Legato Giovanni Capsoni
Nel febbraio 1871 Giovanni Capsoni, mosso dal desiderio di “vedere assicurato a perenne vantaggio del pubblico ciò che io ho acquistato, raccolto e conservato per oltre mezzo secolo in opere e giornali”, decideva di lasciare in legato all’Universitaria pavese i suoi “libri di medicina, chirurgia, scienze affini, di varia statistica e letteratura” e tutto il materiale manoscritto e a stampa da lui raccolto nel corso della sua attività professionale. Il lascito Capsoni, originariamente composto da circa 1.500 volumi e 5.000 carte manoscritte, è oggi identificabile soltanto per la parte relativa alle carte, dal momento che le opere che vi erano incluse sono confluite, prive di una catalogazione specifica, nel patrimonio librario della Biblioteca. Le carte Capsoni, attualmente riunite in 93 fascicoli e descritte in un inventario manoscritto completato nel 1952 e allegato all'Inventario del fondo Ticinesi, sono in prevalenza appunti, studi, riassunti di opere, spogli bibliografici, cataloghi raccolti dallo stesso Capsoni tra il 1810 e il 1871. Testimonianza di questa ampiezza di interessi è il materiale che egli stesso riunì con passione di studioso e di raccoglitore. Nella fitta messe di documenti raccolti spiccano in particolare le ricerche compiute dallo stesso Capsoni e da altri studiosi sulle relazioni esistenti tra clima e morbilità e quelli relativi alle condizioni alimentari e igieniche della popolazione italiana. Di particolare interesse sono inoltre gli appunti e le notazioni statistiche sugli ospedali lombardi e sui ricoveri per i malati di mente.
Nota biografica di Giovanni Capsoni
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