per via della rotazione bloccata. La condizione C-A di gabbia  e di pieno gioca contro la condizione di torre angolare A-B-A, sovrapponendo un sistema bipartito e asimmetrico su uno tripartito e simmetrico. A sua volta la condizione di gabbia e pieno propone simmetria e asimmetria alternanti.”Descrizione: IMG_2893.JPG

Tale lettura critica non si limita a descrivere i modi in cui vengono applicate o lette queste trasformazioni ma essa critica tutti i sistemi di lettura stabili. Per esempio si può notare questa lettura nell’equivoco percettivo tra relazione obliqua e frontale. Nella storia queste due visioni hanno caratterizzato l’architettura di vari periodi( architettura greca antica: visione obliqua, architettura rinascimentale:visione frontale). Se queste visioni potevano suggerire cicli storici, le facciate di entrambe(Casa del Fascio e Giuliani Frigerio), saranno viste come distruttive rispetto a quei cicli, poiché entrambe saranno necessarie alla comprensione di quegli edifici. Nella Casa Giuliani frigerio si ha un’ulteriore variazione di questo concetto poiché la lettura è oscillante piuttosto che alternante, cioè vibra tra le due letture, senza mai fermarsi in alcuna. Inoltre la lettura obliqua si sposta su una narrativa disgiuntiva in quanto disperde il rapporto tra le facciate che nella versione originale era presente.

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Plastico Casa del fascio. A sinistra: angolo sud. A destra:angolo nord.

 

Scomposizioni

Questo paragrafo è meno intenso poiché ha il solo scopo di chiarire la differenza tra trasformazioni e scomposizioni. Queste ultime nascono dal fatto di voler applicare il metodo delle trasformazioni ad un numero più elevato di edifici, ma una volta incontrata la casa Giuliani Frigerio si sono verificate  delle resistenze, ovvero le letture sembravano essere inadeguate e imprecise. Questo deriva dal fatto che nella casa Giuliani Frigerio non è individuabile un grado zero da cui partono le trasformazioni, tra l’altro presente anche nella composizione tradizionale. Il Fatto di non avere un punto fisso di partenza ha fatto si che si abbandonassero le trasformazioni come elemento caratterizzante del testo critico per amplificarne il concetto con un metodo di scomposizione. Le differenze fisiche tra i due edifici, che conducono a ripensare le idee di trasformazione e scomposizione si denotano dal fatto che a differenza di quanto capitava nella Casa del Fascio, la Casa Giuliani Frigerio  è caratterizzata da un complesso intrico di direzioni trasversali e di conseguenza non vi è neanche un punto di vista privilegiato. La casa Giuliani Frigerio destabilizza quindi il metodo precedentemente illustrato. La distanza concettuale tra trasformazioni e scomposizioni aggiunge un’altra dimensione alla mappa metodologica iniziata con l’analisi della Casa del Fascio.

“Questa distanza è un indice dei limiti dell’idea che possa esistere una cornice metodologica di base per leggere tutti gli edifici. Invece quel che qui si suggerisce è che il rapporto di qualunque edificio con la sua storia interna rappresenti un gioco complesso di forze e strategie caratteristico solo dell’architettura”.

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Assonometria della Casa del Fascio e della casa Giuliani-Frigerio