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autore

PETER EISENMAN

titolo

LA BASE FORMALE DELL’ARCHITETTURA MODERNA

editore

PENDRAGON

luogo

BOLOGNA

anno

2009

 

 

lingua

ITALIANO

 

 

Titolo originale: The Formal Basis of Modern Architecture

 

 

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Argomento e tematiche affrontate

 

Il libro è la tesi di dottorato di ricerca di Peter Eisenman del 1963 che ha come obiettivo quello di dimostrare che la forma è alla base di ogni architettura moderna, indipendentemente dallo stile.  L’autore si basa e interpreta la discussione di le Courbusier in ‘Quatre Compositions’ sul concetto di forma e prova empiricamente la nuova teoria su opere di Le Courbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e Giuseppe Terragni. Lo scopo raggiunto è quello di aver fornito una base di chiarificazione al pensiero concettuale architettonico moderno.

  

Giudizio Complessivo: 9.5 (scala 1-10)

Scheda compilata da: Luca Alessio

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 a.a.2012/2013

 

 

 

 

 

 

 

 

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Autore

Peter Eisenman è nato nel 1932 a Newark, nel New Jersey. Ha conseguito un bachelor in Architettura alla Cornell University, un master in Architettura alla Columbia University, un Master of Arts e per finire, dopo aver vissuto in Europa, un Ph.D.  (di cui questo libro è proprio la tesi finale) nel 1963 all'Università di Cambridge. Ha dato vita a una vasta gamma di progetti ma ha dedicato anche molto del suo tempo a teorizzare sull’architettura moderna. E’ stato il leader del gruppo "The New York Five", cinque architetti di New York (con John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey e Richard Meier) con i quali ha fatto notevoli sforzi per introdurre negli Stati Uniti una teoria architettonica tanto rigorosa quanto lo era quella europea. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali come il Leone d’oro alla carriera (2004) e il premio Wolf per le arti (2010).

Opere principali:                                                              
House IV, Cornwall, 1972                                                
Wexner Center for visual art, Ohio, 1989                   
Aronoff center for Design, Ohio, 1996                             
The Greater Convention Center, Ohio, 1993  
Città della cultura della Galizia, Santiago de Compostela, 1999     
Memoriale per gli ebrei assassinate d’ Europa, Berlino, 2005
Giardino dei passi perduti,Verona, 2004                       
Stadio dell’ Università di Phoenix, 2006

Bibliografia:                                                                             
G. Terragni, Trasformazioni, scomposizioni, critiche, 2004    
La base formale dell’architettura moderna, 2009             
La fine del classico, 2009

Peter Eisenman

  

CONTENUTO

Dopo una breve introduzione il libro si articola in 5 capitoli. Nei primi 3 viene esplicitata e argomentata la nuova teoria, nel quarto vengono fornite al lettore alcune prove empiriche degli assunti contenuti nella trattazione, infine nel quinto porta a termine la tesi, ma con la speranza di sviluppare ancora la nuova teoria.

 

CAPITOLI

Capitolo 1La forma in relazione all’architettura

L’equazione architettonica può essere pensata come intenzione, funzione, struttura, tecnica e forma. Per evitare confusione architettonica è fondamentale stabilire una gerarchia. Proporre tale gerarchia è importante poiché il nostro ambiente socio-economico e tecnologico si è talmente dilatato da non permettere più all’individuo di percepire un ordine significante. Siccome l’architettura consiste nel dare la forma (essa stessa un elemento) all’ intenzione, alla funzione, alla struttura e alla tecnica, la forma assume una posizione di primato. Esiste la forma generica e  la forma specifica. La forma generica è pensata in senso platonico, ha natura trascendente o universale,è dotata di leggi intrinseche e può essere lineare o centrica, esempio di lineare: il cilindro,esempio di centrica: il cubo; la forma specifica è invece la configurazione fisica concreta definita dalla critica tra intenzione e funzione, è ciò che si ottiene dopo distorsioni della forma generica. Ecco che allora la prossima priorità si deve dare proprio a queste ultime due. La funzione può avere significato fisico (attività o uso proprio di qualsiasi cosa) o simbolico (rappresentazione di un’idea trascendentale). C’è poi la struttura che può essere pensata come le ossa, le vene e le arterie di un edificio, è l’ossatura che permette di tradurre intenzione e funzione nella realtà fisica. Allora vien da se che gli impianti tecnologici, che sono i legamenti di un edificio (i dettagli dell’architettura), occupano il posto più basso nella gerarchia degli elementi. Ecco che così si è creato un ordine tra gli elementi governato dalla forma, mezzo particolare con cui l’architettura esprime l’intento e soddisfa la funzione.

 

GERARCHIA ARCHITETTONICA

Forma Generica: lineare o centrica

Forma Specifica

Funzione e Intenzione

Struttura

Tecnologie

 

 

Capitolo 2Le proprietà della forma architettonica generica

La forma architettonica generica ha le seguenti proprietà: il volume, la massa, la superficie e il movimento.

Il volume è la proprietà generativa di ogni forma. E’ spazio specificato,definito,contenuto e attivato; è la condizione dinamica dello spazio. E’ necessario distinguere il volume interno (positivo) da quello esterno (negativo). In ogni edificio si possono individuare le due parti in base all’interpretazione che si vuole dare. Ad esempio il concetto di volume come unità essenziale permette di considerare positive tutte le condizioni di delimitazione, e negative tutte quelle di intervallo (chiaro nel Campus I.I.T., Miss van der Rohe). Ogni elemento può essere pensato come formante o formato, a seconda delle specifiche forze interne e esterne. Vi sono due categorie fondamentali di condizioni limitanti del volume: le altre proprietà della forma (movimento,massa,superficie) e il reticolo cartesiano. Il reticolo cartesiano è la matrice di ordinamento di qualsiasi entità volumetrica, è uno strumento di controllo della forma, è un continuum che fornisce il riferimento assoluto per la forma architettonica, è la cornice di riferimento di qualsiasi percezione. Il reticolo può diventare l’essenza dell’architettura( vedi Maison Domino,Le Courbusier), può accentuare l’orizzontalità per asserire chiaramente la natura assoluta dell’edificio (vedi Farnsworth, Mies van der Rohe), può ospitare anche curve inserite con qualche punto di riferimento (vedi Ville Savoye,Le Courbusier) e può anche manifestarsi come vuoto che mette in tensione l’edificio (vedi Ronchamp,Le Courbusier).

 

Descrizione: campus iit mies.JPG    Descrizione: maison domino,le courbusier    Descrizione: farnsworth,mies

                      CAMPUS I.I.T.                                                     MAISON DOMINO                                                  FARNSWORTH

Descrizione: ville savoye         Descrizione: ronchamp

VILLE SAVOYE                                                                  RONCHAMP

 

Il volume è in stretto rapporto con Il movimento interno, poiché esiste per accoglierlo. Il movimento incide su ogni manifestazione fisica del volume, interessa l’equilibrio della forma generica e lo modifica, di conseguenza entra in modo costitutivo nell’attribuzione della forma.

La massa e la superficie esistono in relazione reciproca. La massa è l’idea astratta, è quella condizione che doveva essere un solido ma che è stata corrosa e mangiata per creare la forma che ne risulta (vedi Caius College, Martin & Wilson). E’ possibile vedere solo il suo lato esterno ovvero la superficie, la pelle del volume.

Infine il volume può essere pensato come un numero infinito di superfici o piani. Questi possono essere verticali (vedi Garches, Le Courbusier), orizzontali o ancora come membrane tese su di esso (vedi Ville Savoye,Le Courbusier)

 

Descrizione: CAIUS COLLEGE.JPG       Descrizione: GARCHES.JPG       Descrizione: VILLE SAVOYE2.JPG

CAIUS COLLEGE                                                  GARCHES                                                           VILLE SAVOYE

 

Capitolo 3Sviluppo dei sistemi formali

Ogni architettura deve dare chiarezza e comprensibilità nella trasmissione di un’idea dall’ autore al destinatario, allora è indispensabile un sistema formale. Esso deve essere basato sulla forma e governato da norme (la sintassi) che governano le distorsioni (la grammatica).La forma generica mi da la base concettuale del sistema cioè mi permette di sviluppare la sintassi,le norme. La forma specifica mi da la base percettiva che mi permette di sviluppare il vocabolario e la grammatica. Un edificio è buono se il sistema è stato ben concepito e portato avanti soddisfacendo i requisiti del programma. Tutti i sistemi formali si basano sulle quattro proprietà della forma. Esistono allora sistemi di volume, sistemi di movimento, sistemi di superficie e sistemi di massa.

I sistemi volumetrici possono essere di due tipi: continui o statici. Il primo è basato sulla continuità tra i volumi(vedi casa Van Doesburg,Rietveld); nel secondo invece ogni volume è espresso o articolato come entità individuale e può essere lineare(vedi Richards Laboratory, Loui Kahn) o centrale (vedi scuola di Yale,Rudolph).

 

        Descrizione: casa van doesburg,rietveld.JPG          Descrizione: richards laboratory, louis kahn.JPG          Descrizione: yale paul rudolph.JPG

                     CASA VAN DOESBURG                                         RICHARDS LABORATORY                                                    SCUOLA A YALE

 

Esistono tre tipologie riconoscibili di sistemi di movimento: l’elica,la spirale e l’echelon. I primi due centrali, il terzo lineare (anche se alcune volte può anche essere considerato centrale). L’elica può essere vista in due modi: nel primo può avere come riferimento metaforico un mulino che funziona con le correnti d’aria (vedi immagine sotto); nel secondo le pale sono messe in funzione dalla forza di gravità che agisce su di esse, che diventano veri e propri pesi (vedi immagine sotto). La spirale invece può essere di tre tipi: può iniziare al centro e finire sul perimetro, creando cosi un movimento centrifugo (Guggenheim museum, Wright ); può fare il percorso inverso creando un movimento centripeto (museo di Le Courbusier); o ancora può aver l’inizio ne al centro ne sul perimetro, creando un movimento non cruciale nell’ordine del sistema (Ville Savoye, Le Courbusier). L’echelon si fonda su un ordinamento direzionale continuo e regolare (vedi immagine). Può esistere da solo o in combinazione con altri sviluppi sistemici.

 

                               Descrizione: mulino.JPG           Descrizione: gravità.JPG             Descrizione: echelon.JPG

                                               ELICA-MULINO                             ELICA-PESO GRAVITA’                                          ECHELON

                               Descrizione: centrifugo.JPG           Descrizione: centripeto.JPG                Descrizione: in mezzo.JPG

                                                 SPIRALE-CENTRIFUGO                       SPIRALE-CENTRIPETO                       SPIRALE-NON AL CENTRO

 

I sistemi di massa per definizione devono essere rappresentazioni esterne di un ordine volumetrico interno e in generale si trovano dove mattoni e cemento vengono usati in situazioni portanti. Possono essere del tipo solido eroso ma talvolta possono rappresentare padiglioni o solidi geometrici come le piramidi o le ziggurat. Spesso i sistemi di massa sono strettamente connessi con quelli di superficie (come aveva già teorizzato Le Courbusier in ‘Quatre compositions’) e la casa del fascio di Terragli (vedi sotto) ne è un chiaro esempio, la massa rappresenta la condizione interna generica e la superficie rappresenta la distorsione di quella condizione operata da forze esterne.

 

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CASA DEL FASCIO

I sistemi di superficie o meglio i sistemi volumetrici che dipendono da un ordinamento di superficie sono di tre tipi: sistema a piani verticali (vedi immagine capitolo 2 Garches,Le Courbusier), a piani orizzontali e sistemi a tessitura completa,con piano orizzontali e verticali giustapposti (vedi Villa Shodhan,Le Courbusier).

 

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VILLA SHODHAN

Quelli appena riportati sono i sistemi che si possono utilizzare in un progetto, o individualmente o affrontandoli insieme. Un’ edificio può avere più sistemi ma uno di questi avrà sempre la prevalenza sugli altri. E tutti insieme metteranno le basi per il sistema formale totale. Invece, ciò che cambia veramente da un progetto all’altro, è la sintassi ovvero la serie di regole derivate dalla condizione generica dell’edificio e dal suo contesto.  Le linee guida devono essere, in ordine, i vettori delle forze esterne e successivamente quelli delle forze interne. Per quanto riguarda le forze esterne si deve analizzare bene il contesto e da esso farle derivare. Invece tutte le condizioni generiche interne si sviluppano a partire da disposizioni funzionali.

 

Capitolo 4Analisi dei sistemi formali

Lo scopo di questo capitolo è verificare se il metodo esposto nei capitoli precedenti è veramente adattabile ad un progetto. Allora sono state scelte otto opere di grandi maestri dell’architettura moderna, di stili diversi tra loro. Le opere sono il Pavillon Suisse e la Citè de Refuge di Le Courbusier, la Darwin D.Martin House e la Avery Coonley House di Frank Lloyd Wright, il Civic Centre e il Tallinn Museum di Alvar Aalto, la Casa del Fascio e l’ asilo infantile di Giuseppe Terragni. Entrambi gli edifici di ciascun architetto sono di una forma generica simile in modo da analizzare l’evoluzione di una forma specifica in condizioni in qualche modo analoghe.

Riassumo qui la trattazione sulla Casa del Fascio di Como di Terragni poiché, oltre a essere un esempio chiaro del fatto che il nuovo metodo sia davvero applicabile, rappresenta un edificio che ha fortemente influenzato Eisenman a tal punto di scrivere successivamente il libro ‘Giuseppe Terragni: trasformazioni, scomposizioni, critiche’. Nella trattazione di quest’opera ritroviamo tutti i concetti chiave della teoria di Eisenman (li ho scritti in corsivo).

Casa del Fascio, Terragni 1932, Como

L’essenza del sistema formale a cui fa riferimento la casa del Fascio è l’unione tra la pianta centrica (ovvero l’antecedente formale generico è un cubo) e il sito lineare. Le forze interne richiedevano una serie di uffici (funzione) collegati alla corte centrale. Come pianta centrale avrebbe dovuto avere ingressi su tutti e quattro i lati ma l’asse duomo-piazza-edificio (che rappresenta il vettore forza esterna) interviene sulla forma specifica e viene accettato solo l’ingresso sull’ asse. Quindi si ha da una parte l’entrata unica e dall’altra il delicato equilibrio tra i requisiti centrici dell’edificio e quelli lineari del sito.

 

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I VETTORI ESTERNI DEVONO ESSERE RICONOSCIUTI NELLA FORMA SPECIFICA

La corte si sviluppa da forze interne funzionali e formali; il volume centrale è pensato per schierare le truppe in formazione. Allora la prima distorsione della forma generica è lo svuotamento della forma centrica, la seconda è la distorsione della forma generica del cubo a quella del mezzo cubo tramite una pressione dell’asse longitudinale.

 

                                                           Descrizione: foto (1).JPG                Descrizione: a.JPG

SVUOTAMENTO DELLA FORMA        PRESSIONE DELL’ASSE LONGITUDINALE

L' entrata assume una doppia funzione, deve permettere transizione verso una forma centrica su un solo lato e deve frammentare la spinta dell’asse esterno longitudinale. Allora si cerca di dare una lettura di massa esterna che riconosca il cubo centrico originario e nello stesso tempo questo cubo deve esser letto come una serie di piani volumetrici che tagliano trasversalmente l’asse esterno. Tagliando il volume in questi piani trasversali, la facciata frontale e quella posteriore risultano espresse con piani o superfici ortogonali all’asse longitudinale, mentre le due facciate laterali mostrano le sequenze di piani volumetrici.

 

Descrizione: foto (2).JPG      Descrizione: foto (3).JPG

                   MASSA                            PIANI VOLUMETRICI TRASVERSALI

La massa generica viene prima svuotata, poi il volume negativo che ne risulta viene fatto arretrare dal vettore di entrata, producendo la forma ad U. Al primo e al secondo piano viene poi ripristinato l’accerchiamento completo della corte producendo una forma ad H, di rapporto A-B-B-A dei livelli orizzontali.

 

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LETTURA FRONTALE AD H

Le distorsioni causate dall’asse esterno sono riportate anche in pianta. Il primo atrio d’ingresso trasversale viene ampliato per tre motivi: per sottolineare il taglio iniziale dell’asse principale, per accogliere una serie di tagli secondari e per far si che la corte venga fatta arretrare. Il sistema è messo in tensione da un riferimento frontale dominante che fornisce una conclusione concettuale dell’asse esterno. Se tutto questo procedimento concettuale non fosse stato fatto, un’entrata unica sarebbe stata difficile. L’asse orizzontale della scala è accentuato con le 3 campate quadrate che si concludono nell’altare commemorativo.

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                                     PROLUNGAMENTO DELLE CAMPATE DI ENTRATA                     ASSE ORIZZONTALE DELLA SCALA

In facciata, inizialmente, massa e superficie sono ben distinte, la massa dietro e la superficie davanti. Ma nei disegni successivi la massa viene avvicinata alla superficie e si presenta cosi un’ambiguità(che secondo la teoria può crearsi quando si usano 2 sistemi diversi). La massa rappresenta la condizione interna generica e la superficie rappresenta la distorsione di quella condizione operata da forze esterne. Terragni inserisce la scomposizione A-B-A in orizzontale e A-B-B-A in verticale.

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SERIE ORIZZONTALE A-B-A                                                        SCHEMA VERTICALE A-B-B-A

Inoltre altera la proporzione dello spazio strutturale per fornire uffici di due diverse dimensioni, a campata singola e doppia, ma nello stesso tempo riesce a mantenere un doppio equilibrio intorno all’asse longitudinale (che riprende il solito asse fondamentale del progetto) e all’asse orizzontale. Riesce infatti a bilanciare longitudinalmente gli uffici a doppia campata sulla sinistra con quelli a campata singola più il corridoio sulla destra e orizzontalmente gli uffici a campata singola più il corridoio sul retro con il prolungamento dell’area di ingresso sul davanti. Queste simmetrie creano in più le condizioni angolari, proprietà intrinseca dell’antecedente cubo che è giusto che si verifichi secondo la teoria.

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EQUILIBRIO ATTORNO ALL’ASSE ORIZZONTALE      EQUILIBRIO ATTORNO ALL’ASSE LONGITUDINALE                 BLOCCHI ANGOLARI

Nelle facciate laterali Terragni aggiunge un’ altra interpretazione del sito. Il blocco sud-est è trattato come elemento di arresto di qualsiasi pressione proveniente dal sito in direzione diagonale e dovrà essere visto come il prospetto più pieno dell’edificio. La facciata nord ovest presenta invece una divisione longitudinale tripartita come nella facciata principale. La facciata posteriore è trattata ancora diversamente: deve chiudere il sistema e cercare di dare bidimensionalità alle facciate trasversali. Con un finestrone verticale sulla scala crea la coesione dell’intero sistema e con un taglio all’estrema destra conserva l’ambiguità massa-superficie. Le due porte sul retro sono un riconoscimento,secondario ma significativo, del solito asse centrale.

 

Descrizione: foto (12).JPG    Descrizione: foto (13).JPG    Descrizione: foto (14).JPG

PROSPETTO SUD-EST                                               PROSPETTONORD-OVEST                                       PROSPETTO NORD-EST

 

Capitolo 5Teoria chiusa e teoria aperta

Eisenman analizza, per terminare la sua opera, le conclusioni delle teorie nella storia. Vitruvio ed Alberti con i loro trattati categorici non davano possibilità di proseguire il dibattito, sulla loro scia fino al XIX secolo si assiste a numerose teorie chiuse che si trasformano nel XX sec in teorie polemiche (legate all’uso impreciso della teoria del linguaggio). Invece Eisenman è convinto che la teoria deve essere una metodologia aperta e sempre applicabile e sviluppabile, basata su una coerenza logica, sulla quale si può e si deve discutere col fine di chiarire i principi fondamentali. Perciò l’intento è quello di fornire una base concettuale che deve essere considerata come uno dei modi possibili di avvicinarsi all’attuale problema architettonico.

 

 

PAROLE CHIAVE

 

FORMA GENERICA (quattro proprietà: volume,massa,superficie,movimento)

 

FORMA SPECIFICA

 

SISTEMA FORMALE (sistema volumetrico,sistema di movimento,sistema di massa,sistema di superficie)

 

ORDINE ARCHITETTONICO

 

SINTASSI ARCHITETTONICA

 

GRAMMATICA ARCHITETTONICA

 

VETTORI FORZE INTERNE E VETTORI FORZE ESTERNE

 

FUNZIONE E INTENZIONE

 

STRUTTURA

 

TECNOLOGIE

 

DISTORSIONI ARCHITETTONICHE

 

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SCHEMA CONCETTUALE CHE METTE IN RELAZIONE LE PAROLE CHIAVI DELLA TEORIA DI EISENMAN: TUTTO IL RAGIONAMENTO E’ BASATO SULLA FORMA