STORIA DELLE FORME E DELLE TECNICHE COMPOSITIVE 2
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Anno immatricolazione
2016/2017
Anno offerta
2017/2018
Normativa
DM270
SSD
L-ART/07 (MUSICOLOGIA E STORIA DELLA MUSICA)
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI MUSICOLOGIA E BENI CULTURALI
Corso di studio
MUSICOLOGIA
Curriculum
PERCORSO COMUNE
Anno di corso
Periodo didattico
Secondo Semestre (26/02/2018 - 08/06/2018)
Crediti
6
Ore
36 ore di attività frontale
Lingua insegnamento
Italiano
Tipo esame
ORALE
Docente
BORIO GIANMARIO (titolare) - 6 CFU
Prerequisiti
/
Obiettivi formativi
Affronta la produzione musicale dal 1900 a oggi nelle prospettive dell’estetica, della critica musicale, delle biografie artistiche, della storia delle istituzioni, dei rapporti tra la musica e le altre sfere dell’arte. Una parte consistente è dedicata allo studio delle tecniche compositive e dunque all’ampliamento del repertorio, all’apprendimento delle metodologie di analisi, allo studio dei contribuiti teorici e all'indagine sulle fonti del processo compositivo.
Programma e contenuti
Tecniche e forme di variazione nella musica post-tonale.
L'uso di tecniche di variazione e l'adozione della forma delle variazioni è un elemento caratteristico della musica della prima metà del XX secolo. I problemi compositivi emergenti in opere di Bartok, Berg, Debussy, Schoenberg e Stravinskij saranno illustrati analizzate mediante la teoria degli insiemi e altri metodi che mirano a individuare le collezioni di altezze e i loro rapporti. Questo approccio sarà integrato da riflessioni sulla forma delle variazioni nella musica strumentale tonale.
Metodi didattici
Lezioni frontali, esercitazioni, attività seminariali.
Testi di riferimento
Robert U. Nelson, Schoenberg's Variation Seminar, in The Musical Quarterly, Vol. 50, No. 2 (Apr., 1964), pp. 141-164
Tiina Koivisto, Musical Continuities in Schoenberg's Variations for Orchestra, Op. 31 in Theory and Practice, Vol. 20 (1995), pp. 57-90
Marija Benić Zovko, Twelve-Tone Technique and Its Forms: Variation Techniques of Arnold Schoenberg's "Variations for Orchestra Op. 31" in International Review of the Aesthetics and Sociology of Music, Vol. 38, No. 1 (Jun., 2007), pp. 39-53
Catherine Dale, Schoenberg's Concept of Variation Form: A Paradigmatic Analysis of 'Litanei' from the Second String Quartet, Op. 10 in Journal of the Royal Musical Association, Vol. 118, No. 1 (1993), pp. 94-120
Claudio Spies, Notes on Stravinsky's Variations in Perspectives of New Music, Vol. 4, No. 1 (Autumn - Winter, 1965), pp. 62-74
Robert U. Nelson, Stravinsky's Concept of Variations, in The Musical Quarterly, Vol. 48, No. 3, Special Issue for Igor Stravinsky on His 80th Anniversary (Jul., 1962), pp. 327-339
Paul Schuyler Phillips, The Enigma of 'Variations': A Study of Stravinsky's Final Work for Orchestra in Music Analysis, Vol. 3, No. 1 (Mar., 1984), pp. 69-89
Neil Boynton, Formal Combination in Webern's Variations Op. 30 in Music Analysis, Vol. 14, No. 2/3 (Jul. - Oct., 1995), pp. 193-220
Robert W. Wason, Webern's "Variations for Piano", Op. 27: Musical Structure and the Performance in Intégral, Vol. 1 (1987), pp. 57-103
Modalità verifica apprendimento
Prove in classe, elaborati scritti e colloquio orale.
Altre informazioni
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Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile