COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E POLITICHE PER LO SVILUPPO
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Anno immatricolazione
2017/2018
Anno offerta
2017/2018
Normativa
DM270
SSD
SECS-P/02 (POLITICA ECONOMICA)
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI
Corso di studio
ECONOMIA, POLITICA E ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
Curriculum
PERCORSO COMUNE
Anno di corso
Periodo didattico
Primo Semestre (02/10/2017 - 16/12/2017)
Crediti
6
Ore
40 ore di attività frontale
Lingua insegnamento
Italiano
Tipo esame
ORALE
Docente
MISSAGLIA MARCO (titolare) - 1.5 CFU
RABELLOTTI ROBERTA - 1.5 CFU
VON JACOBI NADIA LAURA - 3 CFU
Prerequisiti
No
Obiettivi formativi
Il corso ha l'obiettivo di introdurre gli studenti alle strategie per facilitare lo sviluppo, e alle modalità, ruoli e impatti della cooperazione internazionale allo sviluppo, con particolare attenzione agli aspetti istituzionali.

La cooperazione a sostegno di politiche nazionali per lo sviluppo può rappresentare un importante elemento per un percorso virtuoso di uscita dal sottosviluppo. Il programma del corso copre elementi base dell'economia dello sviluppo e l'evoluzione delle strategie di cooperazione internazionale, dal secondo dopoguerra ad oggi, focalizzandosi sui paesi emergenti, i paesi meno sviluppati, ed i Fragile States.

L'assenza di istituzioni di qualità rappresenta una delle principali trappole del sottosviluppo, insieme ad altri fattori strutturali. Il corso mette in luce il legame delicato tra obiettivi e azioni della cooperazione e il tessuto istituzionale esistente nel paese destinatario.
Programma e contenuti
Che cosa è sviluppo? Meccanica dello sviluppo: circoli viziosi e circoli virtuosi
Risparmi, investimenti e accumulazione di capitale
Risorse naturali, sviluppo e struttura produttiva
I movimenti internazionali di merci, capitali e lavoro: globalizzazione e sviluppo
Storia, geografia e istituzioni ("deep determinants"): il peso delle relazioni non mercantili e delle politiche pubbliche
Teorie culturali e geografiche del sottosviluppo
Istituzioni e sviluppo
Ownership dei processi di sviluppo: critiche alle pratiche di sviluppo
Cooperazione: i principali attori, numeri, trends, modalità
Esempi di progetti
Aiuti, istituzioni e sviluppo nei Fragile States
Complessità e sviluppo
Metodi didattici
Lezioni. Il corso si propone di dare strumenti di analisi e di interpretazione delle strategie di sviluppo e di cooperazione. Il materiale del corso utilizza articoli accademici, materiali audiovisivi e documenti di progetti che servono da esempio.
Testi di riferimento
I testi contrassegnati con asterisco sono obbligatori per tutti, per i non frequentanti sono obbligatori anche i testi contrassegnati con due asterischi; la lista sarà aggiornata a inizio del corso.


Che cosa è sviluppo:
* Land Rush (video) (https://www.youtube.com/watch?v=O_pKnP-2mOQ)
* Collective Love (video): social policies and inequalities in Brazil, (http://nadiavonjacobi.com/collectivelove/)


Teorie culturali e geografiche del sottosviluppo
*Trebilcock, M. and Mota Prado, M. (2011), What Makes Poor Countries Poor? Institutional Determinants of Development, pp. 1-25

Istituzioni e sviluppo
*Trebilcock, M. and Mota Prado, M. (2011), What Makes Poor Countries Poor? Institutional Determinants of Development, pp. 25-40
*Shirley, M. (2008), Institutions and Development, pp. 1-44.
* Engerman, S. and Sokoloff, K., (2002), Factor Endowments, Inequality, and Paths of Development among New World Economies, NBER WORKING PAPER SERIES, WP 9259, pp. 1–55.
Acemoglu, D., Johnson, S. and and Robinson, J. A., (2001), The Colonial Origins of Comparative Development: An Empirical Investigation, The American Economic Review, 91:5, pp. 1369-1401.

Critiche alle pratiche di sviluppo: ownership, trasferimento e complessità
*Pritchett, L. (2012), “Folk and the Formula - Pathways to Capable States”, UNU- WIDER Annual Lecture.
*Barder, O. (2012), Complexity and Innovation in Development, Kapuscinski Development Lectures. Section 5
**Barder, O. (2012), Complexity and Innovation in Development, Kapuscinski Development Lectures. All sections.
Rodrik, D., Subramanian, A. and Trebbi, F. (2004) “Institutions Rule: The Primacy of Institutions over Geography and Integration in Economic Development”. In: Journal of Economic Growth 9.2, pp. 131–165.
**Ferrero, G. and Zepeda, C. (2014), in Frediani, A. et al. (eds.), Rethinking Development Management Methodology: Towards a "Process Freedoms Approach", Journal of Human Development and Capabilities Special Issue, 15:1, pp. 28-46.
*Frediani, A., Boni, A. and Gasper, D. (2014), Approaching Development Projects from a Human Development and Capability Perspective, Journal of Human Development and Capabilities Special Issue, 15:1, pp. 3-27.

Cooperazione: attori, numeri, trends, modalità
* OECD. Development Finance Data Frequently Asked Questions 1-2. http://www.oecd.org/dac/financing-sustainable-development/development-finance-data/faq.htm
* OECD (2016). Development Finance Data. http://www.oecd.org/dac/financing-sustainable-development/development-finance-data/

Esempi di progetti
* Moving Mumbai (video) (https://www.youtube.com/watch?v=Wz84x8mdE_4)
* World Bank/Government of India (2012). "Community-run Centers Improve Nutrition for Women and Children: APRPRP". Innovations in Development 6. World Bank, Washington, DC


Aiuti, istituzioni e sviluppo nei Fragile States
* Gisselqist, R. (2015), Aid and Institution-Building in Fragile States: Findings from Comparative Cases, UNU-WIDER Special Issue.
Modalità verifica apprendimento
L’esame consiste' in una prova scritta (appelli di giugno-settembre) o scritta/orale (appelli successivi). Per i non-frequentanti e i frequentanti che non danno l'esame entro settembre sono previsti testi aggiuntivi.
Altre informazioni
È fortemente consigliata la frequenza in classe. Per gli studenti frequentanti conterà la partecipazione in classe, sia durante momenti di discussione che in forma di una presentazione in classe. La partecipazione andrà a contribuire al voto finale.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile